La moschea di Montoro apre le porte alle donne e al confronto multietnico della città

Un percorso di 5 mesi fatto di incontri bisettimanali a Palazzo Macchiarelli che ha portato sino ad un pomeriggio trascorso nella moschea di Montoro, l’unica tra le province di Avellino e Salerno. “Un’esperienza fantastica, colpisce la tranquillità delle donne islamiche: cucinano per ore, sono sempre in casa a aspettare i loro mariti, si dedicano all’educazione dei figli e sorridono sempre” così Speranza Marangelo, la Presidente della Cooperativa “L’isola che c‘è” di Solofra, il soggetto capofila del progetto Itinera che ha reso possibile l’apertura di un luogo alla comunità islamica che da anni risiede nel montorese. 

L’occasione è stata data da “Cantieri Stranieri”: tutti i martedì e giovedì la mediatrice culturale Onufriyenko Valentyna ha incontrato le donne stranierePomeriggi in cui si è diffusa la cultura della solidarietà e della conoscenza del territorio con le sue potenzialità. Il progressivo inserimento delle donne islamiche è stato fortemente voluto dall’Imam di comunità marocchina Nasri M’Bark residente a Montoro.
Lo scambio tra comunità di diverse etnie e religioni ha portato sino alla visita in moschea: il momento di preghiera, l’incontro tra i banchi di scuola con i bambini, la condivisione di thè e biscotti preparati dalle padrone di casa. 

“Ormai Montoro è una città multietnica, i tempi e gli spazi che viviamo sono un inno alla diversità, ma è necessario andare oltre la frontiera della convivenza e pensare a costruire insieme una società condivisa, in nome della integrazione” così la responsabile di Cantieri Stranieri, Onufriyenko ValentynaTerminato il Ramadan gli incontri con le donne islamiche a Palazzo Macchiarelli riprenderanno, ma si guarda alla realizzazione di altri percorsi educativi e formativi, rivolti a cittadini montoresi, immigrati, comunitari, extracomunitari

Entusiasta dell’esperienza anche l’Imam Nasri M’Bark: “Sono molto emozionato- ha detto-  perché dice mentre il mondo ha paura dell’ Islam, voi avete avuto il coraggio di venire in moschea e mostrarci la vostra vicinanza e il rispetto. Non sappiamo cosa ne dirà la  società, ma ciò che conta è che noi siamo stati bene” 

 

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