Undici Comuni della Baronia hanno approvato la rimodulazione dei confini della Zona a Protezione Speciale. Vallata, Carife, Castel Baronia, Flumeri, San Nicola Baronia, Trevico, San Sossio Baronia, Vallesaccarda (Comune coordinatore dei lavori), Scampitella, Zungoli, Villanova del Battista. Da tale ridefinizione è nato il  progetto di valenza intercomunale denominato “Boschi e Sorgenti della Baronia”.

 

giardino dei fiori
Cairano

Il piano passa adesso al vaglio della Regione. E lo fa con un passaggio ufficiale e pubblico che si sviluppa sabato 17 dicembre presso il Centro Sociale intercomunale di Vallesaccarda.

A prendere in carico i destini del progetto ci sarà il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Il parco si presenta come uno scacchiere composito ma unito, utile e pertinente su più livelli: per intercettare risorse economiche volte a favorire lo sviluppo locale; collegarsi alla stazione Irpinia e «creare un ponte verde» tra l’Adriatico e il Tirreno. Si tratta di un’area, una riserva naturale che, nelle parole del sindaco di Vallesaccarda,  «rappresenta un valore aggiunto rispetto alla logistica ufitana, alla stazione ferroviaria e favorisce la crescita di quel tessuto culturale, urbano e recettivo che va a costruirsi nei prossimi anni». Nello stesso tempo, l’area in sé, può contare, d’altra parte, sull’impulso in termini di sviluppo che la nuova infrastruttura può dare alla Baronia. La Zona a Protezione Speciale (ZPS) è un sito con altitudine media di circa 718 metri sul livello del mare. La peculiarità dell’area deriva dagli ampi tratti interessati da foresta a galleria SalixalbaePopulus alba, castagneti, avifauna e giacimenti fossiliferi. Numerose le sorgenti in questo angolo appenninico di origine flyschoide, incontaminato, ricco di eccellenze enogastronomiche. Delimitare un parco rappresenta il primo passo per ottenere molteplici obiettivi. “Creare nuove opportunità di crescita e di sviluppo sostenibile e duraturo, integrando i fattori ambientali nelle politiche di sviluppo locale”, spiegano i promotori, ritenendo che con la tutela dei luoghi, si possono realizzare in quest’ambito le condizioni per sviluppare flussi turistici, agricoltura multifunzionale, caratterizzando in maniera sostenibile la futura area industriale dell’Ufita. Si intende “assicurare ai fruitori dell’area parco (abitanti stanziali e turisti-visitatori) un ambiente di vita sano e dinamico sotto il profilo economico e sociale”, spiegano ancora i sindaci.

«Un’oasi puntellata da borghi pregiati». Il 20% del perimetro è costituito da “corpi d’acqua interni”, cioè presenti in acque stagnanti e correnti; il 30% è costituito da boschi misti; il dieci per cento da “altri seminativi”, il 40 da “boschi di latifoglie decidue”. Tuttavia, il parco abbraccia molti paesi. Il Comune con superficie comunale interna alla ZPS maggiore rispetto agli altri è San Nicola Baronia con il 55%, seguito da San Sossio Baronia, Trevico e Vallesaccarda. I dati riportati sono stati elaborati da un apposita analisi tecnica commissionata allo studio tecnico di Antonio Oliviero (pianificazione ambiente e territorio). Franco Archidiacono, sindaco di Vallesaccarda, che ha promosso la presa in considerazione dell’area verde, ci sintetizza le novità relative ai “nuovi” confini. «Sostanzialmente – ha affermato – abbiamo ridisegnato la vecchia ZPS, escludendo i centri abitati. Sono stati tolti i centri urbani e inserite, aumentate le superficie verdi e coltivate. Questo nuovo perimetro diventa Parco e non ha nulla da invidiare al parco del Cilento e al Parco del Gargano». Ancora per l’architetto, «il Parco non va solo a tutelare ma va a valorizzare la zona con attività specifiche legate alla natura. Si tratta di una vera sfida per valorizzare questi geositi di cui molta della popolazione locale ignora l’esistenza. Tutto poi è un divenire e prendiamo tutto quanto di buono è stato fatto dai precedenti amministratori. Noi stiamo elevando l’attenzione e ci auguriamo che questa venga tenuta alta anche in futuro». L’obiettivo adesso è captare fondi europei poi « quello che facciamo è creare le condizioni affinchè possa esserci una cabina di regia unica di coordinamento rispetto ad undici Comuni e ovviamente chi vorrà puntare ad esempio sui Sentieri per pianificare sistemi di sviluppo, sa che all’interno del Parco ci sono dei percorsi qualificati», ha chiarito Archidiacono. Rispetto al collegamento con la valle Ufita, è al vaglio della Regione ma anche dei vertici di Ferrovie dello Stato, il finanziamento di un arteria viaria che colleghi l’area PIP di Vallata a Santa Sofia, nella piana ufitana. «Pensiamo concretamente alla realizzazione della fondovalle Fiumarella – ha proseguito il primo cittadino di Vallesaccarda – Il progetto è stato già trasmesso alla Regione e abbiamo già sollecitato Costantino Boffa (Direttore Investimenti Area Sud di RFI) e il  presidente della Commissione Lavori Pubblici della Regione Campania (Luca Cascone), perché riteniamo che questa struttura debba rientrare nelle misure del “ristoro ambientale” di pertinenza della Rfi». Per Archidiacono, «con il tratto autostradale Vallata-Grottaminarda, la Lioni Contursi Grottaminarda e questa nuova via di collegamento noi ci colleghiamo all’area designata per la logistica e la stazione ferroviaria. Al netto di pale eoliche e speculazioni edilizie, portiamo il nostro valore aggiunto che è dato da un parco verde, ricco di acqua pulita, sentieri, fauna e flora».

Primi segnali di ripresa nel comprensorio.

A monte dell’individuazione del Parco intercomunale della Baronia è stato eseguito uno studio dettagliato sul quadro socioeconomico della Baronia sulla base degli ultimi dati ISTAT.

I dati indicano una fase di ripresa economica in atto. “Fondata sull’analisi congiunturale e previsionale, con riferimento in particolare all’occupazione, alimenta speranze il fatto che negli anni passati sia stato toccato il punto minimo del ciclo economico e che quindi, in prospettiva, la situazione non potrà che migliorare”. La Baronia ha un reddito medio (importo dichiarato/dichiaranti) in valore assoluto pari a 17mila euro circa, in linea con il Mezzogiorno. I “valori relativi alla crescita dei redditi riflettono una situazione di stagnazione della nostra economia, con valori ben al di sotto della media nazionale. In questo contesto si può comunque favorire la crescita economica, seppur minima, con l’utilizzo di strumenti volti a favorire la creazione di nuove attività in territori che hanno la bassa propensione al rischio d’impresa. Negli ultimi anni la Baronia ha fatto segnare un significativo diradamento della popolazione”.

Per il sindaco di Vallesaccarda, come ha già sottolineato in altre occasioni pubbliche, «occorre rafforzare la cultura dell’accoglienza: l’immigrazione va intesa come risorsa. Non è semplice – dichiara – perché c’è diffidenza e si tende a collegare le personali difficoltà economiche al costo relativo alla gestione dei migranti. Invece, penso che se educati e correttamente formati, i richiedenti asilo possono integrarsi e ripopolare piazze, scuole, negozi. Dare man forte all’agricoltura e all’artigianato. Ovviamente tutto va seguito e gestito bene”. E spiega: “Nel ‘500 molte aree interne, grazie alle migrazioni albanesi, sono riuscite a ripopolarsi. I nostri genitori e i nostri nonni sono stati emigranti. Sarebbe opportuno gestire il fenomeno dell’immigrazione come è stato fatto all’estero nel secolo scorso. Secondo me solo attraverso questa leva, si può ridare impulso all’economia locale e garantire il futuro dei nostri paesi. Che sono belli, sani, ricchi di prodotti di qualità, di primizie che è davvero penoso veder svanire. Partiamo dalle strutture pubbliche e sforziamoci di non far vincere i pregiudizi».

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