Scuole senza dirigenza in Alta Irpinia, sos del preside Vespucci

Il dirigente scolastico del Vanvitelli di Lioni e del Maffucci di Calitri ha appena accettato la reggenza dell'istituto comprensivo Iannaccone di Lioni, per "evitare il declino della scuola". Ma avverte: "Convocherò politica e istituzioni per individuare una soluzione a breve e impedire il crollo dei presidi di civiltà nei piccoli paesi"

Gerardo Vespucci dirigente scolastico

Scuole senza dirigenza in Alta Irpinia, il preside Vespucci convoca le istituzioni. Escluso le scuole di Sant’Angelo dei Lombardi, Montella e Nusco, gli istituti di ogni ordine e grado degli altri comuni altirpini sono privi di dirigente scolastico e sono gestiti da reggenze. Così accade che un solo dirigente abbia in consegna diverse scuole, per scongiurare il rischio di esporre la scuola ad accorpamenti, e via via alla chiusura. E’ questo il caso del dirigente scolastico Gerardo Vespucci, che oggi guida l’Istituto Maffucci di Calitri, l’istituto superiore Vanvitelli di Lioni, e da poco ha accettato la reggenza scolastica anche dell’Istituto Comprensivo Iannaccone di Lioni, la cui dirigente di ruolo sarà in ferie dal 2 gennaio al 4 aprile. “Sarà necessario un confronto a breve con il consigliere regionale delegato alle aree interne Francesco Todisco, la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia e l’assessore provinciale alla cultura Girolamo Giaquinto: non possiamo rinviare oltre la drammatica condizione delle scuole senza dirigenza in Alta Irpinia” ha commentato il preside Vespucci, preannunciando un incontro ad Avellino. “Sono stato sollecitato ad accettare la reggenza all’istituto Iannaccone, che sulla carta prevede un impegno di due giorni a settimana nella scuola, ma che in realtà non consente all’istituzione di portare avanti progetti e di crescere con gli studenti stessi” spiega. “La nomina di un dirigente estraneo al contesto si limita al disbrigo di pratiche burocratiche, che non alimenta la capacità di un presidio di creare sviluppo, ma anzi lo porta all’abbandono”. Il preside Vespucci è artefice infatti di una proposta che sta sviluppando con altri dirigenti scolastici irpini che però sono stati assegnati ad altre realtà territoriali, fuori dai confini provinciali. “Paolo Saggese è dirigente scolastico a Cerignola mentre potrebbe guidare il Vanvitelli, così come Cecilia Colombini è stata destinata in Abruzzo, mentre potrebbe esercitare la professione a Calitri; solo per citarne alcuni. E’ arrivato il momento che la politica e le istituzioni si pronuncino in maniera seria sul futuro che intendono riservare alle scuole di questa parte della provincia” tuona Vespucci.

Gli studenti del Vanvitelli in vigna a Conza della Campania

“Se le premesse sottoscritte per l’area pilota della Strategia Nazionale per le Aree Interne hanno valore di indirizzo politico, allora è tempo di intervenire e adottare misure ad hoc per impedire che le scuole vengano meno, non solo come presidi di formazione, ma anche di civiltà. Temo il vuoto per il prossimo anno e chiedo interventi immediati per evitare l’irreparabile, che non si è mai verificato nella storia della nostra terra”. Lo sdoppiamento dei ministeri, Istruzione e Università e Ricerca, unitamente al rilancio del protagonismo nell’agenda di Governo delle Aree Interne, spingono il preside Vespucci a sottolineare l’importanza delle scuole come presidi di sopravvivenza dei piccoli paesi, tesi a rilanciare la vivibilità e la crescita demografica. “Assegnare un dirigente scolastico significa affidare la guida di un presidio e determinare i passi che quella comunità scolastica dovrà compiere sul territorio, alla pari di un governatore o di un primo cittadino, che moltiplica gli sforzi per migliorare la qualità della vita delle persone che vi abitano. Per questo non considero durevoli le nomine pescate fuori dal contesto, e per questo i dirigenti di Napoli, Salerno o Caserta rinunciano a lavorare qui o tagliano la corda alla prima occasione utile. La politica deve farsi carico della drammatica condizione delle scuole senza dirigenza in Alta Irpinia, ormai non più rinviabile” conclude.


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