Sanità campana senza personale, appello delle Acli al Governatore

«SITUAZIONE DRAMMATICA, POSSIBILE CLASS ACTION». Le 'Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani' di Avellino segnalano le carenze di organico e risorse del sistema sanitario regionale «dopo tagli ultradecennali» e chiedono un intervento di ripristino. La nota

Le ACLI – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani – di Avellino chiedono l’intervento urgente delle istituzioni e della Regione per rafforzare una «Sanità campana senza personale». Attraverso una nota, le ACLI di Avellino intervengono con il Presidente provinciale Alfredo Cucciniello e il Responsabile dello Sportello consumatori Aurelio Spiniello, esprimendo «preoccupazione per una situazione che rischia di esplodere».

Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino

Nel merito, spiegano che «oltre 40mila unità sono state perse in dieci anni sul territorio nazionale tra medici, infermieri ed altri operatori sanitari», mentre «la chiusura di ospedali ed altri presidi di medicina territoriale e di prossimità soppressi sono il risultato di politiche di risparmio su una materia che riguarda il fondamentale diritto alla salute dei cittadini». A questo vanno aggiunte, spiegano, «le carenze nel settore dei medici di base, già oberati di lavoro e che nei prossimi cinque anni vedranno oltre 35.000 pensionamenti, e la sostanziale paralisi dei laboratori e dell’intera rete di assistenza convenzionata in Campania che incide notevolmente sui bilanci delle famiglie», osserva il Presidente Cucciniello. «In un momento di accentuata crisi economica, non si possono ulteriormente penalizzare i cittadini, limitandoli nell’accesso ad un diritto fondamentale quale è quello alla salute. Facciamo pertanto appello alla Regione, ai politici e agli organi di informazione affinché tali ostacoli e disagi vengano limitati».

ACLI – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani

POSSIBILE CLASS ACTION. Per queste ragioni, alla luce della situazione di un sanità campana sempre più senza personale, «stiamo valutando l’opportunità di una class action per tutelare i diritti dei cittadini», spiega Spiniello. «Non è più possibile il rimbalzo delle responsabilità tra Regioni e Governo; non possiamo più assistere inermi ed inerti all’esaurimento dei fondi destinati alla medicina convenzionata, all’aumento dei costi per i cittadini, alla carenza dei medici di base e alle difficoltà di quelli che continuano ad operare con orari impossibili e adempimenti burocratici che ne limitano l’effettiva disponibilità in favore dei loro pazienti, costretti a ricorrere sempre più spesso ad un Pronto Soccorso saturo ed impotente». In definitiva, «la situazione in Campania è drammatica». Pertanto, «le ACLI chiedono pertanto alle Istituzioni deputate, ed in particolare al Presidente De Luca, di adoperarsi affinché la salute torni ad essere uno dei diritti essenziali garantiti ad ogni cittadino».


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