Bufera sul tesseramento nel Pd irpino, ricorso depositato. Chiesto l’annullamento

Prima firmataria Teresa Mele, componente della Commissione di garanzia. Chiesto l'intervento del partito regionale e nazionale: occorre garantire osservandole le regole statutarie

La sede del Coordinamento provinciale del PD irpino ad Avellino, in via Tagliamento

Ancora una volta si registra una bufera sul tesseramento nel Pd irpino concluso il 31 gennaio scorso tra riventi polemiche. Ieri è stato depositato a Napoli e a Roma il ricorso per l’annullamento delle iscrizioni cartacee. Prima firmataria dell’impugnativa è l’avvocato Teresa Mele, componente della commissione di garanzia, dichiaratasi dimissionaria per la mancata riunione dell’organismo, che avrebbe dovuto esaminare nel merito le contestazioni. Con Mele hanno sottoscritto il ricorso: Clelia Gambino, Massimo Carpentiero, Francesco Russo, Ida Grella, Raffaele Iorizzo e Francesco Capuano. Sul caso è intervenuto attraverso i media anche il senatore Enzo De Luca, che ha definito molto gravi le circostanze che hanno accompagnato un tesseramento importante in vista del possibile congresso regionale dopo le elezioni europee. Nel ricorso su chiede che il tesseramento cartaceo venga annullato per illegittimità. Si contestano: le violazioni delle norme statutarie e regolamentari del Partito Democratico, del codice etico, ma in particolare si ritiene in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione. Il ricorso è ora al vaglio del commissario regionale Antonio Misiani, che riferirà al Nazareno.

LA LETTERA DI TERESA MELE. Il caso è esploso all’interno della Commissione di garanzia provinciale. Teresa Mele, ha scritto alla fine del mese di gennaio una lettera aperta, nella quale ha spiegato come il tesseramento si sia svolto in queste settimane senza un coinvolgimento del principale organismo interno per queste procedure, appunto la Commissione di garanzia, ma non solo. Se «non si tiene conto degli organismi all’interno, la gestione rischia di essere appannaggio dei soli vertici del partito, che vengono così rafforzati a discapito degli altri», scrive Teresa Mele, che chiede al partito irpino di ripristinare l’iter statutario. Di seguito la lettera.


Ripristinare le regole o vado via dal Partito Democratico

Lettera aperta di Teresa Mele | Componente della Commissione provinciale di Garanzia della Federazione PD Avellino

Teresa Mele

In quest’ultimo periodo spesso sono apparsi comunicati ed interviste legate alla questione del tesseramento del PD. In qualità di componente della commissione di garanzia mi rammarica dover sottolineare che la maggior parte delle informazioni ricevute sono veicolate proprio attraverso le varie testate giornalistiche e non dagli organi deputati ad effettuarle. Questo vale non solo per molti componenti del partito stesso, ma ancora di più per i tesserati ed i simpatizzanti. Giova ricordare alcuni articoli che regolano il Pd e precisamente: “Articolo 3 (Le commissioni territoriali di Garanzia) – Le Commissioni di Garanzia istituite e articolate nei diversi livelli secondo quanto stabilito dagli Statuti delle Unioni regionali, vigilano e intervengono per assicurare la piena applicazione dello Statuto, l’esercizio dei diritti e dei doveri degli iscritti/e e degli elettori/ci, degli eletti/e nelle istituzioni iscritti/e al PD partito democratico. Esse altresì vigilano per la piena applicazione del diritto alla informazione e alla formazione, ristabilendone le condizioni entro trenta giorni dalla segnalazione della mancata applicazione del diritto. Art. 45 Commissioni di garanzia. Le funzioni di garanzia relative alla corretta applicazione dello statuto e del codice etico nonchè ai rapporti interni al Partito Democratico e alla piattaforma digitale di cui all’art. 30, comma 7, comprese le iscrizioni on-line, sono svolte unicamente dalla Commissione nazionale di garanzia, dalle commissioni di garanzia delle unioni regionali e delle Unioni provinciali di Trento e Bolzano e dalle commissioni provinciali di garanzia, sulla base delle rispettive competenze territoriali e per materia. E’ fatto obbligo costituire le Commissioni di garanzia nazionale, regionali e provinciali.” Da ciò si comprende chiaramente quali sono le competenze dell’organo di cui faccio parte e di cui si dovrebbe maggiormente tenere conto. La caratteristica che da sempre aveva contraddistinto le forze politiche del centro e del Pd in particolare era la partecipazione, il confronto, il dialogo tutte cose che sembrano essersi abissate nel PD. In più interviste avevo evidenziato il mancato rispetto delle regole del partito stesso, nonché il mancato rispetto di tutti gli iscritti e dei simpatizzanti del PD. Occorre rimarcare che questo modus operandi non fa altro che allontanare chiunque avesse una ben che minima intenzione di voler partecipare alla vita di partito. La trasparenza e la linearità delle modalità di tesseramento avrebbero migliorato il funzionamento e l’adesione al PD. In assenza di certezza, anche delle stesse regole di funzionamento, non si tiene conto degli organismi all’interno, la gestione rischia di essere appannaggio dei soli vertici del partito, che vengono così rafforzati a discapito degli altri. Le regole democratiche e la trasparenza sono la base di una legalità senza la quale la politica perde il suo significato, ma soprattutto smarrisce la sua funzione costituzionale. Su questo non può esistere un punto di mediazione. Orbene, se la linea dovesse continuare ad essere questa di certo non ci si potrà meravigliare se chi come me, che fa parte di alcuni organismi del partito decidesse di andar via. Essere donne e uomini che aderiscono ad un partito solo sulla carta, ma che di fatto non possono svolgere il ruolo per il quale sono stati nominati credo non appartenga a molti. A me sicuramente no”.


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Avellino, Commissione provinciale di Garanzia della Federazione PD Avellino, Partito Democratico, Teresa Mele

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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