Danni all’agricoltura in Irpinia per le grandinate di primavera. Chiesto lo stato di calamità

Il Presidente Stefano Di Marzo: attivare il Fondo di solidarietà nazionale per «l’esenzione degli oneri fiscali e contributivi e, anche in deroga ed in subordine, il ristoro»

Confagricoltura Avellino

La Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Avellino ha avanzato la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale sull’intero territorio della Provincia di Avellino per i danni all’agricoltura in Irpinia arrecati dalle grandinate di primavera.

Stefano Di Marzo eletto presidente della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Avellino

«L’intera provincia di Avellino nei mesi di aprile, maggio e giugno è stata colpita da eventi calamitosi, segnatamente nubifragi e grandinate, che hanno colpito in particolar modo le coltivazioni di vigneti, oliveti, frutta di stagione, cereali, foraggere, ortaggi-legumi e vivai, oltre alle strutture agricole, quali capannoni e serre, ed alle strade rurali», ha dichiarato il presidente della Cia di Avellino Stefano Di Marzo.

LO STATO DI CALAMITÀ. La Cia di Avellino ha chiesto di attivare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità per le aree colpite, ovvero l’intero territorio della Provincia di Avellino, al fine di attivare il Fondo di solidarietà nazionale nella parte riferita all’esenzione degli oneri fiscali e contributivi e, anche in deroga ed in subordine, si chiede il ristoro per danni a colture con un equo indennizzo a favore delle aziende agricole al fine di garantire la solidarietà alle imprese colpite. Inoltre, Cia Avellino chiede di istituire nell’immediato un tavolo di crisi per valutare ulteriori iniziative da porre in essere, vista la complessità della situazione e le garanzie assicurative non sufficienti poste a tutela delle produzioni. «Il perdurare di questo clima umido e di forti piogge ha causato anche il profilarsi delle malattie crittogamiche distruggendo completamente il raccolto di cereali e foraggere nell’Avellinese, in modo particolare nella valle dell’Ufita», ha osservato il presidente Di Marzo. «Questi pesanti effetti sono dovuti a patologie delle piante, come fumaggine, ruggine e oidio, dovute ai cambiamenti climatici ampiamente annunciati dalla Cia, per questo chiediamo come organizzazione alle istituzioni che si affronti in modo strutturale e preventivo questo stato di crisi».


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Agricoltura, Avellino, Cereali, CIA di Avellino, Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Avellino, foraggere, oliveti, ortaggi-legumi, Stefano Di Marzo, Valle Ufita, Vigneti, vivai

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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