Acli Avellino: auguri a chi si candida al servizio della comunità

Nota del presidente Alfredo Cucciniello riguardante le prossime elezioni comunali con qualche tema da sottoporre alle liste

Comuni al voto in Irpinia, ecco i nuovi sindaci

Riflessione delle Acli Avellino in vista del voto che il 14 e 15 maggio rinnoverà sindaco e consiglio comunale ad Aquilonia, Cairano, Caposele, Casalbore, Conza della Campania, Greci, Lapio, Marzano di Nola, Mugnano del Cardinale, Nusco, Rocca San Felice, San Potito Ultra, Sant’Angelo dei Lombardi, Summonte Torre Le Nocelle, Vallata, Volturara Irpina. Di seguito la situazione. Il Presidente Alfredo Cucciniello formula i migliori auguri ai candidati che spenderanno il proprio impegno al servizio della comunità, sottolineando l’alta incidenza delle liste civetta e la forte tendenza all’astensionismo. Di seguito la riflessione.


Una riflessione sulle amministrative del 14 e 15 maggio 2023

Nota di Alfredo Cucciniello | Presidente ACLI provinciali di Avellino aps

ACLI – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani

Sono appena state ufficializzate le liste dei candidati alle prossime elezioni amministrative che interessano 14 piccoli Comuni della nostra Irpinia. Per le ACLI è abitudine consolidata ringraziare chi si impegna con la candidatura per servire la propria comunità di riferimento, ma non si può non biasimare il frequente ricorso a liste “farlocche”, con candidati interessati solo a godere di qualche permesso previsto per legge, così come è invece opportuno interrogarsi sul perché in ben sei Comuni ci sia una sola lista in lizza, con unico avversario da sconfiggere l’astensionismo. Quando non c’è competizione e confronto tra idee, programmi e persone, la democrazia ne resta comunque profondamente segnata e ferita. Queste elezioni amministrative si collocano in un contesto assai complicato, con la guerra in Ucraina ancora in corso e i suoi effetti, la ripresa dell’inflazione in assenza di un contestuale aumento delle retribuzioni, la crisi energetica; in una Italia che riapre a fatica, con un Governo di segno nuovo rispetto al passato, il voto di maggio sembra porsi in secondo piano nell’agenda politica, nel “palinsesto” dei media e di conseguenza anche nell’attenzione degli elettori. Anche stavolta, come in occasione di qualsiasi ricorso alle urne, le ACLI rivolgono il loro appello ad esercitare il voto con serietà e massimo senso di responsabilità, approfondendo i temi, verificando i programmi delle liste e i profili dei candidati. In Provincia di Avellino saranno diversi i candidati consiglieri comunali vicini all’esperienza delle ACLI, secondo tradizione del nostro Movimento, così profondamente radicato nelle comunità locali e capace di farsi carico dei loro problemi così come di formare persone che più direttamente partecipano all’attività amministrativa. Non abbiamo candidati da segnalare o supportare in particolare, perché è evidente che le ACLI in quanto tali non hanno un’appartenenza partitica, ma nello stesso tempo non possono restare indifferenti rispetto alle scelte politiche di fondo che le Amministrazioni locali sono chiamate a fare in un contesto difficile, segnato prima dalla pandemia e poi da uno scenario bellico che, nonostante i chilometri di distanza, rischia di frenare anche la nostra ripresa. Ai candidati “seriamente” in lizza, ringraziandoli ancora una volta per il loro impegno e la volontà di mettersi in gioco, offriamo alcuni suggerimenti e spazi di dibattito. In materia di politiche sociali, culturali, abitative, sportive, ambientali, giovanili riteniamo sia necessario avere una visione complessiva ed integrata di un welfare, anche in contesti scarsamente popolosi, capace di generare risorse proprie all’interno delle comunità, promuovendo processi d’integrazione delle reti locali, ripartendo da un’analisi condivisa della realtà dei bisogni e delle forze in campo. I Comuni posso mettere a punto misure di incentivazione e de-burocratizzazione per attrarre investimenti produttivi sostenibili e imprese innovative. Inoltre, per affrontare dal basso l’emergenza occupazionale, i servizi municipali possono fare rete tra loro, col mondo delle imprese, della cooperazione e del terzo settore, con le agenzie per il lavoro, per favorire l’accompagnamento della persona e il virtuoso incontro tra domanda e offerta di occupazione e per finanziare percorsi di riqualificazione professionale. Gli Enti Locali possono e devono avere un compito importante nel condurre il processo di integrazione e di evoluzione sociale culturale ed economico. Nei programmi per richiedenti asilo occorre giungere ad una compartecipazione attiva e responsabile con la pianificazione europea e nazionale, per la suddivisione intelligente delle quote assegnate e frazionate per ogni Comune e occorre sviluppare politiche interistituzionali e di coinvolgimento della società civile, partendo dalle scuole e dalla valorizzazione dell’impegno civico dei migranti.
In tema di abitare è opportuno discernere tra le politiche urbanistiche a servizio della persona e quelle che seguono altre logiche: è necessario saper interpretare la metamorfosi dei nostri Comuni avendo come principi di riferimento la rigenerazione urbana, la riqualificazione degli spazi già costruiti e di quelli che smettono di avere una loro funzione: siti urbani obsoleti, che in molti casi rappresentano degrado e forti problematiche sociali e di ordine pubblico. Riutilizzare le aree dismesse permette altresì di evitare un eccessivo consumo di suolo. Come movimento della società civile, associazione di promozione sociale e di Terzo settore, le ACLI avvertono l’esigenza di riconferire al governo delle città quel luogo di istituzione primaria che gli spetta nella costruzione del modello di democrazia partecipata, secondo l’intuizione ancora attuale e valida di Don Luigi Sturzo, per cui i Comuni sono Enti autonomi, centri di autogoverno, con poteri propri ma non divergenti dallo Stato. Insomma, che siano dotati di autonomia comunitaria in grado di tenere unite le varie parti del territorio all’interno di un ordinamento comune che li colleghi finanziariamente ed economicamente e soprattutto assicuri loro una legislazione omogenea. E’ il quadro delineato dalla Costituzione, che ora deve finalmente essere affrontato da una larga revisione della legislazione ordinaria in materia, che si prefigga l’obiettivo, appunto, dell’omogeneità e dell’efficacia dell’azione degli Enti Locali, da non confondere con i disegni di Autonomia differenziata che rischiano di aumentare ulteriormente le differenze e divaricare ancor di più la forbice delle disuguaglianze tra le aree forti e quelle deboli del Paese. Su questi temi le ACLI, da generose “sentinelle del territorio”, saranno attente ed esigenti.


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