Il Distretto Idrico Irpino chiede all’Ente Idrico Campano l’affidamento diretto del servizio idrico integrato all’Alto Calore. Il Presidente Beniamino Palmieri ha riunito oggi, 27 ottobre, il Consiglio con all’ordine del giorno gli indirizzi per procedere alla individuazione del gestore pubblico, confermando l’azienda di corso Europa.
Presso l’ex carcere borbonico l’assemblea ha approvato all’unanimità la delibera con cui si individua Alto Calore il soggetto cui affidare il ciclo integrato delle acque entro la scadenza del 9 novembre, fissata dal Governo Draghi. Il provvedimento del Distretto Idrico Irpino è stato trasmesso subito dopo il voto all’Ente Idrico Campano per le determinazioni conseguenti. Spetta al comitato ristretto dell’EIC dare seguito all’indirizzo votato dal Consiglio distrettuale irpino, una volta accertato il possesso dei requisiti da parte della società guidata da Michelangelo Ciarcia, presente ai lavori di questa mattina.
ALTO CALORE AVANTI PER CHIUDERE IL CONCORDATO. Intanto, l’Alto Calore procede con il suo lavoro sul piano industriale in vista della chiusura del concordato, atteso dal Tribunale di Avellino entro il 12 novembre. La Regione Campania ha fatto sapere più volte di puntare sul salvataggio dell’azienda, ritenuto importante in un territorio che genera la gran parte delle risorse idriche necessarie al fabbisogno campano e pugliese. Tuttavia, come ha ribadito il Vice Presidente Fulvio Bonavitacola ieri ad Avellino per partecipare al forum della Sostenibilità promosso dall’Osservatorio Regionale Rifiuti (ORGR), la sopravvivenza della gestione pubblica è una responsabilità principalmente in capo ai Comuni della Provincia di Avellino.
IL SANNIO CHIEDE LA PRIVATIZZAZIONE AL 49%. Nel frattempo, il Distretto Idrico Sannita, presieduto dal Coordinatore Pompilio Forgione, ha deliberato martedì scorso l’affidamento ad una società mista con ingresso dei privati fino al 49%. Sono stati 23 i voti favorevoli e 5 gli astenuti. Il Distretto riceverà un ramo d’azienda dell’Alto Calore per effetto dello sdoppiamento approvato dalla assemblea dei soci lo scorso 6 ottobre ad Avellino. Contro questa prospettiva si sono detti in un documento congiunto i rappresentanti dei Comuni di San Nazzaro, Sant’Arcangelo Trimonte, Circello, Fragneto Monforte, Fragneto L’Abate, Sassinoro e Baselice.
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