Enzo De Luca tra le opzioni per le liste Pd in Campania

DEMOCRATICI E PROGRESSISTI, IL CANTIERE È APERTO. Al Nazareno prende forma la coalizione tra chi ha sostenuto il governo Draghi e si sondano sul territorio le disponibilità per le candidature al proporzionale col partito e nell'uninominale con la nuova coalizione

Enzo De Luca tra le opzioni per le liste del Pd e della nuova coalizione ‘pro Draghi’ in Campania alle elezioni del 25 settembre.

Enzo De Luca a Cortona accanto a Dario Franceschini durante la tre giorni di dibattiti e riflessione promossa da Area Democratica

In vista della imminente presentazione il 22 agosto delle candidature, le forze politiche stanno sondando le opzioni territoriali, con l’obiettivo di inserire nelle circoscrizioni e nei collegi uninominali figure rappresentative con ruoli istituzionali consolidati o in corso. All’interno del Partito Democratico l’area culturale di riferimento del Ministro Dario Franceschini esprimerà certamente alcuni dei candidati al prossimo parlamento, proponendo nomi di respiro istituzionale per il partito e per la nuova coalizione, per ora ribattezzata “Democratici e progressisti”. In Campania, oltre al nome di Teresa Armato, circola con insistenza il nome di Enzo De Luca, già senatore tra il 2008 e il 2013, anno in cui non fu confermato a Palazzo Madama a causa dello sbarramento imposto dal premio di maggioranza nell’occasione ottenuto dal Centrodestra. Nonostante la netta vittoria alle primarie davanti a Valentina Paris e Luigi Famiglietti, entrambi eletti alla Camera dove il premio di maggioranza nazionale fu ottenuto dal Pd, De Luca rinunciò alla candidatura per Montecitorio in accordo con la segreteria nazionale, preferendo rischiare al Senato. Si assunse allora responsabilità e onere di garantire alla componente renziana (ancora in nuce) l’opportunità di portare in Parlamento almeno un deputato campano. Il gioco di squadra all’interno del partito costò per l’intera Legislatura la scomoda posizione di primo dei non eletti. Nel frattempo, come riferimento dell’Area, a livello provinciale ha sistematicamente contribuito alle primarie sul territorio provinciale alla elezione dei segretari nazionali, come nel caso di Nicola Zingaretti, guidando nella circostanza la lista irpina a supporto. Nel 2018 rinunciò all’ultimo momento ad entrare nelle liste per Camera e Senato, valutando necessario favorire la linea del Nazareno, impegnato sul territorio nazionale ad integrare con rappresentanze esterne le proprie fila. Stavolta l’invito alla candidatura potrebbe essere difficile da declinare, in considerazione dello scenario che lo stesso Enzo De Luca ha visto maturare a Cortona.

Enzo De Luca a Cortona interviene alla tre giorni di dibattiti e riflessione promossa da Area Democratica

Intervenendo al tradizionale meeting di Areadem, organizzato nell’aretino da Dario Franceschini e Piero Fassino, il senatore avellinese prese la parola nelle ore successive al confronto tra Enrico Letta, Roberto Speranza e Giuseppe Conte, quando l’ex premier e leader dei 5 Stelle fu avvertito proprio da Franceschini che un eventuale voto sfavorevole all’Esecutivo di Mario Draghi avrebbe decretato la fine del Campo largo e dell’asse dei progressisti. Le cronache dei giorni scorsi hanno raccontato il dissolvimento della maggioranza di unità istituzionale, da cui con i 5 Stelle sono poi inopinatamente fuggiti anche Forza Italia e Lega.

«O NOI O MELONI». In queste ore il segretario nazionale Enrico Letta è al lavoro su una campagna elettorale inedita per il periodo in cui si svolgerà, subito dopo Ferragosto. Sono momenti di impegno intenso anche per organizzare i luoghi dove farla, considerando la difficoltà di promuovere dibattiti e comizi nei teatri e nelle piazze urbane, sia per il periodo feriale che per le temperature estive fuori scala. In questo scenario sarà importante agire «casa per casa, strada per strada», ha spiegato al quotidiano La Repubblica, citando Enrico Berlinguer. Fondamentale, pertanto, l’apporto di candidature di provato radicamento territoriale, capaci di tenere aperto il dialogo con la società civile anche in quest’ultimo decennio di “politica liquida”. Di qui, la scelta probabile di chiedere ad Avellino nel contesto locale e regionale un nuovo impegno ad Enzo De Luca, per una delle liste o dei collegi in Campania per il Senato o per la Camera, nel quadro di uno schieramento omogeneo intorno al programma politico incarnato nel Governo del professor Mario Draghi, mettendo insieme «chi ha difeso Draghi« contro «chi invece ha buttato tutto a mare», come ha spiegato Franceschini al Corriere della Sera. «Da una parte gli europeisti e i riformisti, dall’altra parte i sovranisti, gli antieuropeisti, il centrodestra senza più centro, perché il partito di Berlusconi è evaporato», ha sottolineato. In questa sfida il Premier Draghi non sarà «tirato per la giacchetta», ma le sue idee e il progetto saranno la bussola della nuova coalizione fondata sul progetto riformista, europeista (e atlantista) ispirato al programma del professore oggi Premier. Franceschini ha indicato la via al Pd e alle altre forze che hanno sostenuto il Governo Draghi, rivendicando per una sfida tanto ambiziosa un’opportunità storica: «Possiamo farlo perché abbiamo un partito unito attorno al segretario. Non è capitato molte volte nella storia del Pd», ha concluso sul Corsera.


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