Medicina territoriale, approvato il Dm 71 senza le Regioni per il no della Campania

Il Governo ha stabilito gli standard per l’assistenza territoriale, congelando il problema delle risorse per le assunzioni necessarie secondo le Regioni a rendere applicabile la riforma. Ecco l'assetto

Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca è pronto per l’assalto politico finale sulla Sanità, partendo dalla medicina territoriale. Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il Dpcm che recepisce il Dm 71 sulla Medicina Territoriale. La norma stabilisce gli standard per l’assistenza territoriale. Il Governo ha agito direttamente, superando il veto della Campania più volte ribadito nella Conferenza Stato-Regioni. Il no di Vincenzo De Luca è motivato dalla mancanza di risorse a copertura delle assunzioni. Secondo il Governatore campano i nuovi standard del territorio impongono l’integrazione delle attuali disponibilità. Il piano per la medicina territoriale investe nel complesso 8.042.960.665,58 euro, sommando gli investimenti della Missione 6 e le risorse del Fondo Complementare per l’investimento “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” per un importo complessivo di 1.450.000.000 euro. Ma non ci sono impegni sul personale aggiuntivo.

Vincenzo De Luca durante la conferenza stampa convocata per illustrare i contenuti del Piano di Edilizia Sanitaria in Campania

A questo proposito, il Governatore della Campania sostiene il confronto con Ministero e Governo non solo sulla Sanità territoriale, ma anche nel merito di alcune criticità che riguardano la perequazione delle risorse. In sede di Conferenza Stato Regioni ritiene debba essere rivisto il riparto del fondo sanitario tra le Regioni, «che penalizza da decenni la Campania, ancor più dopo i 10 anni di commissariamento». De Luca sollecita soprattutto l’autorizzazione a nuove assunzioni, visto il prolungato blocco del turn over che ha depauperato gli organici medico-sanitari e ospedalieri dal 2007 in poi.

MEDICINA TERRITORIALE: IL NUOVO ASSETTO. L’assetto della medicina territoriale si sviluppa sul Distretto sanitario e sulla Casa della Comunità, dove verrà assicurata ai cittadini una assistenza continua 24 ore al giorno anche nei giorni festivi. “Spoke” della Casa della Comunità sono gli studi dei medici di famiglia. Saranno collegati in rete, per garantire disponibilità ai pazienti e ai cittadini 12 ore per 6 giorni su 7. All’interno del Distretto opereranno gli Ospedali di Comunità, a cui spetterà l’assistenza (infermieristica), con la presa in carico dei pazienti (in post-ricovero ospedaliero o cronicità che richiede una assistenza specifica). Sul piano professionale si impone la figura degli infermieri di famiglia, come si vede. Completano l’assetto dei Distretti Sanitari le Centrali operative territoriali, accessibili tramite il numero di assistenza territoriale europeo 116117. È riservato ai cittadini per chiedere e ricevere le «prestazioni sanitarie e sociosanitarie a bassa intensità assistenziale» descritte. La chiave della medicina territoriale è l’assistenza domiciliare. Il decreto fissa gli standard per l’assistenza domiciliare, stabilendo le modalità per l’utilizzo dei servizi di Telemedicina. In questo quadro, vengono disciplinati anche le Unità di continuità assistenziale, gli standard per i servizi delle cure palliative, dei dipartimenti di prevenzione e dei consultori familiari.

Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, accanto al Ministro Maria Stella Gelmini

FEDRIGA (CONFERENZA DELLE REGIONI): GARANTIRE LE RISORSE PER LE ASSUNZIONI DEI MEDICI E RISPONDERE AGLI OBIETTIVI DEL PNRR. Il Presidente della Conferenza delle Regioni all’evento della FNOMCeO sulla “Questione Medica” ha chiesto al Governo di garantire risorse per le assunzioni e la formazione dei medici e rispondere agli obiettivi del PNRR per la medicina territoriale. La posizione dell’intera Conferenza delle Regioni appare allineata a quella del Governatore De Luca. «Oggi siamo chiamati ad una grande alleanza con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, rispetto alla quale occorre una generale assunzione di responsabilità, perché bisogna fare in modo che la medicina territoriale dia risposte concrete ad una popolazione che invecchia sempre più e che registra un numero crescente di cronicità», ha spiegato il Governatore del Friuli Venezia Giulia, riportato dal sito della Conferenza. «Rispetto a scelte basate sull’appropriatezza occorre considerare che, quando mancano i livelli strutturali intermedi, si è costretti a far ricorso agli ospedali non tanto per necessità ma per mancanza di reali alternative». Per questo, «è importante la missione del Pnrr con gli ospedali di comunità e le case di comunità: ci sono le risorse importanti per creare infrastrutture, dobbiamo però avere anche fondi dedicati per riempire quelle strutture e per far funzionare la riforma della medicina territoriale».


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