Ecomafia in Campania, Legambiente presenta ad Avellino il Rapporto

Oggi, lunedì 4 aprile, alle ore 17 presso l'ex carcere borbonico, l'Associazione fornisce «le storie e i numeri della criminalità ambientale» sul territorio regionale. Il programma

Arpac in azione dopo un rogo (archivio)

Legambiente presenta ad Avellino il Rapporto Ecomafia in Campania. Oggi, lunedì 4 aprile, alle ore 17 presso l’ex carcere borbonico, l’Associazione approfondisce i dati relativi al monitoraggio che ogni anno viene condotto sui crimini commessi contro l’ambiente.

Domenico Airoma, Procuratore della Repubblica di Avellino

Gli organizzatori hanno invitato: Mariano Di Palma, Referente Regionale di Libera Campania; Vincenzo Ciampi; Segretario della Commissione Regione Campania Anticamorra; Domenico Airoma, Procuratore della Repubblica di Avellino; Rizieri Buonopane, Presidente della Provincia di Avellino; Paola Spena, Prefetto di Avellino;  Federico Conte, componente della commissione parlamentare antimafia; Michele Di Maio, Sindaco di Calitri; Nicola Abrate; Operaio ex isochimica. «La pandemia non ferma la mano degli ecocriminali», ha sottolineato l’Associazione presentando l’ultimo rapporto nazionale. Legambiente «denuncia i delitti contro l’ambiente con Ecomafia 2021» fornendo «le storie e i numeri della criminalità ambientale».

Legambiente, il logo

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE.  Per contrastare efficacemente l’avanzata della criminalità organizzata nel settore dell’ambiente e dei rifiuti, Legambiente chiede: di inserire, come primo provvedimento utile, i delitti ambientali previsti dal titolo VI-bis del Codice Penale e il delitto di incendio boschivo tra quelli per cui non scatta l’improcedibilità; approvare delle leggi contro agromafie e saccheggio del patrimonio culturale, archeologico e artistico e introduzione nel Codice penale dei delitti contro gli animali; ripristinare, se necessario con una modifica legislativa, la corretta attuazione da parte delle prefetture di quanto previsto dall’articolo 10-bis della legge 120/2020, che ne stabilisce il potere sostitutivo in tutti i casi, anche antecedenti all’approvazione della norma, di mancata esecuzione da parte dei comuni delle ordinanze di demolizione di immobili abusivi; inasprire le sanzioni previste contro i traffici illegali di rifiuti; emanare i decreti attuativi della legge 132/2016 che ha istituito il Sistema Nazionale per la protezione per l’ambiente; garantire l’accesso gratuito alla giustizia da parte delle associazioni, come Legambiente, iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore e impegnate di fronte a qualsiasi autorità giudiziaria in qualsiasi grado di giudizio nel perseguimento dei propri fini statutari. Di questo si parlerà nel confronto in programma ad Avellino sul fenomeno dell’Ecomafia in Campania. L’Associazione ricorda che il suo impegno non si limita alla proposta, ma interviene sul campo. «Tra il 2020 e il 2021 gli avvocati dei Centri di Azione giuridica sono stati impegnati in 40 procedimenti penali di particolare gravità dove l’associazione ambientalista si è costituita parte civile e 40 cause di grande rilievo, tra ricorsi ai Tar e al Consiglio di Stato».


Il Rapporto 2021


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