“La ragazza dei colori” di Cristina Caboni

I colori, che rivestono un’importanza fondamentale e catturano la luce, ma che, in alcuni momenti sembrano disperdersi nel buio di una malinconia che gioca a rimpiattino con i ricordi che si inanellano come grani di un rosario...

“La ragazza dei colori” di Cristina Caboni. I colori, che rivestono un’importanza fondamentale e catturano la luce, ma che, in alcuni momenti sembrano disperdersi nel buio di una malinconia che gioca a rimpiattino con i ricordi che si inanellano come grani di un rosario, circondano la vita di Stella, la protagonista, che ritorna al passato, nella casa della sua prozia Letizia, attraverso il regalo inaspettato di un biglietto del treno, che Orlando, suo marito, le aveva fatto trovare inaspettatamente, come tanti altri, nei posti più impensati. In quella villa dei Marcovaldi, Stella si trattiene per qualche tempo e la vecchia signora le racconta il grande amore che la legava a suo marito Orlando; non avevano avuto figli e lei si era occupata di Stella.

La ragazza non sapeva che sua zia stava male, suo padre non gliel’aveva detto, ma in fondo lei se lo aspettava, perché egli si sentiva “il centro del proprio mondo”. Gli oggetti, accumulati in quelle stanze, erano “custodi di ricordi”: la scoperta casuale di alcuni disegni, fatti da bambini,che rivelano dolore e inquietudine; essi erano conservati in una vecchia
valigia, legati con un nastro ed esercitavano una forte attrazione su di lei e le suscitano emozioni contraddittorie. Li mostra a Letizia, che, alla vista dei disegni, comincia a tremare perché avrebbe voluto che Orlando li avesse bruciati: vuole dimenticare il passato. I ricordi riempiono pian piano i tasselli della memoria di Letizia: la sua infanzia, durante la guerra, quando era stata affidata a una zia suora, perché sua madre era malata e suo padre doveva occuparsi di lei e della vita in collegio,in cui conosce una bambina, Teresa e tra loro nasce una profonda amicizia, perché le trasmetteva calore, ”aveva preso il posto di quel nulla a cui non aveva saputo dare un nome”.

Lasciare il collegio, la sua casa per otto anni, l’avrebbe fatta soffrire: aveva perso i suoi genitori in un incidente ed era cresciuta con un vuoto infinito nel cuore. I discorsi, pronunciati sottovoce, tra sua zia e la madre di Teresa che accennavano alla possibilità di salvare bambini ebrei, le offre una nuova realtà inimmaginabile e decide di fare la sua parte presentandosi come maestra a Nonantola. Significativo è il rapporto che lei riesce a
instaurare con i bambini che erano tanti, ma che riusciva a comprendere attraverso il cuore, la tenerezza profonda nei confronti di un bambino, Elijah, che chiamava “il suo angelo” e il suo dolore e profondo senso di colpa, quando scoprirà che è stato catturato e lei “aveva tradito la sua promessa”. I colori avevano sempre rappresentato l’allegria e il sorriso per Stella e dipingere per lei era come respirare, attraverso le varie sfumature, era il suo tormento e la sua forza, proiettava sulla tela le proprie sensazioni, ma aveva paura che la pittura si sarebbe presa tutta la sua vita e non sarebbe rimasto nient’altro: le era
difficile lasciarsi andare e concentrarsi sulle proprie emozioni.

Per riuscire ad entrare in contatto con i bambini, gli album da disegno diventano il mezzo per riuscire a catturare l’essenza della bellezza: cominciò anche a raccontare loro delle favole per prospettare una realtà diversa, poiché era consapevole che disegnare, soprattutto per un bambino, equivaleva ad aprirsi. Quando Letizia ha un malore, Stella decide di ridipingere la sua casa con nuovi colori e creare nuovi spazi per lei, che comincia pian piano a riprendersi. Inizia quindi un mutamento nelle loro vite, che si allarga alla creazione di murales sulle mura del paese, piene di colori per trasformarle e dare loro un aspetto pieno di luce, ricoprire i muri di poesia, fiori e bellezza aveva lo scopo di trasmettere serenità. Il progetto coinvolgeva tante persone, una catena di cuori e
armonia, per riuscire a capire come esprimersi al meglio. Il suo amore tormentato per Alexander, che aveva incontrato un giorno alla stazione e si era resa conto della naturalezza con cui parlava con lui, era denso tuttavia di molti segreti e ciò spinge Stella a pensare che
ogni scelta aveva delle conseguenze e bisognava affrontarle per riuscire a vivere pienamente, perché a volte la gente ha paura di soffrire, di gioire, di amare e per paura di mettersi in gioco, si perde l’essenza della vita.

Una mostra che raccoglie tutti i disegni dei bambini ha molto successo con l’afflusso di tanta gente che comincia a raccontare la propria storia, con una nuova consapevolezza di aver trovato il proprio posto nel mondo: essi erano i figli e i nipoti di quei bambini, che avevano dovuto subire tanta violenza, una sorta di cerchio che si chiudeva. Una rivelazione sorprendente sembra cambiare improvvisamente il corso degli eventi e le parole di suo padre “La tua anima risplende all’interno dei tuoi quadri”, Stella comprende che il
difficile rapporto con lui e le rinunce che lei aveva fatto ritrovavano un proprio equilibrio e forse Orlando, il suo prozio, non se ne era mai andato e, attraverso dei “segni” aveva cambiato le vite di tutti loro.

A cura di Ilde Rampino

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