Agguato a Cervinara: 40enne ucciso, presi i presunti killer

Fermati nel casertano dai Carabinieri un 20enne e un 30enne del posto a 24 ore dall'omicidio del titolare di un circolo ricreativo. Convocato in Prefettura il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza

Sono stati fermati nel casertano dai Carabinieri i presunti esecutori dell’agguato a Cervinara in piazza Ioffredi, costato la vita sabato ad un 40enne del posto, Nicola Zeppitelli. Sono entrambi di Cervinara i due presunti killer fermati ad Arienzo.

I Carabinieri della stazione di Cervinara

Hanno 20 e 30 anni. Fondamentale l’apporto alle indagini fornito dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza attive nella piazza dove il delitto è avvenuto. I due sospettati dell’omicidio sono stati individuati al termine di una caccia all’uomo durante ventiquattro ore tra la Valle Caudina e la provincia di Caserta, dove su tutte le principali strade sono stati allestiti posti di blocco. i Carabinieri hanno presidiato e monitorato tutte le possibili vie di fuga da Cervinara e dal luogo dell’agguato, la zona ricostruita dopo l’alluvione del 1999.

Il Palazzo di Governo al corso Vittorio Emanuele II ad Avellino

L’AGGUATO. Secondo la ricostruzione dell’agguato, il 40enne è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco a pochi metri dal circolo ricreativo di cui era titolare. Prima degli spari ci sarebbe stata una colluttazione. I killer sarebbero poi fuggiti in auto, mentre l’uomo a terra è stato soccorso da alcuni passanti, prima di spirare poco dopo per la gravità delle ferite. Di qui, la caccia iniziata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Avellino, giunti subito sul posto per avviare le indagini. L’operazione è stata condotta con i Carabinieri delle Stazioni di Cervinara, San Martino Valle Caudina e Maddaloni.

CONVOCATO IL COMITATO PER L’ORDINE PUBBLICO IN PREFETTURA AD AVELLINO. PARTECIPANO I SINDACI DI CERVINARA E SAN MARTINO VALLE CAUDINA. Il Prefetto di Avellino, Paola Spena, ha convocato il Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza domani, 21 febbraio. Nel corso della riunione sono attesi anche i Sindaci di Cervinara e San Martino Valle Caudina, Caterina Lengua e Pasquale Pisano.

Vincenzo Ciampi, consigliere regionale della Campania (Gruppo M5s)

CIAMPI (COMMISSIONE REGIONALE ANTICAMORRA): URGENTE INTERVENIRE IN VALLE CAUDINA ROMPENDO ISOLAMENTO E CRISI SOCIALE. «È una inaccettabile corsa al rialzo delle azioni violente quella a cui si sta assistendo in Valle Caudina. Cervinara e San Martino Valle Caudina in queste giornate drammatiche non possono essere lasciati da soli». Così Vincenzo Ciampi, segretario della Commissione Anticamorra Regione Campania. «Serve immediatamente una risposta corale da parte delle agenzie sociali e culturali, come quella che c’è stata da parte delle forze dell’Ordine e della Magistratura, per rispondere a questa offensiva della malavita». Per Ciampi la Valle Caudina «corre il rischio della marginalità per la mancanza di una vera spinta all’economia locale, sempre più preda di microcriminalità e camorra». Per queste ragioni, conclude, «la Valle Caudina va protetta con azioni non soltanto di polizia ma anche di sostegno sociale a chi vive ai margini, a  chi soffre la subcultura imposta dal malaffare. Dobbiamo impegnare risorse nella scuola, nei servizi sociali e a sostegno delle imprese economiche sane per dare risposte a giovani e famiglie disorientate».

«ESCALATION CRIMINALE IN VALLE CAUDINA», CGIL AVELLINO: «RAFFORZARE I PRESÌDI CULTURALI E LE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE». Anche la Cgil avellinese è intervenuta sui gravi fatti registrati per esprimere «vicinanza alle donne e agli uomini, cittadini e amministratori, di Cervinara, San  Martino Valle Caudina e di tutti i comuni della Valle Caudina». Il segretario generale, Franco Fiordellisi, osserva che «l’omicidio di Nicola Zeppetteli, ieri a Cervinara, ci colpisce profondamente per vari motivi. Innanzitutto perché il delitto è stato commesso in pieno giorno e a pochi giorni dall’attentato a San Martino Valle Caudina. Dunque ci chiediamo: i due fatti hanno delle correlazioni?». Di fronte a tali fatti, afferma. «tutti dovremmo essere un corpo unico fatto da sindacati, amministratori, associazioni e cittadini per contrastare le azioni violente e illegali». Per la Cgil, «la democrazia, la cultura, la partecipazione, la libertà di parola e di pensiero, come quelle di movimento ed economica sono fondamentali a bloccare la delinquenza carsica ed esplicita che attraversa la nostra provincia». Il sindacato ritiene necessario «rafforzare la presenza delle forze dell’ordine, della prevenzione, ma bisogna anche che le amministrazioni, le istituzioni, le parti sociali, così come le scuole, siano in grado di garantire il massimo sforzo culturale per affermare quotidianamente pratiche di contrasto alle illegalità. Questo vale ancor di più per creare lavoro e buona occupazione che dia risposte ai tanti giovani, donne e uomini che oggi non lo hanno o che hanno lavori precari e mal pagati».


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