«Giovani cacciati dal Pd di Avellino», Maurizio Sorice: me ne vado

Le dimissioni da GD e Partito Democratico in polemica con le decisioni assunte per il congresso: non mi riconosco più «in un partito dalla linea confusa e contraddittoria», preda di una «deriva burocratica e antidemocratica»

Sbatte la porta Maurizio Sorice, spiegando in sostanza che non c’è spazio per i giovani cacciati dal Pd di Avellino. Già militante di GD e PD, spiega di non riconoscersi più «in un partito dalla linea confusa e contraddittoria», preda di una «deriva burocratica e antidemocratica». Di seguito la sua nota di dimissioni.


Giovani cacciati dal Pd di Avellino. Non mi riconosco più in questa linea confusa e contraddittoria

Nota di Maurizio Sorice | Già militante di GS e PD

Maurizio Sorice

Lascio il PD e i GD. Ho comunicato le mie dimissioni. Mi dimetto dalla carica di segretario di circolo e da delegato alla cultura e terzo settore della segreteria provinciale e dall’assemblea regionale. Inoltre ho richiesto la cancellazione dall’elenco degli iscritti. La mia decisione è dovuta a motivazioni politiche. Già da tempo non mi riconosco più in un partito politico dalla linea politica confusa e contraddittoria, lontano dai territori e paralizzato dalla continua guerra tra le correnti interne. L’ultimo episodio, ovvero l’esclusione dei gd avellino dal congresso provinciale del PD è stato l’episodio decisivo. Nessuna mediazione con chi mortifica l’impegno dei giovani. Una Federazione giovanile non può essere silenziata con una mail di un burocrate romano per evitare che partecipi al congresso provinciale del PD. I segnali di preoccupazione dei vari iscritti, tra cui il sottoscritto, per questa deriva burocratica e antidemocratica erano fondati. I tentativi di trovare un rimedio o un alibi per quanto accaduto sono fuori tempo visto la preoccupante deriva centralista e burocratica romana.


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