Stefano Di Battista ad Avellino, jazz sul palco del Cimarosa

Venerdì la nona edizione della mini-rassegna 'Contaminazioni jazz' con Farias e De Vito. Il programma

Con Stefano Di Battista sul palco del Cimarosa, si terrà in una sola giornata la nona edizione della mini-rassegna «Contaminazioni Jazz», venerdì 1 ottobre, alle ore 19, nell’Aula Magna. Si tratta di un evento «fortemente voluto dal presidente del Conservatorio «Domenico Cimarosa» Achille e dal direttore Maria Gabriella Della Sala, che vedrà la partecipazione degli studenti del Dipartimento jazz e avrà come guest star Stefano Di Battista».

L’auditorium del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino

IL PROGRAMMA. «Sul palco Maria Pia De Vito, voce storica del jazz internazionale e docente del Conservatorio. Una delle più raffinate ed emozionanti vocalist contemporanee, che con la sua versatilità e sensibilità è in grado di attraversare tutti gli stili musicali, tenendoli insieme con una creatività vocale e linguistica che solo lei è capace di offrire», si legge in un comunicato. Ad accompagnarla Aldo Farias, chitarrista che vanta collaborazioni con Steve Grossman, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, Bob Berg, Mike Mainieri, Steve Turre, Richie Cole e Frank Lacy. Con loro, ci saranno: Mario Nappi, compositore, arrangiatore e pianista, tra i migliori della scena contemporanea italiana e che lo hanno portato a collaborare, tra gli altri, con Javier Girotto, Peppe Barra e Sabrynaah Pope; Andrea Avena (contrabbasso) che vanta collaborazioni con Nicola Piovani ed Ennio Morricone; Tommaso Scannapieco, contrabbassista e figura di riferimento nel variegato mondo del jazz italiano; Pierpaolo Pozzi, batterista varesino, volto noto sulla scena internazionale del jazz, session-man per Joshua Redman, Paula West, Olivier Ker Ourio e collaborazioni con Paolo Fresu e Fabio Zeppetella.

STEFANO DI BATTISTA. Romano, ribattezzato il divo del sax, Di Battista è considerato uno dei più grandi sassofonisti del mondo del jazz. Stile graffiante, ha conquistato la scena internazionale grazie al suo essere eclettico che lo hanno portato dall’hard bop, la sua grande passione, alla musica leggera italiana di Renato Zero, Celentano e Baglioni, fino all’omaggio al Maestro Morricone riproponendo alcune delle sue composizioni in chiave jazz.


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