Solo pochi mesi fa, era aprile di quest’anno, avevamo incontrato l’eclettica pittrice italo-australiana Ines De Leucio presso il suo eremo creativo in Arpaise, tra Sannio e Irpinia, dove ci raccontò del suo ultimo progetto artistico denominato Leucos, una serie di disegni quale creazione di una raffinata sensibilità artistica, caratterizzati da marcati segni, veri e propri vettori di luce, e da forme concentriche in alternanza con mirabili grovigli di sprazzi luminosi.
Un lavoro dotato di una incantevole armonia di tratti, spazi e colori, che l’artista aveva dedicato alla scomparsa del caro papà, Francesco De Leucio, avvenuta nel pieno della pandemia, e di cui Ines tuttora porta segni evidenti di dolore e forte malinconia. Ma l’anima creativa, visionaria, indomita di Ines l’ha sempre accompagnata dandole l’impulso necessario a superare i momenti più bui, ed oggi siamo nuovamente a testimoniare la sua innata vena artistica, in una performance realizzata a San Martino Valle Caudina, presso il maestoso Palazzo Ducale ubicato nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele. La cittadina irpina, grazie al dinamismo e all’impegno dell’Amministrazione Comunale – Assessorato alla Cultura, ha dato vita ad un interessante cartellone artistico-culturale per la stagione estiva, denominato “Illumina l’Estate 2021”, con una serie di eventi di alto spessore qualitativo che termineranno domenica 22 agosto. Tra essi, la mostra d’arte di Ines De Leucio, in una sala delle cantine del Palazzo che per tre giorni diventa l’atelier dell’artista, e può essere visitata questo fine settimana, nel rispetto delle regole anti-Covid.
“Ho accettato volentieri l’invito fattomi dall’assessore Mauriello di cui apprezzo il grande impegno a favore della cultura – ci spiega Ines – ma soprattutto perché l’amore per i miei nipoti e la famiglia mi lega a questa comunità. Ho creato una grande installazione, fatta principalmente con materiali di riciclo, ciò a dimostrare che l’arte, in piena semplicità, può essere efficace veicolo di comunicazione e di valori etici. Anche con gli spazi bisogna comunicare, sono un po’ come le persone, le montagne, gli alberi, respirano a modo loro e quindi vanno rispettati, non danneggiati. Per questo ho costruito un’architettura creativa in questa stanza, ho utilizzato i materiali più vari, come fili, corde, stoffe, carta, juta. Un groviglio interminabile che è il racconto di tanti anni della mia vita, dove si alternano miei significativi ricordi di un passato indelebile, con i legni e gli strumenti di lavoro della bottega di mio nonno paterno a Terranova, il ritratto di mia nonna tra i primissimi disegni fatti negli anni dell’accademia, passando alle borse realizzate con tecniche miste e decorate con cuciture e colori luminosi, talvolta all’apparenza effimere e, tuttavia, ognuna di esse esemplare custode e portatrice di un messaggio profondo di pace e uguaglianza, del ripudio assoluto di ogni forma di violenza e sopraffazione”. In sintesi, la battaglia della De Leucio in favore dell’arte in ogni sua espressione, per il raggiungimento di una riconosciuta centralità, e per un avvicinamento sempre più convinto alle nuove generazioni, prende nuove forme nell’installazione sammartinese, ma continua in modo netto. Tra i presenti all’apertura anche la giornalista ed esperta d’arte Anna Astrella che ha curato, tra il 2014 e il 2016, importanti mostre con le opere di De Leucio protagoniste a Firenze, Roma ed a Cannes, in Francia. Prossimamente, l’eclettica artista italo-australiana sarà di nuovo in scena con una sua opera pittorica, insieme ad altri valenti artisti internazionali, nell’ambizioso progetto “Procida Mediterranea 2022” ideato dall’associazione napoletana Ambiente e Cultura Mediterranea, presieduta dal presidente Italo Abate.
Alberto De Rogatis
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