Slow Food e Touring Club alla (ri)scoperta di San Potito Ultra

Il 2 giugno in collaborazione con l'associazione "Amici del Museo del lavoro di San Potito" le associazioni celebrano la Festa della Repubblica e la ripresa delle attività. Il programma

Slow Food e Touring Club vanno alla (ri)scoperta di San Potito Ultra, della Valle del Salzola e delle officine lente il 2 giugno. Si annuncia una iniziativa in collaborazione con il Touring Club di territorio “Paesi d’Irpinia” e l’associazione “Amici del Museo del lavoro di San Potito” «con il quale le nostre associazioni celebrano la Festa della Repubblica e la ripresa delle attività». Slow Food e Touring Club presentano le Officine lente con una nota diffusa da Maria Elena Napodano, Giuseppe Moricola, Fiorentino Pietro Giovino. Di seguito il testo.


Alla riscoperta delle officine lente

di Maria Elena NapodanoGiuseppe MoricolaFiorentino Pietro Giovino

Slow Food Avellino APS e Touring Club “Paesi d’Irpinia” alla riscoperta di San Potito e della Valle del Salzola

Il 2 giugno 2021 Slow Food Avellino APS e Touring Club “Paesi d’Irpinia” ripartono con un incontro a San Potito Ultra, alla riscoperta delle “Officine lente” due gioiellini del patrimonio storico-culturale Irpino. I tempi erano maturi? Il punto interrogativo è d’obbligo, soprattutto ora che, al di là del disastroso tornado pandemico che ci ha travolti, essi sono commentabili piuttosto da locuzioni quali: il tempo stringe , il tempo è denaro , bisogna recuperare il tempo perduto, chi ha tempo non aspetti tempo. Ma il tempo, insieme al lavoro, è tutto ciò che serve affinché un prodotto agricolo o un manufatto acquisiscano quella compiutezza nutrizionale e strumentale necessaria a svolgere la loro funzione. Tempo e fatica da ripagare col giusto compenso e rifocillare con il dovuto ristoro.

L’ACCOGLIENZA DEGLI «AMICI DEL MUSEO DEL LAVORO». La giornata coincide volutamente con la Festa della nostra Repubblica, la cui costituzione, all’articolo 1, recitando che essa è fondata sul lavoro, in quest’ultimo vuole radicarne con forza assertiva l’identità. È da qui che si riparte, quindi, Grazie all’accoglienza di una terza associazione, quella degli Amici del museo del Lavoro, con la partecipazione dei quali la celebrazione sarà ancora più completa.

IL municipio di San Potito Ultra

STORIA E NATURA SI INTRECCIANO NELLA VALLE DEL SALZOLA. Storia e natura si intrecciano per dar vita a paesaggi unici come quello lungo il Salzola: il segreto di San Potito è in parte qui, nella forza di questo corso d’acqua che alimentava gli insediamenti protoindustriali e il vecchio stabilimento per la lavorazione del rame. Acqua che ha modellato il paesaggio, alimentando una rigogliosa vegetazione spontanea e le aree boschive circostanti, base per il sostentamento e lo sviluppo dell’insediamento umano. Il borgo di San Potito regala quindi scenari suggestivi, raccontando  storie importanti con la rinascita, dopo un accurato restauro, di quell’affascinante esempio di archeologia industriale. Non solo perché la passione per il mondo artigianiale del passato e per il territorio ha portato poi alla nascita del Museo, un unicum per le raccolte conservate all’interno del più antico Palazzo dei baroni Amatucci. Non mancano altre suggestioni nelle corti dei palazzi storici e così negli edifici religiosi. San Potito è una pagina insolita, da conservare e tutelare per raccontare un’altra Irpinia. Quella operosa e ubertosa delle valli fluviali, dei boschi pedemontani, della piccola proprietà storica e di una lunga tradizione agricola di sussistenza più rispettosa dei tempi e della natura. Balze boscose, vigneti e noccioleti che si alternano caratterizzando il territorio di questa parte d’Irpinia, meno statica e primordiale ma fervida di piccoli imprenditori e di innovazione sin dai primordi dell’età moderna.

TRA LA VECCHIA RAMIERA E LE ANTICHE CANTINE DEL PALAZZO BARONALE. Mentre si sta per congedarsi momentaneamente dal pubblico, per importanti lavori nel Museo e nell’ala del palazzo comunale su cui insistono i locali museali, si rinnovano affinità elettive tra enti interessati alle stesse finalità. Quale migliore congiunzione tra una associazione come Slow Food e il Museo, che sul tempo “meditato” del lavoro e dei suoi protagonisti ha puntato per ricostruire una memoria storica non travolta dalla dittatura di un dissennato presente. Con l’etica della lentezza “pensierosa”, allo stesso modo il Museo accoglie gli amici del Touring Club, condividendo con essi il valore del nostro territorio. Insieme, muovendoci nella silenziosa maestosità dell’ottocentesco opificio della Vecchia Ramiera e tra le antiche cantine di un pretenzioso palazzo Baronale che raccoglie la eclettica volontà di quanti si sono consegnati alla religione laica del lavoro come strumento di progresso civile e materiale, ci convinceremo ancora di più di quanto anche l’Irpinia ha da offrire agli occhi attenti e curiosi di meridionali che non si rassegnano alla imposta marginalità.

IL PROGRAMMA. La giornata comincia alle 10 presso L’Antica Ramiera con un aperitivo di benvenuto e la visita guidata. Ci si sposterà autonomamente al Museo dove, nel rispetto delle norme in materia di sicurezza per l’emergenza Covid, seguirà un tour guidato e animato da piccole meteore recitate a cura del Piano Terra Duo. Per terminare in bellezza, si partirà, dopo il pranzo a cura del Ristorante Dai gemelli all’interno del giardino del palazzo comunale, verso la Cantina Tenute Casoli di Candida, dove si potrà percorrere un altro esempio di dedizione prolifica ad una delle più caratteristiche colture irpine.


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