Il Pd irpino scrive a Letta: giù le mani dal congresso

I DIRIGENTI LOCALI: «SE INASCOLTATI PRONTI A RIMETTERE DELEGHE E RESPONSABILITÀ». Le rappresentanze nazionali e regionali del partito e i segretari di circolo lanciano un appello al segretario nazionale attraverso due distinte lettere. Chiedono di non fermare un processo democratico quasi completato: «All'iter manca solo l'elezione degli organismi dirigenti, dopo 22 mesi di vuoto». I documenti

Il Pd irpino scrive a Enrico Letta chiedendo di scongiurare un clamoroso blocco del congresso. Ormai prossimo alla sua conclusione, all’iter manca solo l’elezione degli organismi dirigenti, dopo 22 mesi di vuoto, si ricorda attraverso due distinte iniziative. Nella prima, con una lettera indirizzata al Segretario del Partito Democratico Enrico Letta, ma anche al suo Vice, al Coordinatore della Segreteria e al segretario organizzativo, firmata dai componenti irpini della Direzione, dal consigliere regionale eletto ad Avellino e dalla componente dell’assemblea nazionale già presidente del consiglio regionale. Nella missiva si sollecita un incontro urgente anche per via telematica con il segretario nazionale. La seconda, è una nota firmata dai segretari di circolo. Le lettere sono state recapitate presso la segreteria nazionale e diffuse agli organi di informazione, accompagnate da un comunicato stampa, con il quale le rappresentanze politiche e istituzionali del partito deplorano in maniera compatta quanto avvenuto in queste ore a Roma, sollecitando Enrico Letta a non interrompere il processo di rinnovamento democratico portato avanti nonostante le restrizioni imposte dal contenimento della pandemia.

Enrico Letta, segretario del Partito Democratico

IL PD IRPINO SCRIVE A LETTA: TUTELARE L’INTEGRITÀ DEL PARTITO AD AVELLINO. «È assolutamente vergognoso e assolutamente anti-democratico  quanto è stato deciso  per mano del Vice Segretario Giuseppe Provenzano e dal coordinatore Marco Meloni. Vergognoso è aver deciso, senza sentire nessuno, il probabile rinvio del congresso provinciale già convocato, già definito, con due segretari candidati, con 200 iscritti candidati alla assemblea provinciale», si legge nella nota. «Chiediamo al Segretario Nazionale Enrico Letta di rivedere e di avocare a se qualunque decisione sulla vicenda avellinese. Come si può immaginare di rinviare un congresso facendolo celebrare su tesseramento relativo all’anno in corso aprendo così ad un tesserificio scellerato? come può il Vice Segretario Giuseppe Provenzano e il Coordinatore Marco Meloni avallare una logica di questo tipo?», si chiedono i firmatari. «Come si può immaginare di rinviare un congresso per il quale tutti il livelli di partito dal regionale al nazionale avevano dettato regole e tempi?».

«NO AD UN CAMBIO DELLE REGOLE A PARTITA INIZIATA». Le rappresentanze del Pd avellinese chiedono il rispetto della storia che il Partito Democratico ha scritto in Irpinia e in Campania. «Nessuno di noi ha mai messo in discussione quelle che sono le regole stabilite dalla segreteria nazionale e oggi, al termine del percorso da voi deciso ed indicato, ci troviamo di fronte ad un cambio di regole senza che nessuno dei componenti della direzione, dell’assemblea e dei livelli istituzionali ne sappia nulla. Il Partito così sconfessa  se stesso! Nessuno di noi è stato ascoltato – dirigenti nazionali e regionali del partito democratico – mentre sono portate  avanti la tesi di altri che si sono candidati in altre liste, che hanno sconfessato sempre  le scelte del partito. Questo partito chi intende ascoltare? chi milita da anni sostenendo il partito in ogni scelta possibile o chi lo ha sempre contrastato?», si chiede con chiarezza.

«IL PD IRPINO PRONTO A RIMETTERE DELEGHE E RESPONSABILITÀ». La posizione del Pd in provincia di Avellino è perentoria. E si annunciano clamorose iniziative nel caso in cui si decidesse di interrompere il processo democratico. «Siamo pronti – qualora la decisione – non venga rivista a rimettere nelle mani del Segretario ogni ruolo che ci vede impegnati nel partito, perché è dal Segretario nazionale che abbiamo sentito parlare di partito plurale, di partecipazione e di rilancio dei territori. Come possiamo giustificare a migliaia di iscritti che con una scelta unidirezionale qualcuno a Roma ha cancellato la data del congresso, eliminando così un momento di democrazia importante che si sarebbe dovuto svolgere tra qualche ora? Il nostro senso di responsabilità ha bloccato per adesso le dimissioni di decine di segretari di circolo e di centinaia iscritti che minacciano la restituzione della tessera». I firmatari delle missive, pertanto, chiedono di rispettare un iter avviato dal precedente segretario Nicola Zingaretti e atteso dagli iscritti. «Per noi ci sono tutti i presupposti per portare avanti il congresso e le condizioni di base per poterlo celebrare. Intervenga il Segretario a rivedere quanto deciso, riveda le scelta e consenta al partito di Avellino che è pronto, plurale, vivo di celebrare il congresso».


Le lettere

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