A Rampa Santa Maria si eliminano le barriere architettoniche: il progetto

IL RPOGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DEI GRADONI NELL'ABITATO MEDIEVALE DI SANT'ANGELO DEI LOMBARDI. L'architetto Benedetta Verderosa illustra l'intervento

A Rampa Santa Maria si eliminano le barriere architettoniche nel cuore del centro storico di Sant’Angelo dei Lombardi. Nei progetti di valorizzazione e tutela dei centri minori e delle aree interne – storicamente afflitti dal problema della perdita demografica, dall’abbandono e dalla conseguente assenza di manutenzione del patrimonio costruito – il tema dell’accessibilità riveste ruolo centrale. Nel caso della rampa di Santa Maria, nel centro storico medievale, realizzata in lastrame ad opus incertum proveniente da cava di Bisaccia e cordoncini in pietra di Trani bocciardata, il problema è rappresentato dalla presenza dei gradoni che rendono la via accessibile esclusivamente ai pedoni.

A Rampa Santa Maria si eliminano le barriere architettoniche: il progetto per il centro storico di Sant’Angelo dei Lombardi

Le  14 unità abitative prospicenti via Santa Maria, sono servite esclusivamente dalla rampa gradinata, e da nessuna strada carrabile alternativa: di fatto, è completamente interdetto l’accesso ai mezzi di soccorso, ai veicoli antincendio, ai mezzi necessari per la manutenzione e pulizia della rampa, nonché ai mezzi privati degli abitanti e alle persone con difficoltà motorie. L’intervento di restauro e ri-funzionalizzazione della rampa gradinata risponde all’esigenza di assicurare agli abitanti, adeguate condizioni di vita. Ciò è necessario soprattutto quando si opera in contesti afflitti dal problema dello spopolamento poiché la presenza di una comunità, nei centri storici, è direttamente connessa alla conservazione e trasmissione dei valori culturali e sociali. Gli interventi di architettura infatti si limitano a valorizzare la culturale materiale di un luogo, ma anche quella sociale, venendo incontro alle necessità dei cittadini, eliminando quella seria di problematicità e vulnerabilità che conducono all’abbandono del luogo. Nel progetto di restauro e messa in sicurezza, la rampa Santa Maria è considerata di fondamentale importanza, dal momento in cui, oltre a essere dotata di pregio estetico e valenza storica, connette il Parco della Memoria con i ruderi dell’ex Convento di Santa Maria delle Grazie al centro storico del paese, nonché al Castello. Prima della realizzazione del Parco della Memoria, la rampa conduceva pressoché a un giardino incolto che circondava i ruderi, in un diffuso stato di incuria, e non si sono registrati particolari flussi finalizzati alla visita, né da parte dei cittadini né dei turisti. Il progetto proposto rispetta l’identità originaria della strada, che attualmente è compromessa da un degrado diffuso della pavimentazione e degli edifici prospicenti, a causa della difficoltà nel percorrerla ed eseguire operazioni di manutenzione. Ricadendo l’intervento all’interno del centro storico, il progetto sarà sottoposto a parere della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio. Nel ritenere la pavimentazione in pietra esistente, una preziosa testimonianza di un passato e di una sapienza costruttiva da tutelare e recuperare, particolare attenzione è stata riservata all’analisi delle caratteristiche dei materiali, alla loro posa in opera e alle problematiche legate alla loro manutenzione. L’intervento consiste nell’eliminazione delle barriere architettoniche, rendendo carrabile la strada, attraverso il semplice livellamento dei gradoni, alti 12 cm, attraverso lo smantellamento e successivo montaggio delle pietre esistenti, in posizione inclinata. Il rifacimento privilegia pertanto il restauro di tutte le porzioni o tratti di pavimentazione che per il loro stato di conservazione, consentono il montaggio nel rispetto delle trame e della tecnica di posa in opera originaria. Verranno rispettate le indicazioni dimensionali e tipologiche, derivate dallo studio e dal rilievo dei singoli tratti della pavimentazione e dalle campionature preventive effettuate alla presenza di un tecnico della Soprintendenza. Appare logico e necessario intervenire sulle barriere architettoniche per rendere accessibili gli edifici dei centri storici, garantendo consoni standard di sicurezza, accesso ai servizi primari e comfort agli attuali abitanti, soprattutto se di numero esiguo, con l’auspicio che tutte le case vengano nuovamente abitate. La comunità è fondamentale per la rivitalizzazione dei borghi storici, e pertanto solo assicurando i requisiti fondamentali (come accessibilità e sicurezza) è possibile sperare in un nuovo insediamento. L’alternativa sarebbe mantenere invariato  lo stato attuale e aspettare che gli ultimi cittadini vadano via, con conseguenze estetiche ben peggiori: infatti, nell’ipotesi in cui gli edifici venissero abbandonati, si assisterebbe a un’assenza di manutenzione e generale degrado sugli edifici e sulla storica rampa Santa Maria. L’intervento non è mosso da altri principi se non quello di rendere funzionale un brano del paese ritenuto di fondamentale importanza e di storica bellezza, che pertanto meriterebbe di essere abitato e quindi vivo.


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