Hashish dalla Spagna nel mangime per animali, arrestati marito e moglie a Montoro

I Carabinieri della Compagnia di Solofra su delega della Compagnia di Cassano d’Adda (MI), hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari del G.I.P. del Tribunale di Milano nei confronti di due coniugi con obbligo di dimora per un 36enne risultato irreperibile. Sono indagati per importazione aggravata e continuata di sostanze stupefacenti

Due coniugi di Montoro sono stati arrestati dai Carabinieri con l’accusa di aver importato 256 chilogrammi di hashish dalla Spagna nel mangime per animali. Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Solofra, su delega della Compagnia di Cassano d’Adda (in provincia di Milano), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano, nei confronti di un uomo 60enne e di una donna 59enne, con contestuale obbligo di dimora nel comune di residenza per un 36enne. Sono indagati per importazione aggravata e continuata di sostanze stupefacenti. Al termine delle operazioni, i due coniugi sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive dimore di Montoro mentre il 36enne destinatario dell’obbligo di dimora risulta al momento irreperibile.

Carabinieri in azione

L’INDAGINE IN LOMBARDIA. L’indagine, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Cassano d’Adda (Milano) e coordinata dalla Procura di Milano, trae origine dal controllo effettuato il 15 dicembre 2020 a Vignate (Milano) dai militari della Stazione di Melzo (Milano) nei confronti degli indagati, sorpresi in circostanze ambigue, riferiscono i Carabinieri attraverso una nota. I tre stavano infatti tentando di disfarsi in un terreno agricolo di mangime per animali occultato in una cassa in legno preveniente da Malaga (Spagna), ritirata personalmente dagli stessi da un’azienda di spedizioni internazionali con sede a Vignate, ove era in fermo deposito. Dai successivi approfondimenti, si è quindi ricostruito che i due coniugi avevano commissionato la citata società di trasportare dalla Spagna un analogo bancale diretto ad una società maltese, giunto in azienda il 18 dicembre 2020, sebbene in tale circostanza i committenti avevano deciso di non presenziare, alla luce del controllo di polizia dei giorni precedenti. Per tale motivo, tenuto conto dell’onerosità del trasporto (superiore al valore del contenuto) d’intesa con la Procura di Milano i carabinieri hanno ispezionato la cassa, rinvenendo all’interno alcune valigie contenenti panetti di hashish per un peso complessivo di 256 chilogrammi.

L’ASSE TRA LE PROVINCE DI AVELLINO E MILANO. Nel merito, «le attività investigative, sviluppatesi dall’analisi ad ampio raggio delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, dalla documentazione delle spedizioni e dei relativi pagamenti e dall’esame del traffico delle utenze telefoniche in uso agli indagati, hanno consentito di ricostruire che tra il novembre e il dicembre 2020, in quattro occasioni (tra cui il sequestro del 18 dicembre 2020), i due coniugi, tramite aziende cessate o inesistenti con sede in provincia di Avellino, avevano commissionato alla società di Vignate il recupero da un’omologa azienda di Malaga di ulteriori bancali diretti ad una società maltese, contenenti verosimilmente il medesimo quantitativo di sostanza stupefacente, celato da materiale organico di scarto (mangime o fibre di cocco)», si legge nella nota dell’Arma. «Le quattro spedizioni erano state commissionate dai due coniugi i quali, grazie al materiale contributo del 36enne, gravato da precedenti penali per stupefacenti, in tutte le occasioni mediante noleggio di autovetture avevano ritirato personalmente uno dei bancali trasportati». In occasione del sequestro del 18 dicembre, le analisi di laboratorio hanno evidenziato l’alto principio attivo dell’ingente stupefacente sequestrato, dal quale era possibile ricavare 1,5 milioni di singole dosi per un valore complessivo di 1 milione di euro circa.

ULTERIORI ACCERTAMENTI IN CORSO. Prosegue l’inchiesta sulla importazione di hashish dalla Spagna nel mangime per animali. I Carabinieri fanno sapere che sono in corso accertamenti finalizzati a ricostruire il flusso di destinazione dei carichi di droga, tenuto conto che l’azienda di destinazione con sede a Malta è inesistente.

 

 

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI