I 15 anni del Biogem nel focus del Rotary Avellino Est

La storia del Centro di Ricerca arianese dalla inaugurazione nel 2006 a oggi, ricordando i giorni della sua ideazione nel 1997

Ortensio Zecchino accanto al Premio Nobel Rita Levi Montalcini all'inaugurazione della prima edizione del Meeting Le2Culture

I 15 anni del Biogem sono stati approfonditi in un convegno del Rotary Avellino Est. L’Istituto di Ricerca, partecipato da Università ed Enti pubblici del settore, opera dal 2006 su tre campi: ricerca biomedica; servizi di alta tecnologia alla ricerca; alta formazione e diffusione della cultura scientifica. Nel corso del focus si è descritta la realtà scientifica di una istituzione dal «respiro internazionale, ma con la coscienza di svolgere un’attività utile per il territorio a cui appartiene». Su queste coordinate, indicate dal direttore scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso, i 15 anni del Biogem hanno visto sviluppare un percorso di costante crescita del centro di ricerca arianese, dettagliatamente esaminato in un convegno organizzato dal Rotary Avellino Est e coordinato dal presidente Giuseppe Manzo.

Ortensio Zecchino circondato dalle fotografie nel suo studio preso l’Istituto Biogem. La fotografia è da sempre una passione dell’ex Ministro della Ricerca Scientifica e dell’Università

IL ROTARY ALLA SCOPERTA DI BIOGEM. Il convegno ha offerto l’occasione per una cavalcata attraverso la storia di Biogem, condotta dal suo direttore amministrativo, Tullio Bongo, che ha guidato i soci Rotary dal 1997, anno della sua ‘ideazione’, da parte del professore Gaetano Salvatore e del presidente Ortensio Zecchino, fino ai giorni nostri, passando attraverso il battesimo inaugurale del premio Nobel Rita Levi Montalcini, il 14 luglio 2006, fino alla nascita del Museo di Storia della Terra e della Vita – Biogeo. E ancora, attraverso la crescita delle tante attività formative universitarie e non, fino al ruolo attuale di vero e proprio incubatore di imprese. Inevitabile, poi, soffermarsi sul meeting settembrino ‘Le Due Culture’, da 12 anni fiore all’occhiello di Biogem, visitato negli anni da molti premi Nobel e da personalità eminenti della comunità scientifica internazionale, e inaugurato, nell’edizione 2018, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il prof. Capasso al Biogem con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita ai laboratori durante il Meeting “Le 2 Culture” nello scorso mese di settembre. Con loro il Presidente del Centro di Ricerca, Ortensio Zecchino e, sullo sfondo, il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca

RICERCA BIOGENETICA E FARMACEUTICA, FINO ALLA SFIDA CONTRO IL NUOVO CORONAVIRUS. Iniziative, queste, capaci di sublimare la vocazione multidisciplinare del centro arianese, ma certo non di oscurare la sua progressiva ascesa nel mondo della ricerca biogenetica e dei servizi scientifici avanzati, offerti nella pre-clinica e nella farmaceutica, grazie all’attività dei tanti laboratori sorti nella struttura di Camporeale, dotata, tra l’altro, di un premiatissimo stabulario e, complessivamente estesa su oltre 30mila metri quadrati. A decretarlo è stata la dottoressa Erminia Bianchino, che da protagonista del marketing scientifico, ha fornito alcune anticipazioni sull’ultimo nato in casa Biogem, il kit sierologico Covid 19 Quantigem, attualmente unico, nel suo genere, a consentire una valutazione insieme qualitativa e quantitativa della presenza anticorpale nel sangue umano. Biogem, secondo quanto riferito ancora da Erminia Bianchino, offre così all’intera comunità internazionale l’opportunità di testare la reale copertura immunitaria fornita dal vaccino a ciascun individuo, ponendosi al servizio dell’imponente campagna profilattica in corso. Un contributo importante nella lotta alla pandemia, che si aggiunge a quello ‘diagnostico’, sfociato da aprile 2020 a oggi nella refertazione di oltre 100mila tamponi rino-faringei da parte dell’area Covid di Biogem, diretta dal professore Michele Caraglia. Lo stesso Caraglia nel corso del convegno ha relazionato su numerosi studi, avviati o programmati dal suo team, anche in collaborazione con altri gruppi di ricerca italiani. Approfondimenti originati proprio da questa intensa esperienza, a conferma dei legami sempre forti tra ricerca e territorio. D’altra parte, come sottolineato dal direttore scientifico Giovambattista Capasso, quella di Biogem è una ricerca traslazionale, chiamata cioè, al di là del significato tecnico del termine, a partire dal soggetto, dalla persona, per poi tornarvi di nuovo alla fine del percorso, magari anche con il concorso, non demonizzabile, dell’industria.


La scheda
Il Centro di ricerca Biogem di Ariano Irpino

IL CENTRO BIOGEM. Biogem scarl è un Istituto di Ricerca partecipato da Università ed Enti pubblici di Ricerca. Le sue competenze si estendono su tre campi: ricerca biomedica; servizi di alta tecnologia alla ricerca; alta formazione e diffusione della cultura scientifica. La ricerca biomedica, che si avvale di imponenti attrezzature scientifiche, si realizza nei laboratori di: Biologia delle cellule staminali, Bioinformatica, Geni e Ambiente, Nefrologia traslazionale, Oncologia molecolare e Medicina di precisione. Il service si articola nelle strutture seguenti: Animal Model Core Facility (rilevanteper dimensioni, può accogliere fino a 30.000 roditori circa; nel giudizio del PremioNobel Capecchi: “…lo Stabulario di Biogem è eccezionale…ed è il migliore tra quelli che io ho visto in Europa”); Farmacologia e sviluppo preclinico non regolatorio; Centro di Saggio per la sperimentazione regolatoria; Unità di Produzione di Proteine e Genomica Funzionale. La Fondazione Biogem cura la diffusione della cultura scientifica e umanistica e la formazione. A essa fanno capo l’unità Scienza e Società e il Museo di Storia della Terra e della Vita – BIOGEO. La principale iniziativa per la diffusione della cultura è costituita dall’annuale meeting “Le 2 culture” giunto all’XI edizione (la X edizione è stata onorata dalla presenza del Presidente della Repubblica).


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