Scuola in Campania unita contro i tagli al Sud

La Giunta Regionale aveva già deliberato di procedere per l'impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale delle disposizioni di cui alla Legge 28/12/2022 n.197 (Dimensionamento scolastico). Ora scatta la mobilitazione per l'istruzione nazionale

“La scuola in Campania unita contro tagli, fusioni e accorpamenti”. La Regione Campania si batterà fino alla fine per evitare lo smantellamento della scuola pubblica, ha dichiarato il Presidente Vincenzo De Luca, intervenuto presso l’Auditorium regionale al Centro direzionale (C3) di  Napoli. Il Governatore De Luca e l’assessore all’Istruzione Lucia Fortini, hanno incontrato sindaci e presidi della scuole della Campania, per affrontare le tematiche relative al dimensionamento scolastico. Hanno raccolto le indicazioni dei territori e concordato una linea comune da portare al tavolo nazionale per discutere con il Ministero dei possibili correttivi. La Campania non intende accettare parametri ritenuti insostenibili come istituti da oltre 900 iscritti, che nelle Aree Interne porterebbero a scuole diffuse su ambiti enormi con una polverizzazione dei presidi scolastici.

IL RICORSO ALLA CONSULTA. La Campania prosegue la mobilitazione nazionale a difesa della istruzione pubblica e dell’unità del nostro Paese. La Giunta Regionale ha deliberato lo scorso primo febbraio di procedere per l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale delle disposizioni di cui alla Legge 28/12/2022 n.197 (Dimensionamento scolastico).

Vincenzo De Luca, Presidente della Giunta Regionale della Campania

La questione riguarda il calo della popolazione scolastica, stimato in un passaggio dagli oltre 8 milioni di oggi a meno di 7 milioni in 10 anni. Per questo, anche considerando i limiti imposti dall’Unione Europea con il NRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Legge di Bilancio impone un taglio di sedi e personale con effetti non solo dall’anno scolastico 2024-25. Già dal prossimo anno scolastico si realizzeranno accorpamenti, che incideranno per il 70% sull’assetto del Mezzogiorno: tra Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna. Secondo i dati esibiti dalla Regione, la Campania è in testa alla graduatoria delle fusioni, con 146. Seguono: Sicilia (109), Calabria (79), Puglia (66), Sardegna (45) e Lazio (37). Mentre la Conferenza delle Regioni è al lavoro per trovare un accordo, il Governatore della Campania chiama in causa la Consulta.

Il Palazzo della Consulta, sede della Corte costituzionale della Repubblica italiana e fino agli anni ’30 del ministero delle Colonie, progettato dall’architetto fiorentino Ferdinando Fuga (1732). Piazza del Quirinale, Roma.

«MOBILITAZIONE PER I DIRITTI DEGLI ITALIANI NATI A SUD DI ROMA». De Luca è intervenuto nella sala congressi della Stazione Marittima di Napoli, dove si è tenuta l’assemblea generale organizzata dalla Regione. Sul tema «Salvare la scuola pubblica» sono stati invitati tra gli altri: sindaci, dirigenti scolastici, docenti, sindacati, studenti. Con l’assessore Lucia Fortini ha partecipato anche l’assessore alla Scuola della Regione Puglia Sebastiano Leo. Il Governatore ha indicato gli obiettivi della sua battaglia: «Occorre dare dignità e retribuzioni europee ai nostri docenti; evitare riduzioni irresponsabili del dimensionamento scolastico; sostenere chi lavora nelle zone disagiate e nelle aree interne; uno studio formativo moderno e raccordato con il mondo produttivo; moltiplicare e semplificare gli ITS e, diversamente da quanto avvenuto nella legge finanziaria, occorrono nuove risorse per l’edilizia scolastica e una valorizzazione piena e permanente dei docenti di sostegno; cioè tutto il contrario di una divisione del Paese anche nel sistema scolastico».


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