San Giorgio del Sannio, sequestrato laboratorio d’analisi. Due indagati

Eseguito dai Carabinieri del Noe di Salerno un provvedimento del Gip del Tribunale di Benevento su richiesta della Procura. Il direttore responsabile e il gerente sono accusati di attività illecita di gestione di rifiuti

Sequestrato a San Giorgio del Sannio un laboratorio d’analisi a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento. I Carabinieri del Noe di Salerno stamane hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura, di un noto laboratorio di analisi chimiche-microbiologiche operante nel centro abitato di San Giorgio del Sannio. Il laboratorio, situato in un edificio residenziale del centro cittadino, espleta prevalentemente attività di consulenza ambientale riferita alle analisi di acque potabili, acque di scarico, prodotti alimentari, terreni agrari e rifiuti, mediante analisi chimiche, microbiologiche e strumentali. Il procedimento penale riguarda 2 persone. Si tratta del direttore responsabile e del gerente del laboratorio di analisi. Sono accusati di attività illecita di gestione di rifiuti, nonché per aver scaricato illecitamente i reflui industriali nella rete fognaria comunale. I reati contestati sono sanzionati del Testo Unico Ambientale. Su richiesta della Procura, il Gip, condividendo le valutazioni degli organi inquirenti, ha emesso un Decreto di sequestro preventivo dell’intero laboratorio di analisi. Il provvedimento cautelare è ritenuto necessario per interrompere le condotte illecite ed impedire ulteriori conseguenze dannose alle matrici ambientali.

Gli uffici della Procura di Benevento

L’INDAGINE. Nel corso degli accertamenti intrapresi dal mese di luglio ed incrociando le risultanze dei sopralluoghi con gli atti autorizzativi dell’azienda e di ulteriori due impianti di recupero rifiuti, i Militari del Noe hanno rilevato infatti che: nel laboratorio, benché dotato di numerose attrezzature destinate alle analisi chimico-fisiche e microbiologiche, non erano presenti i rifiuti generati dall’attività e che gli indagati non erano in possesso dei formulari attestanti la gestione e smaltimento dei rifiuti speciali prodotti negli ultimi 5 anni. Costoro infatti, in sede di ispezione, avevano attestato falsamente di aver conferito i propri rifiuti presso due impianti situati ad Airola ed Ariano Irpino, che a seguito degli opportuni approfondimenti sono poi risultati ignari; inoltre, gli scarichi prodotti erano illecitamente convogliati alla rete idrica condominiale e quindi alla rete fognaria comunale, senza alcun sistema di trattamento e depurazione preventiva. La nota della Procura chiarisce il merito del procedimento in corso. «I rifiuti prodotti dal laboratorio rientrano nella categoria dei rifiuti speciali pericolosi in considerazione delle sostanze impiegate nei processi di analisi e le acque reflue sono ritenute industriali, poiché derivati dall’impiego di sostanze estranee alle comuni attività domestiche. Gli illeciti sono stati verificati a conclusione di accertamenti intrapresi negli ultimi mesi disposti dalla Procura di Benevento e tesi a reprimere fenomeni di illeciti sversamenti a salvaguardia dell’ambiente».

 

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