Inquinamento del Fiume Sarno, 144 denunciati e 36 aziende sequestrate dai Carabinieri della Forestale

Il bilancio della vasta operazione condotta negli ultimi 6 mesi dai militari del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari contro abbandono di rifiuti e illeciti sversamenti da parte di imprese attive lungo il Bacino Idrografico

Negli ultimi 6 mesi l’operazione di indagine per il contrato dell’inquinamento del Fiume Sarno ha portato alla denuncia di 144 persone e al sequestro di 36 aziende. Sono alcune delle cifre contenute nel bilancio presentato dai Carabinieri del Nucleo Forestale. «Ormai da oltre sei mesi, e soprattutto dal termine del primo lock – down, i Carabinieri del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari hanno intrapreso una complessa e incessante campagna di controlli, anche con l’ausilio di droni, tesi a reprimere fenomeni di abbandono di rifiuti nonché di illeciti sversamenti da parte di imprese operanti nelle aree del Bacino Idrografico del fiume Sarno», si legge in una nota. Di seguito il riepilogo fornito dall’Arma.

Inquinamento del Fiume Sarno, in azione i Carabinieri del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari e del Noe

NELLA PRIMA FASE DEI CONTROLLI DENUNCIATE 48 PERSONE E INDIVIDUATI 48 SCARICHI ABUSIVI. Già la prima fase dei controlli aveva portato alla denuncia in stato di libertà di 48 persone e all’individuazione di 26 scarichi abusivi, con contestuali 5 sanzioni amministrative; successivamente, i Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli con i dipendenti Nuclei Operativi Ecologici di Napoli e Salerno e dei Gruppi Carabinieri Forestali di Napoli, Avellino e Salerno, hanno proseguito nelle ulteriori verifiche di opifici industriali, insistenti nell’alto, medio e basso Sarno, con numerosi sequestri di aziende responsabili di illecito smaltimento di rifiuti e scarichi non autorizzati di acque reflue industriali, come accertato dai militari con la collaborazione tecnica di personale dell’ARPAC, sotto il coordinamento sinergico delle Procure della Repubblica di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata. Si tratta dunque di uno sforzo coordinato e congiunto di tutte le Istituzioni, finalizzato ad accertare e porre un freno alle cause dell’inquinamento del fiume Sarno.

DOPO IL LOCK DOWN: «SEI MESI DI INCESSANTE ATTIVITÀ DA PARTE DEI CARABINIERI DEL COMANDO UNITÀ FORESTALI, AMBIENTALI ED AGROALIMENTARI». Complessivamente, nel corso degli ultimi sei mesi, dalla fine del cd “lock down”, i Carabinieri dei citati reparti hanno: controllato 264 attività produttivedenunciato 144 personeindividuato 41 scarichi abusivi; effettuato 36 sequestri tra aziende e/o parti di esse; elevato 57 sanzioni amministrative per un importo pari a circa € 225.000 ca. Nel contesto delle stesse indagini i Carabinieri hanno eseguito, su delega delle Procure interessate, una serie di controlli presso gli uffici di numerosi Comuni attraversati dal citato corso d’acqua, attesi i risultati delle analisi dei campioni d’acqua del fiume Sarno, effettuati dall’ARPA Campania, da cui sono emersi lungo tutto il corso del fiume valori di concentrazione elevati di “escherichia coli”, eccedenti di gran lunga il limite massimo fissato normativamente, soprattutto in prossimità della foce del fiume.

INQUINAMENTO DEL FIUME SARNO, ACCERTATE LE CAUSE. Gli accertamenti condotti su questo significativo campione, hanno dunque permesso di avere conferma che le cause di inquinamento del corso d’acqua sono riconducibili a: scarichi di reflui industriali effettuati illegalmente da aziende che approfittano delle avverse condizioni meteo; scarichi di acque meteoriche di dilavamento, provenienti dai piazzali esterni di attività industriali in genere; scarico di reflui della rete fognaria di numerosi Comuni che ancora non dispongono di reti fognarie complete e/o seppur disponendone, queste ultime non sono collettate ai depuratori esistenti.

INQUINAMENTO DEL FIUME SARNO, CONTINUANO GLI ACCERTAMENTI. Le attività di controllo sono tuttora in corso e continueranno nel prossimo futuro, anche in attuazione delle ispezioni pianificate nell’ambito dell’Accordo di collaborazione operativo siglato il 16 ottobre 2019 dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale con l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, con l’auspicio che si possa addivenire al più presto ad una situazione di conformità a norma di tutti gli scarichi presenti nel bacino idrografico del Sarno.


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