Campania resta nella zona gialla, De Luca ammonisce i sindaci e scrive al Prefetto: tassativo controllare le strade

«PREVENIRE GLI ASSEMBRAMENTI»: CIRCOLARE DEL VIMINALE: LE INDICAZIONI AI PREFETTI. Il Presidente della Regione interviene sull'esito della ordinanza ministeriale che aggiorna la mappa del rischio sanitario in Italia. Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria entrano nella zona arancione, la provincia autonoma di Bolzano nella rossa

La Campania resta nella zona gialla, a dispetto dei titoli dei media nazionali in questi giorni e ancora in queste ore. Lo sottolinea il Governatore, con una dichiarazione resa mentre il Ministro della Salute firmava l’ordinanza che ridisegna la mappa del contenimento sanitario. Da oggi entrano nell’area arancione le Regioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria, ma non la Campania. Nell’area rossa arriva la Provincia Autonoma di Bolzano. “Vedo che sugli organi di informazione si è creata un’attesa di decisioni riguardanti la Regione Campania. La collocazione di fascia della Campania è già stata decisa”, lunedì, “a fronte della piena rispondenza dei nostri dati a quanto previsto dai criteri oggettivi fissati dal ministero della Salute”, fa sapere Vincenzo De Luca. “Ho sollecitato io un’operazione trasparenza, pubblica e in tutte le direzioni, per eliminare ogni zona d’ombra, anche fittizia. Dunque non c’è più nulla da decidere e da attendere”.

La Prefettura di Napoli

GIRO DI VITE SUI CONTROLLI, DE LUCA CHIAMA I MINISTERI E SCRIVE AL PREFETTO DI NAPOLI: «SUBITO UN PIANO DI INTERVENTI DI CONTRASTO AGLI ASSEMBRAMENTI». Nel frattempo, se la Campania resta nella zona gialla, la situazione di crescita del coronavirus non preoccupa meno il Presidente della Regione, anzi. “Riconfermo che sulla linea di rigore sempre seguita dalla Regione, solleciterò nelle prossime ore e nei prossimi giorni i ministeri dell’Interno e della Salute ad assumere provvedimenti rigorosi per il rispetto delle regole e per il contrasto all’epidemia”. Stamane ha infatti scritto una lettera al Prefetto di Napoli. «Facendo seguito alla precorsa corrispondenza, in relazione agli obiettivi di prevenzione della diffusione del Covid, e tenendo conto delle raccomandazioni della Cabina di Regia Nazionale sulla opportunità di “considerare di anticipare rapidamente le misure previste per il livello di rischio alto”; tenuto conto di episodi clamorosi di assembramenti fuori controllo verificatisi in particolare sul Lungomare di Napoli e in alcuni luoghi del centro storico; sollecito, con riferimento al Dpcm 3/11/2020 e alle recenti direttive del Ministro dell’Interno, la rapida definizione di un piano generale di interventi articolati per precise realtà territoriali e garantito nella sua attuazione, già dai prossimi giorni, da controlli efficaci delle Forze di Polizia nazionali e locali, e volto a impedire assembramenti ed attività che incentivano una mobilità non legata alle esigenze essenziali», si legge nel testo diffuso ai media per conoscenza dell’opinione pubblica dall’Unità di crisi.

L’AMMONIMENTO AI SINDACI: «NON RESTATE FERMI». Il Governatore Vincenzo De Luca richiama anche le istituzioni locali alle proprie responsabilità. “Non sono assolutamente tollerabili immagini come quelle del lungomare di Napoli, o di strade e quartieri abbandonati a se stessi, nei quali si continuano a violare le norme senza che nessuno di quelli che hanno il dovere di impedirlo muova un dito”. E affonda il colpo nei confronti degli enti locali: “Non è tollerabile che il lavoro straordinario fatto sul piano sanitario e ospedaliero, a tutela della vita delle persone, sia inficiato da un contesto ambientale che si muove nel segno della irresponsabilità istituzionale e comportamentale”.

Il Viminale, sede del Ministero dell’Interno

ESCALATION DEI CONTAGI, «PREVENIRE GLI ASSEMBRAMENTI»: CIRCOLARE DEL VIMINALE: ECCO LE INDICAZIONI AI PREFETTI. É stata inviata, ieri, ai prefetti la circolare del Capo di gabinetto del ministero dell’Interno Bruno Frattasi per intervenire in modo efficace e tempestivo sulla prevenzione degli assembramenti, a seguito dell’elevato numero registrato sul territorio nazionale nell’ultimo fine settimana e delle preoccupanti percentuali di inosservanza dell’obbligo di utilizzo delle mascherine. L’invito è a convocare in via d’urgenza i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di  programmare controlli più serrati e concordare con i sindaci l’utilizzo degli strumenti per il contenimento del fenomeno, in vista dei prossimi weekend. La circolare richiama, sempre ai fini di una più efficace prevenzione degli assembramenti, la possibilità per i sindaci di far ricorso alla chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Le riunioni dei Comitati costituiranno  occasione per ogni utile confronto, anche in considerazione della funzione generale di monitoraggio dell’applicazione di tutte le misure anticontagio, demandata ai prefetti dal Dpcm del 3 novembre scorso.

FIRMATA L’ORDINANZA MINISTERIALE: ENTRANO IN ZONA ARANCIONE: ABRUZZO, BASILICATA, LIGURIA, TOSCANA E UMBRIA. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus responsabile di Covid-19 il ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i Presidenti delle Regioni interessate, ha firmato l’Ordinanza che individua le Regioni che in base all’analisi dei dati epidemiologici sulla diffusione dell’epidemia e agli scenari di rischio certificati nel report dell’Istituto superiore di sanità, passano dall’area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l’area arancione;  rischio alto, livello 4 l’area rossa). Le misure previste dall’Ordinanza entrano in vigore l’11 novembre 2020.


LE ZONE

Nello specifico in base alla nuova Ordinanza: entrano nell’area arancione le Regioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria. Entra nell’area rossa la Provincia Autonoma di Bolzano. Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni nelle diverse aree è attualmente la seguente: Area gialla: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, VenetoArea arancione: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, UmbriaArea rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.


LEGGI L’Ordinanza ministro della Salute 10 novembre 2020


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