Lettera del sindacato di Avellino a Provenzano: «Caro Ministro, l’Irpinia è ferma alla propaganda»

In vista del tavolo istituzionale promosso dai Vescovi, monito unitario di Cgil, Cisl e Uil al Governo, al quale si ricorda l'intesa mai attuata di un Contratto di Sviluppo locale

A poche ore dalla visita istituzionale del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale in terra d’Irpinia, una lettera del sindacato di Avellino a Provenzano descrive una situazione economica e sociale drammatica per le Aree Interne nel Mezzogiorno. Cgil, Cisl e Uil esprimono con durezza il rammarico per il mancato coinvolgimento nella preparazione del tavolo di confronto sulle Aree interne. Alla vigilia dell’iniziativa, programmata a partire dalle ore 11 di domani 27 luglio presso il Polo Giovani di via Morelli e Silvati, i segretari provinciali indicano «l’Irpinia ferma alla propaganda», senza fare sconti alla politica e alle istituzioni. Con la Lettera del sindacato di Avellino a Provenzano, i tre firmatari ritengono persa l’occasione «per riprendere, nel merito, il percorso avviato con il Presidente Conte», si legge nella lettera, a proposito «del contratto di Sviluppo Istituzionale per l’Irpinia che, contrariamente a quanto convenuto, è restata lettera morta o al massimo elemento di propaganda che in questi mesi sta segnando livelli altissimi». Di seguito l’intervento integrale di Franco Fiordellisi, Doriana Buonavita, Luigi Simeone


Caro Ministro Provenzano, l’Irpinia è ferma alla propaganda. Rammarico per l’esclusione del sindacato

di Franco Fiordellisi – Doriana Buonavita – Luigi Simeone | Segretari Generali Provinciali di Cgil – Cisl – Uil

i Segretari generali di Cgil Avellino, Cisl Irpinia-Sannio e Uil Irpinia-Sannio, Franco Fiordellisi, Doriana Buonavita e Luigi Simeone

In occasione della Sua visita ad Avellino avremmo gradito, avendolo già richiesto ed auspicato, che ci fosse stato un passaggio con le organizzazioni sindacali territoriali per riprendere, nel merito, il percorso avviato con il Presidente Conte, per la definizione del contratto di Sviluppo Istituzionale per l’Irpinia che contrariamente a quanto convenuto, è restata lettera morta o al massimo elemento di propaganda che in questi mesi sta segnando livelli altissimi, che tuttavia potrebbero non essere ancora alla loro massima espressione. In ultimo il 26 maggio Le abbiamo invitato una nota ed un documento sulle criticità e soprattutto su quelle che noi riteniamo possano essere le linee di sviluppo, per un territorio finito ai margini se non fuori dall’agenda politica nazionale e regionale.

Il Ministro Provenzano ad Avellino con i vescovi delle Aree Interne. Conferenza sul Lavoro. La locandina dell’appuntamento con il Ministro per il Sud

Contrariamente a quello che leggiamo “in occasione delle feste” dobbiamo ulteriormente segnalarLe che tutte le iniziative, anche se meritorie, su questo territorio hanno avuto evoluzioni indecenti e risultati nefasti, non avendo i protagonisti e responsabili delle iniziative nessuna idea che impatti realmente con l’interesse collettivo se non filtrate da una insostenibile dose di arroganza e egocentrismo che hanno impedito ogni sviluppo delle occasioni poste per il territorio. Qui l’elenco sarebbe lungo ed imbarazzante, e Le potremo facilmente trasferire i fallimenti industriali, dei servizi e soprattutto dell’amministrazione del territorio, che ovviamente Le saranno celati nel corso dei festeggiamenti di quella che poteva essere una strada condivisa per lo sviluppo delle Aree Interne se non fosse stata ancora una volta trasformata in elemento di propaganda e di distinguo finito nelle maglie della campagna elettorale già da tempo. Egregio Ministro, anche se non le permetteranno di verificarlo, l’Irpinia è ferma e pertanto arretra inesorabilmente, e l’azione di governo rischia di non impattare sul lavoro e sull’economia se tutto si dovesse svolgere nelle stanza buie della propaganda che non paga e non pagherà.

Giuseppe Provenzano, Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale

La crisi industriale con il nanismo locale, la involuzione dei servizi nella indifferenza istituzionale locale e regionale che sta segnando solo fallimenti e crisi di aziende, sono la logica rappresentazione della desertificazione demografica, che sembrerebbe non avere generosità se non si conoscessero gli artefici della politica che sembrano non essere toccati dalla morsa mortale che stringe, da tempo, il territorio. Abbiamo già avviato manifestazioni per la crisi industriale, ne seguirà una per il comparto delle Costruzioni, scandalosamente bloccato, poi per la scuola e per i servizi, per culminare in una manifestazione per lo sviluppo dell’Irpinia da tenersi per la metà di settembre, in linea con le iniziative già programmate a livello nazionale. Non ci rassegniamo alla propaganda; ci sono molte aspettative nell’azione di Governo che è chiamato ad implementare le risorse che arriveranno dalla U.E. e che non possono fare la stessa fine di quelle arrivate in Irpinia negli anni scorsi in mani sbagliate e per questo mai sufficienti a determinare una svolta al disagio sociale, alla disuguaglianza, alla mancanza di lavoro che hanno provocato l’abbandono delle aree interne e rurali. Ministro nel ribadire la nostra richiesta e nel sottolineare l’utilità del nostro documento, sicuri che saprà cogliere il senso della nostra comunicazione e in attesa di un Suo riscontro, ci è gradito salutarLa.


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