Traffico di rifiuti di lusso a Genova, 8 arresti. Sequestrati 3,6 milioni

INDAGINE COORDINATA DALLA DDA DI GENOVA. I Carabinieri della Compagnia di Santa Margherita Ligure hanno eseguito le ordinanze cautelari in collaborazione con i Comandi dell'Arma a Genova, Napoli, Caserta, Avellino e Massa Carrara. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP di Genova su richiesta della locale Direzione distrettuale Antimafia

I Carabinieri della Compagnia di Santa Margherita Ligure e dei Comandi provinciali delle città interessate hanno eseguito 8 arresti nelle province di Genova, Napoli, Caserta, Avellino e Massa Carrara, accusati a vario titolo di traffico di rifiuti di lusso a Genova.

Carabinieri in azione

TRAFFICO DI RIFIUTI DI LUSSO A GENOVA, L’OPERAZIONE. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal GIP di Genova su richiesta della locale Direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di nove indagati responsabili, a vario titolo dei reati di: attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti aggravato in concorso (art 452 quaterdecies c.p.), violenza privata aggravata dal metodo mafioso (artt. 81,610, 416 bis, 61, 452 novies c.p), omicidio colposo (artt. 113,589,452 novies, 112 c.p ), calunnia (artt. 110, 368 c.p.), illecita concorrenza con violenza e minaccia (artt. 513 bis, 452 novies, 61 n.5 e 9 c.p.) e  intermediazione illecita di manodopera (artt. 603 bis, 452 novies c.p). A uno degli indagati sarà applicata la custodia in carcere mentre and altri sette gli arresti domiciliari e all’ultimo il divieto di dimora nel comune di Rapallo. Notificati anche avvisi di garanzia a sette persone ritenute, a vario titolo, concorrenti nei reati contestati tra cui anche tentato omicidio e detenzione illegale di armi da fuoco. Oltre alle misure cautelari personali, l’Autorità Giudiziaria ha emesso anche un decreto di sequestro preventivo ai fini della confisca per un totale di oltre 3,6 milioni di euro a carico dei soggetti e delle società coinvolte nell’inchiesta.

SMALTIMENTO ILLECITO DEI RIFIUTI PROVENIENTI DALLE CARCASSE DELLE IMBARCAZIONI DISTRUTTE DALLA MAREGGIATA DELL’OTTOBRE 2018. La misura cautelare è stata emessa a carico di sette uomini e due donne, alcuni gravati da precedenti di polizia, tra cui imprenditori, avvocati e professionisti nel settore della nautica ritenuti a vario titolo coinvolti nel trasporto, stoccaggio, gestione e smaltimento illecito di rifiuti relativi alle imbarcazioni distrutte dalla mareggiata epocale che ha colpito la città di Rapallo il 29-30 ottobre 2018 allorquando 435 imbarcazioni vennero distrutte o affondate dai marosi. Gli stessi avevano posto in essere un elaborato sistema di gestione illecita di rifiuti non curante del pericolo ambientale connesso all’inquinamento dello specchio acqueo di Rapallo e di due Siti di Interesse Regionale (S.I.R) nella Provincia di Massa Carrara, con un ricavo di oltre 3 milioni di euro, movimentando e gestendo circa 670 tonnellate di rifiuti non tracciati.

UN PREGIUDICATO DI NAPOLI ACCUSATO DI AVER GUIDATO L’ATTIVITÀ ILLECITA. Secondo gli inquirenti, ruolo determinante nell’attività illecita era rivestito da soggetto napoletano, pregiudicato, il quale avvalendosi del metodo mafioso e millantando contatti con soggetti appartenenti alla camorra e alla ndrangheta, aveva promosso e gestito l’intera filiera illecita con l’intento di penetrare il tessuto imprenditoriale ligure nel settore della nautica.

INDAGINE COORDINATA DALLA DDA DI GENOVA. L’attività dei Carabinieri con il contributo nelle fasi iniziali della Capitaneria di Porto di Genova, supportata da attività tecniche di investigazione, è stata coordinata dalla DDA presso la Procura della Repubblica di Genova (Proc. agg. Paolo D’OVIDIO e sost. Proc. Andrea Ranalli) e l’ordinanza è stata emessa dal GIP Claudio Siclari del locale Tribunale.

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