Montemarano ha il Puc dopo 50 anni. Il Sindaco Beniamino Palmieri ha raggiunto l’obiettivo di mandato, ma non ha il tempo di gioire. Si impone la necessita di un ulteriore intervento nell’immediato. Il suo Piano Urbanistico Comunale disegna sul territorio le opportunità dello sviluppo locale a lungo termine, spiega il Sindaco Beniamino Palmieri, “ma in questa fase di difficile uscita per tutti dall’emergenza sanitaria, la priorità è uscire dalla crisi economica generata dal coronavirus”.

Il sindaco di Montemarano Beniamino Plamieri

“MONTEMARANO HA IL PUC: DOPO MEZZO SECOLO C’È UNA PROSPETTIVA DI CRESCITA FONDATA SULLE PECULIARITÀ DEL TERRITORIO”.  Se gli amministratori locali sono costretti a privilegiare temporaneamente l’immediato sulla prospettiva, resta comunque il traguardo raggiunto. “È stato centrato l’obiettivo più ambizioso del secondo mandato elettorale: l’approvazione dello strumento urbanistico comunale, che sostituisce il piano varato nel 1974 e ridisegna il profilo di Mobtemarano”, sottolinea il Sindaco. “La tutela del territorio, ma anche l’espansione e la crescita delle iniziativa privata sostenibile per incrementare lo sviluppo economico turistico, agricolo e commerciale, sono i punti chiave. “Governare questo processo è stato difficile e tortuoso, ma abbiamo chiuso una storia lunga 50 anni e ora possiamo costruire il futuro dei prossimi dieci anni” annuncia il soddisfatto sindaco Palmieri, che non nasconde la preoccupazione per le insidie di questa fase di ripristino della quotidianità dopo oltre due mesi di lockdown.

Vigneti di Castelfranci dominati da Montemarano in distanza

MONTEMARANO HA IL PUC PER LA CRESCITA DEL PAESE NEL MEDIO E LUNGO PERIODO, MA IL PRESENTE È IL WELFARE. “Il realismo è l’elemento che qualifica ogni analisi della quotidianità per ogni amministrazione e non possiamo non ammettere che nel Mezzogiorno e nelle Aree Interne la nostra condizione di fragilità e debolezza di partenza è stata aggravata dalla pandemia: immaginiamo una crisi del comparto produttivo nel prossimo autunno, che trascinerà una crisi occupazionale generata dal calo della domanda. Questo comporterà un inevitabile ricorso al welfare e agli ammortizzatori sociali” avverte. “Il comparto vitivinicolo registra una sofferenza dal momento in cui alberghi e ristoranti restano chiusi, e quindi si ha un surplus di prodotto legato alle mancate vendite. Prevediamo un crollo dei prezzi e la crisi di qualche azienda. A questo bisogna aggiungere l’incognita sulla campagna di vendita delle uve di ottobre, pur confidando nell’eccellenza che ci contraddistingue e che supererà la selezione”. Pur non essendo considerata un pilastro dell’economia locale, l’enogastronomia era riuscita a ritagliarsi una fetta importante di pubblico regionale soprattutto nel weekend. “Le cerimonie e gli altri eventi garantivano un afflusso di persone che metteva in circolazione risorse ed economie, ma ora tutto si muove a rilento e non lascia intravedere prospettive rosee. Anche gli appuntamenti delle sagre autunnali del comprensorio salteranno e dovremo rinunciare anche a quella forma di turismo che alimentava tutti i comuni e che consentiva di sopravvivere. Sono fortemente preoccupato e la capacità di azione dei comuni è molto limitata”. Come tutti i Comuni, anche Montemarano è pronto a varare un pacchetto di misure straordinarie a sostegno della popolazione. Rispetto al piano sulla ripresa introdotto dal Governo invece, Palmieri attende la concreta attuazione “per spalmare una azione terapeutica che riesca a garantire risultati migliori di quelli prospettati. Trovo positivo il sostegno all’edilizia per la riqualificazione degli immobili, sia in chiave antisismica che ambientale per la riduzione di consumo di materie prime. L’edilizia è in ginocchio da parecchio tempo e l’azione di recupero del patrimonio ci consente di riutilizzare quello che abbiamo senza ulteriore consumo di suolo. Si tratta di misure interessanti che prospettano opportunità nelle difficoltà” argomenta il sindaco.

L’ex macello di Montemarano che diventerà un info point per il bike sharing

“LA SFIDA SUL TURISMO SICURO, MONTEMARANO È PRONTA”. Di recente il Comune di Montemarano ha recuperato un sentiero che collega il paese a Castelvetere, da percorrere a piedi o in bici attraverso il bike sharing collocato nell’ex macello insieme ad un info point per favorire un turismo di tipo esperienziale, da coniugare all’offerta enogastronomica, culturale e paesaggistica. “Sono stati stanziali anche 500mila euro per il rifacimento della direttrice Braiole- Prestadino che collega Montemarano a Montella, mentre sono in via di conclusione le gare per la scuola di Via Cantone progettata con tecnologia Bim e per la riqualificazione dell’ex Eca che diventerà un centro socio- assistenziale”. Uno dei luoghi simbolo del vino non solo irpino come Montemarano punta sullo sviluppo commerciale di un settore apprezzato per la qualità delle sue produzioni. L’obiettivo è l’etichetta unica di Montemarano, connotata da qualità ed autenticità. L’amministrazione lavora da tempo per sostenere la crescita delle aziende anche puntando all’incoming. Il vino di Montemarano dovrà calamitare l’attenzione di esperti e viaggiatori da tutto il mondo. “Lavoreremo sulla comunicazione e sul marketing per promuovere le nostre risorse e trasformare l’artigianalità, la tranquillità, il mangiar sano e la custodia delle vecchie tradizioni della civiltà contadina in offerta turistica alternativa e complementare ad altri turismi. Dovremo lavorare infatti sull’adeguamento dei servizi”. In questo senso, Montemarano ha il Puc, ma anche una strategia per uscire dalla crisi, conclude Palmieri.


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