
Nel pomeriggio di oggi è morto Tonino Petrozziello, il Libraio di Avellino. Si è spento forse l’ultimo testimone di un tempo nel quale la libreria rappresentava un luogo di scambio delle idee, il posto nel quale la parola stampata poteva cambiare la vita di qualcuno, se non il mondo. Con le sue librerie, per anni al Corso Vittorio Emanuele, poi la successiva in via Fratelli Del Gaudio, Tonino Petrozziello ha contribuito ad educare alla lettura, alla riflessione e al pensiero critico generazioni di avellinesi. Accanto a lui, persone di ogni età trovavano il conforto nel sapere, provavano il divertimento di un nuovo racconto, si inebriavano con i versi più esotici o conoscevano dimensioni umane insospettabili. Apprendendo dagli autori sistemati con cura tra gli austeri scaffali delle sue librerie meticolosamente ordinate, la città è cresciuta e si è evoluta per decenni anche grazie a lui. Era noto come appassionato della parola stampata su carta, a prescindere dalla rilegatura e dal pregio delle edizioni. Di poco prezzo o prezioso, le amava tutte le pubblicazioni che passavano tra le sue mani. Per anni dopo la grande crisi dell’editoria, ha resistito nella sua trincea culturale, nel tentativo di non privare la città e la comunità di un luogo di libertà per la mente, come intendeva dovesse essere una biblioteca commerciale. Di Tonino Petrozziello chi lo ha conosciuto ricorderà l’eleganza, il garbo, la sensibilità dell’uomo di lettere, dell’amante delle letture, dell’irriducibile curioso cercatore delle verità umane vergate nell’intimità di una pagina affidata alle stampe.
IL CORDOGLIO DI SINISTRA ITALIANA: «GRAZIE TONINO». «Con la scomparsa di Antonio Petrozziello un’altra pagina nobile di una Irpinia colta e generosa se ne va per sempre», si legge in una nota della Federazione irpina Sinistra Italiana. «Tonino non era semplicemente un libraio raffinato, era insieme un promotore di cultura ricco di suggestioni e di emozioni che suscitava, di conoscenza di autori spesso sconosciuti al pubblico e ai lettori. Un organizzatore, anche, di confronti liberi con scrittori e poeti locali o di valenza nazionale». Per Sinistra Italiana, «la sua libreria, dalla prima di Corso Vittorio Emanuele a quante in seguito ne ha aperte, con grandi sacrifici, è stata un punto di riferimento per l’intellettualità irpina, per tante persone comuni, per diverse generazioni che anche grazie a lui hanno saputo incontrarsi. Un’esperienza di promozione culturale che con entusiasmo e fiducia portava nelle feste popolari della provincia, con le sue offerte di testi, quasi dicesse: ‘se non venite da me, vengo io da voi’. A nome di quanti lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene gli diciamo oggi grazie Tonino».
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