«All’Asi conti in ordine e patrimonio di 250 milioni di euro», il Direttivo: Avellino può rientrare

Con un documento i Consorzio per lo Sviluppo Industriale della provincia di Avellino sgombera il campo su presunti rischi patrimoniali e finanziari per l'ente capoluogo in caso di rientro, ricordando che «il bilancio approvato pochi giorni fa risulta peraltro in pareggio»

Con il bilancio in pareggio è le criticità del 2016 riassorbite, i «conti in ordine all’Asi» consentono al Comune di Avellino di rientrare. Questo il messaggio lanciato dal Direttivo consortile, che risponde al freno messo dai Revisori alla proposta del Sindaco Gianluca Festa di riportare l’ente nel Consorzio di Sviluppo. «Il Consiglio Comunale di Avellino è sovrano: qualunque dovesse essere la volontà e la decisione rispetto al rientro nel Consiglio Generale dell’Asi, essa dovrà essere rigorosamente rispettata», scrive in una nota l’Asi, che risponde con irritazione alle polemiche. «Il Consorzio Asi, sin dalla sua costituzione, non ha mai chiesto ai Comuni associati di farsi carico dei debiti pregressi, ricapitalizzando o ripianando le perdite», si puntualizza. E si sgombera il campo da ogni voce di possibili rischi per i soci. In primis perché «le Asi non sono soggette a procedure fallimentari», in secundis perché «le perdite degli esercizi consuntivi degli anni passati sono compensati, abbondantemente, da un patrimonio immobiliare valutato in più di 250 milioni di euro». Quindi, si augura buon lavoro al consiglio comunale di Avellino che dovrà deliberare sul rientro dell’Asi in queste ore. Di seguito la nota integrale diffusa dal direttivo dell’Asi.

Conti in ordine all’Asi, il Comune di Avellino stia sereno

Documento del Direttivo consortile dell’Asi Avellino

Il Presidente dell’Asi di Avellino, Vincenzo Sirignano

Il Consiglio Comunale di Avellino è sovrano: qualunque dovesse essere la volontà e la decisione rispetto al rientro nel Consiglio Generale dell’Asi, essa dovrà essere rigorosamente rispettata. Questa premessa è d’obbligo nel rapporto fra istituzioni, improntato, come da tempo fa il Consorzio Asi di Avellino, ad un metodo di rispetto reciproco e di sinergia efficace.
Così l’Asi agisce: in piena trasparenza. Così come sono trasparenti e cristallini i bilanci in questi anni presentati e approvati dal Consiglio Generale che segnalano come nel 2016 vi fosse una fortissima criticità, ma che oggi testimoniano di un lavoro faticoso, progressivamente svolto e che ha portato il Consorzio ad un vero, concreto, reale pareggio di bilancio. Sono stati incrementate le entrate di circa 1.500.000 di euro e tagliate drasticamente uscite e sprechi. Questo lavoro non lo si regala ad improvvisate e strumentali polemiche.

L’ingresso ai vecchi uffici avellinesi del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Avellino, l’Asi

Il Consorzio Asi, sin dalla sua costituzione, non ha mai chiesto ai Comuni associati di farsi carico dei debiti pregressi, ricapitalizzando o ripianando le perdite. Non lo ha mai neppure immaginato perché: le Asi non sono soggette a procedure fallimentari; le perdite degli esercizi consuntivi degli anni passati sono compensate, abbondantemente, da un patrimonio immobiliare valutato in più di 250.000.000 di euro. Inoltre va, definitivamente chiarito, che il rientro nel Consiglio Generale dell’Asi è regolato dallo Statuto dell’Ente, approvato, tra l’altro, dal Consiglio Regionale e ad esso – Statuto – in maniera rigorosa bisogna adeguarsi, come è stato chiaramente evidenziato nella riunione dell’organismo del 31 gennaio scorso.

L’ingresso alla sede operativa del Consorzio Asi Avellino

Infine: all’Asi non vi sono “poltrone” da occupare, ma un lavoro duro da portare a termine nel tentativo di divenire, a tutti gli effetti, una efficace e produttiva agenzia di sviluppo al servizio del territorio irpino. Questo Comitato Direttivo, infatti, terminerà la propria funzione nel maggio del 2021 ed intende rispettare questa scadenza temporale. Il Comitato Direttivo dell’Asi ritiene opportuni questi chiarimenti ed altri è pronto a darne se dovessero essere richiesti, per sgombrare il campo da polemiche e letture strumentali sulla reale situazione economica dell’ente.


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