Tunnel del Partenio, «un traforo autostradale per Benevento pagato da Avellino»

L'Associazione "Avellino città ideale" lancia l'allarme sull'opera: ha tempi incerti, costi altissimi e utilità nulle per l'Irpinia. E aggiunge: «Si rischia di sottrarre fondi europei della nuova Agenda a opere necessarie allo sviluppo locale»

Tunnel nel Partenio, un traforo autostradale per Benevento pagato da Avellino

Il Tunnel del Partenio rappresenta «un traforo autostradale per Benevento pagato da Avellino». Lo afferma l’associazione “Avellino città ideale”, attraverso un comunicato con il quale si esamina la proposta avanzata dalla Provincia di Avellino. Uno dei referenti, Giovanni Bove, scrive che il supposto collegamento tra la Valle Caudina e il Vallo di Lauro e Baianese, la Valle del Clanio, in realtà consentirebbe alla città di Benevento di recuperare il corridoio autostradale con Napoli, Roma e Milano, che fu negato al Sannio negli anni ’60, quando fu preferito il passaggio attraverso l’Irpinia (Baiano, Avellino, Castel del Lago, svincolo per il raccordo con Benevento nei pressi di Venticano, Grottaminarda, Vallata e Lacedonia). Investendo cento milioni nella costruzione di una strada lunga 4 chilometri, che comporterebbe uno sbancamento enorme attraverso le viscere del Partenio, argomenta Bove, in realtà si offrirebbe a Benevento il varco per raggiungere attraverso Baiano l’A16 nei pressi di Napoli, la città di Napoli e Salerno evitando Avellino. Bove segnala il rischio di impegnare in un’opera faraonica dalla tempistica incerta risorse europee fondamentali altrimenti destinabili a risolvere problemi concreti della viabilità di Valle Caudina, Clanio e Avellino. Di seguito l’analisi sul cosiddetto Tunnel del Partenio dell’Associazione “Avellino città ideale”.


Tunnel del Partenio, un traforo che non serve all’Irpinia

di Giovanni Bove | Avellino Città Ideale

La notizia data a mezzo social del prossimo avvio del progetto per la realizzazione del collegamento della Valle Caudina con la valle del Clanio suona come un allarme vero e proprio per la prossima programmazione europea della Provincia di Avellino. Non conosciamo bene come sia venuta in mente al Presidente avellano della provincia questa idea progetto, ma il costo presunto  di circa 100 milioni di euro non è il solo elemento che suscita un misto di stupore ed incredulità, a tal punto che la sola idea già proietta l’amministrazione Biancardi ai vertici della classifica delle assurdità politiche di questa provincia.

Montevergine

Lascia sgomenti il fatto che prima del progetto, che sembra ci si affretti ad imbastire già in forma esecutiva, è d’obbligo redigere preventivamente uno studio o meglio un’analisi costi/benefici, CBA Cost Benefit Analysis, senza il quale non si può neppure immaginare di candidare un’opera di siffatta rilevanza nella prossima programmazione europea. Nel caso in esame l’interesse più immediato potrebbe essere quello di collegare la valle caudina e la stessa città di Benevento al nodo autostradale di Nola; in tal caso, l’interesse prevalente sarebbe costituito proprio dal capoluogo e, in senso più lato, dalla provincia sannita.

Domenico Biancardi, Presidente della Provincia di Avellino

Se questo è, non comprendiamo perché sia la provincia di Avellino a farsi promotrice di siffatta idea e non quella di Benevento, che di contro aspira a ben altri collegamenti stradali con il  sistema autostradale. Biancardi ha il dovere di chiarire se dietro questa idea si celi una qualche forma di accordo politico diretto ad avvantaggiare la provincia di Benevento, poiché la nostra ha già pagato abbastanza in termini di rappresentanza istituzionale a favore dei cugini sanniti, senza ricevere alcun vantaggio concreto e rilevante dai rappresentanti eletti. Oltre a ciò, ci si chiede se siano stati stimati in modo serio i costi non solo del progetto esecutivo ma almeno dello studio di fattibilità tecnico economica, atteso il conseguente smisurato impatto ambientale di una galleria di tale rilevanza, sia per l’enorme quantitativo di materiale estratto con lo scavo, che per i rischi di  intercettare falde idriche, nonché a varie approvazioni del progetto prima di tutto del consiglio superiore lavori pubblici.

Il simbolo della associazione Avellino Città Ideale

Vista anche la mole di approvazioni che tale progetto necessiterebbe prima della sua realizzazione concreta, e le conseguenti inevitabili calende greche di italica tradizione, non sarebbe più logico redigere un grade progetto di messa in sicurezza della rete viaria provinciale per sottrarla ai rischi di collasso idrogeologico visto lo stato di vetustà delle opere a limite della percorribilità? Se proprio il presidente Biancardi vuole scendere dal pianeta delle favole e calarsi nella gestione dei problemi veri e quotidiani della nostra provincia, si spenda nel prevedere un nuovo collegamento del tratto Avellino-Baiano avendo accertato sulla pelle dei morti del viadotto Acqualonga i rischi di percorrenza di questo tronco di strada e perché no, realizzare nel contempo finalmente un collegamento ferroviario di Avellino con la rete ferroviaria campana, proprio attraverso il monte Partenio.


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