Sentenze pilotate per denaro a Salerno, spunta la srl azionista di Sidigas. Arrestato il giudice Mauriello

MISURA CAUTELARE ANCHE PER L'IMPRENDITORE E PRODUTTORE TV LIETO. Sette nuovi provvedimenti emessi nell'ambito dell'inchiesta sulla Commissione Tributaria di Salerno che a maggio ha portato all'arresto di altre 14 persone. Tra i 10 giudizi sotto accusa uno riguarda la società azionista della concessionaria del gas ad Avellino

Arrestati professionista e produttore tv irpini nell’ambito dell’inchiesta sulle sentenze pilotate Salerno. Sono tra i destinatari dei provvedimenti cautelari disposti nell’ambito delle indagini sulla Commissione Tributaria di Salerno a carico di altri 7 indagati tra giudici, funzionari, commercialisti ed imprenditori. Si tratta di Casimiro Lieto, produttore televisivo nazionale impegnato sui network nazionali, in particolare alla Rai, mentre il profearrestatossionista avellinese è Antonio Mauriello, padre dell’avvocato Claudio, presidente dell’Us Avellino, già giudice tributario, ora nel Consiglio Nazionale della Giustizia Tributaria a Roma.

LA SIDIGAS. Tra le sentenze pilotate, secondo gli inquirenti, c’è quella del 22 gennaio scorso, quando Antonio Mauriello, nelle vesti di referente della Sidigas Spa, avrebbe consegnato una tangente da 10mila euro al giudice a Fernando Spanò presidente della quinta sezione della commissione tributaria regionale di Salerno, relatore nell’udienza. Il procedimento tributario sfiorava i 980mila euro e riguardava la Ener Impianti srl, detentrice del 76,6% del capitale Sidigas. «La somma in auge serviva, di fatto, a ‘pilotare’ l’iter procedimentale e condizionare favorevolmente l’esito del procedimento tributario di 979.956 euro inerente la Ener Impianti s.r.l. società titolare del 76,6% del capitale sociale della Sidigas spa, e definita in secondo grado con esito favorevole al contribuente nel corso dell’udienza del 18 gennaio 2019». 

Sentenze pilotate per denaro a Salerno, arrestati professionista e produttore tv irpini

L’INCHIESTA. Gli arresti di oggi rientrano nella prosecuzione dell’indagine che lo scorso 15 maggio ha portato all’arresto di 14 persone. Alcuni tra gli indagati e gli arrestati in precedenza avrebbero portato alla luce con le proprie dichiarazioni ulteriori episodi di corruzione. L’inchiesta è condotta dalla Guardia di Finanza di Salerno, su ordine della Procura della Repubblica. I 7 indagati destinatari di misure cautelari sono accusati di corruzione in atti giudiziari. I fatti contestati riguardano la presunta cancellazione di un’esposizione complessiva di 41 milioni di euro con il Fisco, grazie a sentenze dei giudici emesse a beneficio di tre società. In particolare una ditta di Sarno avrebbe ottenuto l’annullamento di pendenze con l’Erario per circa 35 milioni. Le altre due società indicate come beneficiarie di sentenze favorevoli sono di Angri e Avellino. Avrebbero ottenuto la cancellazione di debiti pari rispettivamente a 5 milioni e a un milione di euro. In questo contesto rientrano professionista e produttore tv irpini destinatari delle misure cautelari.

IL PROFESSIONISTA AVELLINESE. Secondo gli inquirenti, dieci sentenze di secondo grado pronunciate dalla Commissione Tributaria Regionale Sezione distaccata di Salerno, sarebbero state pilotate in cambio di denaro. Il professionista di Avellino arrestato aveva ricoperto per anni l’incarico di giudice tributario a Salerno, prima di entrare a far parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria dal settembre 2018. Per l’accusa avrebbe agito come intermediario corruttore, valendosi della conoscenza diretta del personale amministrativo e dei giudici tributari di Salerno. Non gli verrebbero contestati reati commessi in qualità di giudice tributario o consigliere, quindi.

GLI ALTRI ARRESTATI. Oltre ai due avellinesi, gli altri arrestati sono: Giuseppe Pagano, giudice della Commissione Tributaria Regionale di Salerno; Giuseppe Somma, professionista tributario; Rosario Attilio Passarella, dipendente amministrativo della Commissione Tributaria Provinciale di Salerno; un referente della Full Project srl; Francescopaolo Savo, professionista tributario. Per gli inquirenti era stato ideato e attuato un vero e proprio sistema per pilotare l’iter procedimentale e condizionare a favore degli imprenditori corruttori l’esito di procedimenti tributari scaturiti da accertamenti dell’agenzia delle entrate di Salerno. Secondo le dichiarazioni del procuratore della Repubblica vicario di Salerno, Luca Masini, riportate dalle agenzie, «si tratta solo della punta di un iceberg. Andremo avanti con ulteriori accertamenti».

 

ARTICOLI CORRELATI