Smantellata rete di spaccio nelle scuole di Avellino: 4 ventenni ai domiciliari

MISURE CAUTELARI PER 3 GIOVANI DI AVELLINO E UNO DI PIETRADEFUSI TRA I 19 E I 28 ANNI. Eseguiti all'alba i provvedimenti coercitivi firmati dal Gip della Procura della Repubblica al culmine di un'inchiesta iniziata nel febbraio 2018 con l'arresto di un pusher accusato di estorsione e sequestro di persona. Forniti i particolari nel corso di una conferenza stampa

Smantellata una vera e propria rete di spaccio nelle scuole di Avellino dai Carabinieri della locale Compagnia, che questa mattina all’alba hanno arrestato e posto ai domiciliari 4 giovani di età compresa tra i 19 e i 28 anni. Il G.I.P. ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per i quattro indagati, tre dei quali risultavano incensurati: si tratta di un 19enne, un 20enne ed un 28enne di Avellino nonché un 19enne di Pietradefusi. I militari della Compagnia di Avellino hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure coercitive emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Avellino su richiesta della locale Procura della Repubblica. Sono tutti e quattro accusati di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il Palazzo di Giustizia di Avellino

INDAGINE AVVIATA NEL FEBBRAIO 2018 DOPO L’ARRESTO DI UN PUSHER ACCUSATO ANCHE DI ESTORSIONE. Giunge a conclusione una indagine iniziata nel febbraio 2018, coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino e sviluppata dai Carabinieri della Stazione di Avellino, quando fu arrestato un giovane di Avellino, ritenuto responsabile dei reati di sequestro di persona, estorsione, lesioni personali, furto e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, con l’aggravante di essersi avvalso, nella consumazione del reato, della collaborazione di un minorenne: nel corso della perquisizione domiciliare i Carabinieri rinvenivano dei “pizzini” con vari nomi e, a fianco, importi di denaro nonché località di spaccio e tipologia di stupefacente (principalmente hashish). Da quel momento, gli accertamenti sono proseguiti con attività tecniche, acquisizione di riscontri oggettivi mediante servizi di osservazione, pedinamento e controllo, sequestro di sostanza stupefacente oggetto di cessioni e, in alcuni casi, l’assunzione di informazioni da parte degli assuntori, che consentivano di acquisire gli elementi indiziari ed il modus operandi dei pusher che non esitavano a minacciare i clienti nel caso in cui tardassero con il pagamento.

Scuola

OBIETTIVO: RETE DI SPACCIO NELLE SCUOLE DI AVELLINO. UN MINORE FACEVA DA INTERMEDIARIO CON GLI STUDENTI. L’indagine si rilevava subito proficua poiché consentiva di acquisire numerose conversazioni e messaggi finalizzati allo spaccio di droga. Dalle intercettazioni emergeva altresì il linguaggio criptico utilizzato previo accordo con gli interlocutori (“pizza”, “giubbini”, “joystick”, “cioccolata”, ecc….) per celare l’illecita attività di spaccio, che avveniva generalmente nei pressi di istituti scolastici, a diversi soggetti minorenni ed anche con l’impiego di un minore quale intermediario. Contestate infatti le aggravanti (di cui all’articolo 80 comma 1 lett. a, b e g del D.P.R. 309/90) per lo spaccio in prossimità e all’interno di istituti scolastici, nei confronti di minori e per aver impiegato nell’attività di spaccio un minore.

Carabinieri di Avellino in azione sulle strade

GESTIVANO UNA ORGANIZZAZIONE A DELINQUERE STRUTTURATA. L’attività condotta dai Carabinieri ha permesso di dimostrare che le condotte criminose dei quattro indagati non possono essere considerate occasionali. Secondo i Carabinieri, l’attività criminosa rappresentava per gli indagati un evidente mezzo di sostentamento o, comunque, di finanziamento. Nonostante la giovane età, i quattro hanno denotato una spiccata capacità a delinquere, in considerazione dell’elevato numero di “clienti”, dell’utilizzo di un linguaggio convenzionale nelle conversazioni intercettate, del quantitativo ingente ceduto (tenuto conto della pluralità di cessioni operate e dell’elevato numero di destinatari) e della possibilità di rifornirsi sistematicamente e con continuità nel tempo.

il Comandante dei Carabinieri, Colonnello Massimo Cagnazzo

IMPEGNO NELLA LOTTA ALLA DROGA PRIORITARIO PER L’ARMA.  Nel corso della conferenza stampa organizzata presso il Comando Provinciale e in una nota i Carabinieri hanno ribadito il massimo impegno nell’attività di contrasto degli stupefacenti. «L’operazione costituisce ulteriore prova della forte attenzione che i Carabinieri di Avellino prestano al contrasto dell’attività di spaccio e consumo delle sostanze stupefacenti, come peraltro è emerso anche dai rilevanti risultati conseguiti di recente e, in particolare, dai sequestri di droga operati negli ultimi mesi».

 

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