Gettò benzina sulla moglie, ha patteggiato: 1 anno e 6 mesi

L’uomo fu arrestato il 28 luglio dai Carabinieri della locale Stazione per aver versato mezza tanica di benzina sul corpo della moglie in seguito all’ennesimo litigio. Non dovrà risarcire la vittima. È uno degli ultimi casi in Irpinia prima del Codice rosso

Il Palazzo di Giustizia di Avellino

Gettò benzina sulla moglie, ha patteggiato la pena: 1 anno e 6 mesi un 46enne di Lioni accusato di lesioni e maltrattamenti in famiglia. L’uomo fu arrestato in data il 28 luglio scorso dai Carabinieri della locale Stazione per aver versato mezza tanica di benzina sul corpo della moglie in seguito all’ennesimo litigio. Il gesto del marito 46enne giunse al culmine di un litigio tra le mura di casa. Seguirono la disperata richiesta di aiuto da parte della consorte e di alcuni conoscenti, con l’arrivo dei Carabinieri che lo prelevarono per condurlo in Caserma. Il 46enne, assistito dall’Avvocato Emilio Cordasco non dovrà però risarcire la persona offesa. Quello accaduto a Lioni rappresenta l’ennesimo episodio di violenza fisica nei confronti di una donna in provincia di Avellino, ma uno degli ultimi prima dell’entrata in vigore del cosiddetto ‘Codice rosso’.

Il Codice rosso ha introdotto una corsia preferenziale per le denunce in caso di violenza di genere e maltrattamenti in famiglia. Rende le indagini più rapide e obbliga i pm ad ascoltare le vittime entro tre giorni
Carabinieri della stazione di Lioni

DA AGOSTO VIA AL CODICE ROSSO. Ad agosto di quest’anno il Senato ha dato via libera definitivo al ddl sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, il cosiddetto “Codice rosso”. Grazie alla nuova legge, la violenza sulle donne sarà combattuta attraverso una ‘corsia preferenziale’ con indagini più veloci, ricorda Salvatore Pignataro, Segretario regionale dell’Associazione Italiana Criminologi per l’Investigazione e la Sicurezza della Campania, in una nota. «La Polizia Giudiziaria dovrà comunicare al Magistrato le notizie di reato di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate avvenute in famiglia o tra conviventi» e «la vittima dovrà essere sentita dal Pubblico Ministero entro 3 giorni dall’iscrizione delle notizia di reato». Inasprimento stabilito per le pene. Le condanne salgono a 6-12 anni.


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