Francesco Brioschi Editore con Narine Abgarjan al Festivaletteratura di Mantova

Alla XXIII edizione della manifestazione in corso fino a domenica 8 settembre oltre 70 gli ospiti stranieri, record assoluto per la manifestazione. Tra loro la scrittrice russa di origini armene, presente col suo romanzo “E dal cielo caddero tre mele” che ha vinto il prestigioso premio Yasnaya Polyana 2016

Francesco Brioschi Editore con Narine Abgarjan al Festivaletteratura di Mantova. Anche quest’anno Francesco Brioschi Editore ha partecipato al Festivaletteratura di Mantova con Narine Abgarjan, scrittrice russa di origini armene, e il suo romanzo “E dal cielo caddero tre mele” che ha vinto il prestigioso premio Yasnaya Polyana 2016 ed ha incantato i lettori della collana GliAltri. Abgarjan ha dialogato con Donatella Di Pietrantonio sul tema ‘Tra le gole dell’Armenia” a Palazzo Ducale, Basilica Palatina di Santa Barbara. In serata, l’editore Francesco  Brioschi, nel corso di una cena all’Hotel Villa D’Este di Cernobbio offerta dal presidente dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici che partecipa al Forum The European House Ambrosetti 2019, così ha commentato l’evento culturale: “Narine ci porta nel villaggio di Maran per raccontare una storia sospesa tra fiaba e realtà. Qui, su questo cucuzzolo di pietre e antiche credenze, guerre e calamità naturali travolgono, pare per sempre, la fragile quiete della sua manciata di case. Ma quando tutto sembra essere accaduto, ecco che si schiude il miracolo: la vita torna a scorrere e nasce l’incanto. Dal romanzo sgorgano storie dal sapore magico, narrate da una penna delicata, ironica e di fulgida bellezza.” Nella ventitreesima edizione di Festivaletteratura, che si svolge a Mantova fino a domenica 8 settembre – oltre 70 gli ospiti stranieri, record assoluto per la manifestazione –   in oltre trecento appuntamenti in programma risuonano voci ora autorevoli e già familiari al grande pubblico, ora più fresche, spiazzanti, insolite, ma certo mai anonime o indistinte. Di queste voci riconosciute, delle narrazioni, delle idee e delle visioni spesso contrastanti di cui sono portatrici si alimenta ogni anno il dialogo del Festival. Ogni incontro è costruito con gli autori, per assecondare al meglio il desiderio di condividere storie e pensieri che li porta a Mantova: trovare le forme più adatte, spesso inventarle insieme, favorire incontri altrove impossibili è parte del gioco e del lavoro che sostiene l’architettura leggera di Festivaletteratura.


LEGGI ANCHE:

Intelligenza artificiale, Big Data e Deep Science al Trieste Next

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI