L'ingresso all'ospedale Landolfi gestito dall'Azienda San Giuseppe Moscati di Avellino

“Landolfi in emergenza”, la Uil Fpl chiede ai nuovi vertici dell’Azienda San Giuseppe Moscati un piano per l’accorpamento. A undici mesi dalla sottoscrizione dell’accordo con l’Asl per il passaggio del presidio ospedaliero solofrano sotto il controllo del Moscati, nella sostanza poco o nulla è cambiato. Si attendevano le risorse per l’adeguamento funzionale dello stabilimento, puntualmente assegnate lo scorso mese di luglio nell’ambito del Piano di Edilizia Sanitaria della Campania, ma si è persa l’occasione in quasi un anno di agire sul fronte amministrativo e organizzativo. Il paradosso è che il nuovo Direttore Generale, Renato Pizzuti, si troverà tra pochi giorni a programmare l’affidamento della progettazione e dei lavori per la trasformazione del vecchio presidio Asl in ospedale, quando il complesso dei servizi e l’organizzazione del personale non sono ancora stati toccati. In pratica, le cose sono simili ai tempi della gestione Asl. A ricordarlo è bastato il caso di violenza registrato presso il Pronto Soccorso del Landolfi. Un’incresciosa circostanza, che ha messo a nudo la situazione di emergenza in cui versa la struttura solofrana. Si è trattato di “un episodio spiacevole e nulla giustifica la violenza”, premettono Italo Capossela e Filomena Taddeo, rispettivanente Segretario provinciale e Coordinatrice dell’Area Medica della Uil Flp, insieme a Gaetano Venezia, Segretario Generale della UIL FPL di Avellino. Ma la UIL FPL “nella riunione dell’8 luglio scorso tenutasi presso l’ospedale di Solofra, segnalò all’allora Direttore Generale, Angelo Percopo e al Direttore Sanitario, Conte dell’Azienda Ospedaliera Moscati, la situazione di estrema difficoltà che il personale Medico, Infermieristico e gli operatori stanno vivendo al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Solofra”, si legge in una nota. Esprimendo “grande solidarietà al personale coinvolto”, si legge, “registriamo, purtroppo, che nulla è cambiato”. Per il sindacato, la reazione violenta di un padre che si è accanito contro il Pronto Soccorso domenica sera, rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme. “Quanto successo impone delle serie riflessioni per portare a migliorare la situazione di difficoltà del personale Medico, Infermieristico ed Ausiliario del Presidio Ospedaliero di Solofra, che va implementato e difeso, e al contempo ridurre i tempi di attesa per l’assistenza ai pazienti”. Nell’annunciare che “chiederemo un incontro urgente specifico al nuovo management dell’Azienda, al fine di avviare un confronto sui tempi di ultimazione dell’accorpamento dei due ospedali”, i sindacalisti concludono affermando che è giunto il momento di portare a termine un processo di riorganizzazione e rilancio, che al momento resta ancora sulla carta, a quasi un anno dall’avvio del percorso.

Edilizia sanitaria in Campania, sbloccato un miliardo dalla Regione. De Luca: svolta dopo 18 anni

DAL PIANO DI EDILIZIA SANITARIA 30 MILIONI PER IL NUOVO OSPEDALE DI AVELLINO SU DUE SEDI CON SOLOFRA . Il riassetto amministrativo e riorganizzativo non può attendere, ora che ci sono i soldi per trasformare un presidio di servizi territoriali in un ospedale, che dovrà ospitare specialità e reparti per acuti, implementando l’offerta complessiva dell’Azienda San Giuseppe Moscati nelle due sedi di Avellino e Solofra. Il riparto dei fondi sull’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati, complessivamente 30 milioni di euro, consentirà di procedere alla riconversione dell’ex presidio Landolfi di Solofra, che a lavori ultimati sarà integrato pienamente nell’offerta dell’ospedale avellinese articolato su due città. Per l’adeguamento funzionale del plesso solofrano sono stati stanziati poco più di 7 milioni di euro (€ 7.115.110,25), in linea con il fabbisogno indicato dalla dirigenza di Moscati e Landolfi.

Vincenzo De Luca durante la conferenza stampa convocata per illustrare i contenuti del Piano di Edilizia Sanitaria in Campania

IL GOVERNATORE IN PRESSING SUI MANAGER CAMPANI, DETTA I TEMPI: 2 ANNI PER IL TAGLIO DEI NASTRI ANCHE PER LE OPERE COMPLESSE.  Il presidente della Giunta Regionale della Campania ha spiegato meno di un mese fa che con i fondi disponibili il compito della Regione Campania e delle Aziende sarà arrivare a chiudere i cantieri in due anni. Vale ad Avellino, a Solofra, così come nelle altre città della Campania. Non c’è tempo da perdere, ha sottolineato. «Ci troviamo di fronte ad un lavoro enorme che rappresenta per noi una sfida simile a quella delle Universiadi ma 10 volte più complicata. Come per le Universiadi, dovremmo realizzare o ammodernare una settantina di strutture, molte delle quali di grandi dimensioni destinate a cambiare radicalmente il volto della rete ospedaliera campana».

Renato Pizzuti

GLI INVESTIMENTI SULLA CITTÀ OSPEDALIERA NELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA. Per Renato Pizzuti non c’è solo il riassetto del Landolfi all’orizzonte. L’investimento sulla Città Ospedaliera della Regione Campania è sull’innovazione e l’ammodernamento tecnologico, con l’obiettivo di elevare il potenziale dell’attuale plesso dell’Amoretta. Ci sono circa 16.149.500 euro per l’acquisto e la sostituzione delle grandi attrezzature e 7.150.000 euro per l’automazione delle sale operatorie e la costruzione di una Sala Ibrida. In quest’ultimo caso si tratta di un ampio e integrato ambiente chirurgico (sterile), dove si può effettuare una diagnosi immediata e, senza spostare il paziente, eseguire procedure chirurgiche nello stesso momento. La Sala Ibrida consente di operare con maggiore precisione e sicurezza. L’intervento si adatta all’evolversi del quadro clinico, consentendo all’équipe chirurgica di controllare il risultato in tempo reale. L’utilizzo classico di una Sala Ibrida sono le emergenze, con riferimento ai traumi, quando il paziente arriva direttamente in sala operatoria senza passare per un laboratorio d’analisi o una sede diagnostica. In questa Sala Ibrida sono contemporanee le fasi di diagnosi e cura con intervento chirurgico. Permetterà di salvare vite anche quando il tempo disponibile sarà davvero pochissimo.


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