Governo al capolinea. Lega: votare. I 5s provano a resistere

Il Premier Giuseppe Conte da Mattarella, poi l'incontro con Matteo Salvini, che in serata scioglie la riserva: "La maggioranza non c'è più, al voto subito". Durante i contatti al Quirinale tra Mattarella e i presidenti delle Camere, la Lega aveva già spento la luce con una nota: «Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli Italiani con nuove elezioni». Maggioranza alternativa, i Democratici per ora si sfilano. Ipotesi date del voto, si parla del 13 ottobre

Matteo Salvini e Luigi DI Maio

Governo al capolinea. La Lega vuole votare, i 5s provano a resistere. Il Pd sembra disponibile alle urne anticipate in autunno. Queste le posizioni mentre a Palazzo Chigi i principali attori della contesa, il Premier e i due Vice, si incontrano, lanciano segnali, fino all’annuncio di Salvino: “La maggioranza non c’è più. Andiamo al voto”. I Cinque Stelle si trovano nell’angolo, dopo aver giocato all’opposizione stando nel Governo sulla Tav. Ora la Lega con la sponda del Pd provano a farceli restare all’opposizione, ma lo scoglio che il Quirinale continua ad indicare sono i conti pubblici, va fatta una manovra prima di votare. E il rebus per il Quirinale è soprattutto la legge di bilancio. Il clamoroso errore di Luigi Di Maio e del suo entourage, consumato per giustificare il mancato stop alla linea di alta velocità Torino Lione rischia di gettare il Paese nel caos, alla vigilia della ripresa dopo la infuocata pausa estiva, che alle Camere non c’è ancora stata. C’è una legge di bilancio da fare e nessuno interessato a farla. Al momento manca una maggioranza in Parlamento per scriverla. Le forze della maggioranza ora a pezzi si defilano nella parte minoritaria in Parlamento, ma maggioritaria nei sondaggi. I Democratici non sembrano pronti a dare i voti per pagare nuovamente il prezzo come è già accaduto con il Governo Monti. La strada sembra segnata.

L’interno del Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica

IL QUIRINALE ENTRA IN CAMPO, MA LA LEGA CHIUDE LA PORTA A CONTE. Interlocutorio il primo colloquio tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Mentre il primo cercava di rassicurare il secondo sulla possibilità di proseguire, una nota del Carroccio ricordava a tutti che Matteo Salvini pensa al voto anticipato, come poi le sue stesse parole hanno confermato in serata. Il segnale al Colle era arrivato forte è chiaro già nel pomeriggio. «Nessuna richiesta di poltrone, nessun rimpasto di governo come nella Prima Repubblica», si legge in premessa nel comunicato. Pur riconoscendo «le tante cose buone fatte», il Carroccio è chiaro: «Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli Italiani con nuove elezioni», si legge. «Da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa tra Lega e 5stelle ci sono visioni differenti». Di qui i contatti immediati con il Presidente della Camera, Roberto Fico e telefonicamente con la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, in queste ore non a Roma. Il dado è tratto. L’Opa di Salvini sul Governo è ormai lanciata.

Governo al capolinea. Elezioni anticipate in vista per Camera e Senato

GOVERNO AL CAPOLINEA, VERSO IL VOTO ANTICIPATO (FORSE IL 13 OTTOBRE). Evitare le urne significherebbe consegnare le chiavi di Economia, Infrastrutture, Giustizia e Difesa al Carroccio, aprendo la strada all’Autonomia differenziata. I Cinque Stelle dovrebbero restare in Parlamento come donatori di voti per la maggioranza. Per questo, il Governo al capolinea non sembra avere sbocchi. Al momento la prospettiva elettorale nell’arco dell’autunno viene considerata per questo inevitabile da tutti gli analisti, il problema è capire quando. Si riparla del 13 ottobre. Per ora i contatti tra il Governo e il capo della Lega si sono limitati ad una interlocuzione con il Premier. Il Vicepremier Luigi Di Maio non ha partecipato.

Nicola Zingaretti

ZINGARETTI CHIUDE LA PORTA AI CINQUE STELLE. «Non so quando ci saranno le prossime elezioni, ma credo che ci saranno due alternative: o Lega o Pd, o di qua o di la», ha dichiarato Nicola Zingaretti in una intervista rilasciata alla trasmissione di Rai Tre Agorà. «Chi ha visto ieri sera i telegiornali ha visto, purtroppo, lo dico da italiano, la verità: questo Paese non ha più una maggioranza, l’esperimento iniziato 13 mesi fa è fallito», ha affondatori colpo Zingaretti. «Fino a che lo dicevamo noi eravamo antipatici, adesso lo dice anche Salvini: welcome, benvenuto, adesso siate coerenti. Per favore non cominciamo con un agosto in cui si sparano balle dalla mattina alla sera e non cambia niente, perché questo lo pagano gli italiani». Zingaretti ha anticipato le consultazioni, tendendo la mano a Matteo Renzi: «Se non c’è una maggioranza parlamentare bisogna andare al voto. Ci hanno portato a questa situazione drammatica, ora hanno paura e stanno facendo la sceneggiata che stanno facendo. Questo lo dicevamo solo noi fino a 48 ore fa, ora lo dicono anche loro».

Il Palazzo di Montecitorio in una suggestiva immagine
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