Carabiniere ucciso a Roma, D’Amelio: cordoglio delle Regioni

Lisipo: ergastolo ai colpevoli

Cordoglio per il Carabiniere ucciso a Roma a nome dei Consigli Regionali italiani è stato espresso da Rosetta D’Amelio, intervenuta con una nota sulla sua pagina Facebook come Presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, anche in qualità di Presidente della Conferenza dei Consigli regionali italiani. «Questa mattina, giungendo alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, sono passata dinanzi al luogo dove stanotte è stato assassinato il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega, proprio a qualche metro dai nostri uffici in via Pietro Cossa», ha affermato la Presidente del Consiglio Regionale della Campania. «Sono ancora profondamente scossa. Non si può morire in servizio a 35 anni», ha commentato. «Insieme ai Presidenti dei Consigli regionali italiani abbiamo osservato un minuto di silenzio in apertura dell’Assemblea plenaria» per «il Vice Brigadiere» originario «di Somma Vesuviana, come tanti nostri ragazzi che svolgono lontano dalla propria città d’origine, il proprio lavoro». D’Amelio esprime «profondo cordoglio a nome del Consiglio regionale della Campania». In questi momenti l’attenzione e la considerazione vanno alla famiglia. «Ci stringiamo attorno ai familiari e all’Arma dei Carabinieri, sapendo che nessuna parola potrà mai essere di conforto per la perdita di un uomo che ha consacrato la sua vita agli altri e al dovere».

Libero Sindacato di Polizia, Lisipo

CARABINIERI UCCISO A ROMA. DE LIETO (LI.SI.PO.), ERGASTOLO PER CHI AGGREDISCE PERSONALE DELLE  FORZE DI POLIZIA. Sulla vicenda è intervenuto anche il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), che «esprime profondo cordoglio alla famiglia del vice brigadiere dei Carabinieri e vicinanza all’Arma dei Carabinieri tutta». Il Lisipo ha ricordato le circostanze dell’assassinio e l’identità del militare caduto. «Il Carabiniere è stato ucciso questa notte, colpito da diverse coltellate, una di queste al cuore, mentre era in servizio. E’ accaduto in via Pietro Cossa, nel centralissimo quartiere Prati. La vittima, Mario Cerciello Rega, vice brigadiere dell’Arma dei carabinieri, 35enne, durante un regolare servizio di istituto. Con alcuni colleghi stava controllando due uomini, presumibilmente stranieri, considerati responsabili di furto ed estorsione, quando uno di loro avrebbe estratto un coltello, colpendolo più volte. Il vice brigadiere, ferito gravemente e trasportato immediatamente all’ospedale, è morto poco dopo». Il Segretario Generale del LI.SI.PO. Libero Sindacato di Polizia Antonio de Lieto commenta il fatto con durezza: «L’individuo che ha provocato la morte del Carabiniere deve marcire in carcere e deve scontare la pena, fino all’ultimo minuto. Nessuna pietà per questo criminale, che ha ucciso con tutta l’intenzione di uccidere. Lo dimostra il fatto che ha inflitto circa 8 coltellate, senza mai fermarsi». Il LI.SI.PO. «si rivolge al Ministro dell’ Interno; affinché si adoperi per fare, giustamente, legiferare l’inasprimento delle pene per chi aggredisce personale delle forze di polizia, prevedendo, in caso di lesioni gravi, la pena dell’ergastolo». E conclude: «Nel caso in cui il reato venga commesso da uno straniero, deve scattare l’espulsione da eseguirsi coattivamente. Chi viene in Italia deve rispettare il Paese che li ospita, le sue leggi, la sua gente. Violenza ed azioni criminali sono intollerabili e vanno represse, con leggi forti, chiare ed immediatamente applicate».

 

 

 

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