Dalla Concia alla Moda è la sfida lanciata in Campania dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti

Dalla Concia alla Moda è la sfida per rilanciare in Campania il settore delle pelli e del cuoio. Da Pozzuoli è arrivato il via libera di Invitalia. Lo riferisce Edoardo Imperiale, Direttore Generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, presente al polo tecnologico ‘Adriano Olivetti’ dove è stato presentato il nuovo ’incubatore sull’Economia Circolare’ nell’ambito della “Giornata nazionale della Bioeconomia”. «Si sono poste le basi per la costituzione di un contratto di rete con le imprese delle pelli e del cuoio operanti in Campania, attraverso la creazione di un incubatore per le imprese che formeranno il distretto regionale campano delle pelli», al centro del quale ci sarà il polo conciario di Solofra. Gli investimenti pubblici previsti all’interno del Contratto di sviluppo «produrranno migliaia di posti di lavoro nel settore pelli e cuoio», a vantaggio nella prima fase soprattutto di Solofra, che crescerà in termini di occupazione e fatturato, assicura Imperiale.

Edoardo Imperiale, Direttore Generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, che unisce le Camere di Commercio di Napoli, Pisa e Vicenza, cioé i distretti regionali italiani del settore

IL PROGETTO DALLA CONCIA ALLA MODA CON «LA FILIERA STRATEGICA PIACE A INVITALIA». «I riscontri sono positivi. Nel polo tecnologico ‘Adriano Olivetti’ di Pozzuoli si sono poste le basi per la costituzione di un contratto di rete con le imprese delle pelli e del cuoio operanti in Campania», aggiunge Edoardo Imperiale, che spiega l’obiettivo: «mettere in piedi un vero e proprio distretto della pelle regionale a chilometri zero», quindi «rafforzando l’interesse dei brand nazionali ed internazionali ad utilizzare la pelle prodotta in Campania». In sostanza, «metteremo insieme concerie, aziende calzaturiere, i produttori accessori e moda per sottoporre ad lnvitalia un contratto di sviluppo per l’innovazione produttiva ed il miglioramento dei processi di sostenibilità» con «azioni finalizzate alla formazione ed alla ricerca industriale». La disponibilità di Invitalia è arrivata da Luigi Gallo, responsabile Area innovazione e competitività, che «ha confermato pieno sostegno istituzionale incontrando anche alcune imprese che hanno partecipato all’evento».

Solofra resta la punta di diamante del settore conciario. Con il Contratto di Sviluppo diventerà laboratorio della filiera strategica

I PROSSIMI PASSI: «SI INIZIA DAL DISTRETTO DI SOLOFRA». Imperiale precisa quello che sarò l’iter del programma riassumibile con l’espressione ‘dalla Concia alla Moda’. «Si tratta di realizzare un vero e proprio programma di sviluppo industriale regionale per una filiera strategica. Partiremo dal distretto di Solofra ma sarà progetto a beneficio della intera Campania, un esempio per il Sud». Quanto alla “Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti”, prosegue il Direttore Generale, «ha lanciato e sta consolidando la sfida della green e circular economy in ambito conciario». La sfida è lanciata, conclude: «L’industria conciaria si occupa della trasformazione di uno scarto dell’industria della carne in un prodotto industriale adatto ad essere valorizzato nella produzione di articoli in pelle». Da Pozzuoli, dunque, la conferma di uno scenario a lungo delineato e inseguito che a questo punto potrebbe trovare gli strumenti finanziari per un investimento di lungo termine nel riassetto della produzione industriale.

Il centro di Solofra
Pelli

L’INCUBATORE NAZIONALE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE. Per il direttore generale, Edoardo Imperiale «ci sono tutte le condizioni per lanciare l’incubatore nazionale sull’economia circolare: lo faremo» perché «il settore conciario e la sua filiera per competere hanno la necessità di investire in tecnologie abilitanti per migliorare processo, qualità dei prodotti nel rispetto dell’ambiente. Qui è possibile creare un contenitore nazionale in grado di sviluppare ulteriormente una realtà produttiva di significativa consistenza per l’economia del Paese e che sia in grado di promuovere la nascita di un’organizzazione ‘caffold’ per il mercato dell’economia circolare analoga a Slow Food in campo alimentare». La prospettiva è stata indicata con chiarezza a Pozzuoli. L’obiettivo è «favorire la nascita di startup, spinoff, brevetti e progetti di innovazione ad alto contenuto tecnologico applicati ai sistemi di produzione a minor impatto ambientale e maggiormente rispondenti alle esigenze del mercato».

La SSIP, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Conciarie in uno dei suoi ultimi stand

LA STAZIONE SPERIMENTALE. Istituita a Napoli per Regio Decreto nel 1885, la Stazione Sperimentale è oggi una eccellenza Italiana nel settore delle pelli e del cuoio, perché riunisce in un Organismo Pubblico di Ricerca Nazionale le Camere di Commercio di Napoli, Pisa e Vicenza, quali organismi rappresentativi dei principali distretti conciari italiani. La Stazione Sperimentale si pone come ponte tra le varie componenti della filiera strategica. «Oggi è il motore, fra le altre cose, del Politecnico del cuoio, un programma nazionale finalizzato a consolidare, sviluppare e divulgare la cultura tecnica del cuoio al fine di rafforzare il capitale umano per favorire la competitività del sistema produttivo conciario e contribuire all’innovazione della filiera pelle italiana in collaborazione con imprese, università, organismi di ricerca scientifica e tecnologica, enti locali, associazioni di categoria e sistema scolastico e formativo», si legge in una nota diffusa dalla stessa Stazione Sperimentale. Sviluppa ricerca avanzata in stretto raccordo con le imprese per rendere le aziende italiane dell’industria delle pelli più sostenibili, innovative e sicure.


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