Primo Maggio amaro per le Aree interne: Cisl: la recessione italiana aggrava i problemi del Sud

Manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil a Benevento focalizzata sul Def e i provvedimenti economici del Governo. Debito pubblico fuori controllo, mancanza di politiche per il lavoro, paralisi degli investimenti pubblici tra i fattori depressivi per lo sviluppo, ha evidenziato Mario Melchionna, intervenuto accanto al segretario Uil Irpinia Sannio Luigi Simeone e al Sindaco Clemente Mastella

Luigi Simeone e Mario Melchionna, segretari rispettivamente di Uil e Cisl Irpinia Sannio

“È un Primo maggio amaro per le Aree Interne della Campania, dove un giovane su due non può festeggiare con il lavoro i propri diritti di cittadinanza”. Cgil, Cisl e Uil hanno presentato il conto al Governo nella manifestazione unitaria delle rappresentanze congiunte di Irpinia e Sannio. Dal palco montato a Benevento davanti all’Arco di Traiano a Benevento, con il saluto portato dal Sindaco Clemente Mastella.

I segretari di Uil e Cisl, Luigi Simeone e Mario Melchionna, hanno restituito attraverso cifre e dati le conseguenze sull’economia, sul lavoro e sullo sviluppo, determinati dalle scelte di un Governo nazionale accusato di fare il gioco delle parti. “Matteo Salvini e Luigi Di Maio litigano in pubblico, facendo finta di mettere in discussione un patto che si fonda sulla gestione del potere”, ha spiegato Melchionna, esibendo le cifre elaborate dall’Osservatorio della Cisl.

A un anno di attività del cosiddetto “governo del cambiamento”, in Campania la disoccupazione è al 33,4 per cento, con le province di Avellino al 14,6 e Benevento al 25,4. A livello giovanile non lavorano il 54,7 in Irpinia e il 57,4 nel Sannio. Dal 2008 sono 10mila e 8mila i residenti che hanno lasciato rispettivamente le province di Avellino e Benevento. In un quadro emergenziale come questo, ha osservato Melchionna, il Governo risponde con una manovra incapace di affrontare i problemi nel 2019, cui si aggiunge un Documento di Economia e Finanza che non promette miglioramenti nel prossimo triennio a partire dal 2020. Il sindacato ha attaccato il tatticismo della maggioranza parlamentare gialloverde, che nasconde le misure di aggiustamento dei Conti pubblici, gravati da un debito pubblico fuori controllo, in attesa del voto europeo del 26 maggio. È così la cifra della mancanza di una strategia è data dalla celebrazione del Pil allo 0,2 che in realtà rappresenta la certificazione della recessione tecnica. Con un deficit al 132,8 per cento del Pil, per la Cisl è inevitabile l’aumento dell’Iva dal 22 al 25,2 per cento, con punte del 26,2, con l’aumento delle accise sui carburanti.

Un momento della manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil di Irpinia e Sannio a Benevento

Nel merito delle politiche a sostegno e difesa dei contratti, non si vuole un salario unico minimo, ma un intervento laddove non si rispettano i diritti e si consentono contrattazioni al di sotto dei minimi. Su 888 contratti nazionali, solo 300 hanno la firma di Cgil, Cisl e Uil.

Capitolo spinoso quello del welfare e del diritto alla salute, settori dove si registra un arretramento dell’impegno pubblico. Giudizi impietosi sul decreto sbloccacantieri, sul reddito di cittadinanza e su quota 100.

Solo il lavoro può rilanciare un Paese dove il conflitto sociale dimostra il livello di declino e di malessere crescenti, soprattutto nel Mezzogiorno, hanno concluso Simeone e Melchionna.

L’intervento del Sindaco di Benevento, Clemente Mastella

 

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