Montella, al via la rassegna musicale Femminile Plurale

Domenica 24 marzo presso il Teatro A. Solimene di Montella si alza il sipario sulla rassegna musicale “Femminile Plurale” promossa da Gaetano Di Leo e Giuseppina Volpe, che consegna il palcoscenico a quattro voci campane, per promuovere tre serate alternative all’insegna della buona musica, e per provare a portare in provincia un pò del sound metropolitano di Napoli.

“L’idea è nata per due ordini di ragioni” annuncia Giuseppina Volpe, avvocato e consulente volontario del Centro Antiviolenza del Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi. “Per valorizzare un luogo meraviglioso come il teatro Solimene di Montella e per dare la possibilità di conoscere quattro voci interessanti del panorama musicale partenopeo. Il teatro, una struttura ubicata all’interno dell’Asilo Capone e gestito dalla omonima Fondazione, ha già ospitato due spettacoli teatrali di recente, riscontrando un notevole successo di pubblico in sala. Di qui l’idea di ampliare la rassegna”.

Il cartellone prevede tre appuntamenti, ma gli organizzatori sono pronti a promuovere anche delle serate in estate, e definire un vero tabellone per i mesi successivi. “Al momento ci siamo mossi da privati cittadini, appassionati di musica che sono soliti macinare tanti chilometri per assistere a concerti, ma non escludiamo la possibilità di affrontare l’esperienza di un’associazione culturale e lavorare per portare il teatro a Montella come è già accaduto in altre realtà della provincia. Non solo. Tanti locali offrono una programmazione musicale ricercata, e la nostra realtà sta rispondendo con curiosità”.

Le artiste. Domenica 24 marzo sarà la volta di Fabiana Martone, cantante napoletana di varia e multiforme estrazione musicale. Inizia la sua carriera di cantante intorno ai suoi vent’anni e sin dall’inizio della sua esperienza musicale è stata fortemente influenzata dalla musica jazz avendo studiato musica con alcuni dei più noti nomi della scena jazz napoletana ed avendo condiviso il palco con importanti artisti dell’ambiente jazz nazionale e internazionale (Famoudou Don Moye degli Art Ensemble of Chicago, Renato Sellani, Aldo Vigorito, Dario Deidda, Lino Cannavacciuolo, Baba Sissoko, Maurizio Capone, Piero de Asmundis, Amedeo Tommasi, Marco Pezzenati); non mancano esperienze in molti altri ambiti musicali, dal gospel al folk, dalla classica napoletana alla musica sperimentale, e degni di nota sono anche i suoi lavori teatrali come attrice e cantante al fianco di Nino D’Angelo, C. Croccolo, G. Miale di Mauro, N. di Pinto, T. Femiano, e molti altri.

Il 6 aprile invece, sarà Greta & The Wheels ad esibirsi sul palco, una giovane band che propone un repertorio dalle sonorità prevalentemente new-folk e si fa spazio sulla scena napoletana dal 2017 con il primo EP omonimo (da cui i due singoli “Darwin” e “Swinging in the town”). A gennaio del 2018 la band ha realizzato una versione di “Grazie dei fiori”, sigla dell’omonimo programma su Rai 3. La leader del gruppo, Greta, ha duettato per la prima volta con il noto cantautore irlandese Damien Rice, lo scorso dicembre all’Olympia di Parigi. La giovane cantautrice ritorna al fianco della star internazionale in occasione del suo tour estivo in barca a vela:”Wood Water Wind Tour”. Greta collabora in qualità di cantante all nuovo progetto di Amnesty International, “Eleanor’s Dream”, che la vede ospite di vari eventi in tutta Europa insieme a noti artisti del panorama internazionale.

Venerdì 3 maggio si esibiranno i Fede ‘n’ Marlen, di nuovo a Montella dopo il grande successo di “Frida, Viva la vida”, questa volta protagoniste sul palco con una versione acustica dei loro brani, in attesa del nuovo lavoro che potrebbe uscire alla fine di quest’anno. All’anagrafe si chiamano Federica Ottombrino e Marilena Vitale, ma per la musica sono Fede ‘n’ Marlen. Napoli, Granada, Buenos Aires, Rione Sanità: da questi luoghi nascono i suoni che danno vita al sodalizio tra le due, che nel proprio bagaglio musicale uniscono la musica d’autore, i cantautori sudamericani come Caetano Veloso e Adriana Calcanhotto, l’antica e saggia canzone napoletana, l’amore per gli strumenti acustici e tradizionali.