Luigi Simeone della Uil, Mario Melchionna della Cisl e Franco Fiordellisi della Cgil nella sede di Confindustria

I cantieri della Lioni Grottaminarda resteranno aperti almeno per altre due settimane, in attesa che si giunga alla conclusione dello scontro istituzionale tra Regione Campania e istituzioni locali della provincia di Avellino da un lato, Ministeri e Governo dall’altro. La mossa serve a tenere aperta la finestra utile per una ripresa immediata dei lavori, nel caso in cui fosse nominato un commissario ad acta. Il tempo rimasto per giungere ad uno sbocco positivo pare essere ormai ridotto a pochi giorni, stando a quanto sostengono fonti sindacali.

Lo sanno bene alla Infra.Av, che ha cambiato in corsa la strategia. Dopo aver annunciato la chiusura di tutti i cantieri, ha invece prolungato il presidio e la vigilanza, per evitare di contribuire al blocco di un’opera che senza un intervento immediato, della Regione se non del Ministero, finirà nel parcheggio delle incompiute di Stato. In questo senso, il destino della SSV Lioni – Grottaminarda si compirà nei prossimi sette giorni. Istituzioni locali e organizzazioni sindacali stringono i tempi per costringere il Governo ad assumere l’iniziativa. In ballo ci sono i soldi già spesi, ma soprattutto i 160 milioni di euro disponibili solo finquando il cantiere articolato tra Alta Irpinia e Valle Ufita sarà attivo.

Nel frattempo, l’Irpinia venerdì conferma l’impegno assunto nei giorni scorsi e si prepara al sit in. Istituzioni locali, imprese e cittadini marceranno a Grottaminarda per protestare contro il blocco dei lavori deciso a sorpresa e senza ragione apparente dal Ministero.

L’APPELLO DEL SINDACATO. «In questo momento questa fondamentale infrastruttura ‘Lioni-Grottaminarda’, ritenuta decisiva per lo sviluppo economico, commerciale e sociale delle Aree Interne e dell’intero Mezzogiorno rischia di rimanere incompiuta», si legge in una nota congiunta delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Feneal, Filca e Fillea. «Venerdì 1 marzo alle ore 9.30 manifesteremo tutti contro il blocco dei lavori deciso dal Ministero. Marceremo insieme  Sindacato, Lavoratori, Politica , Istituzioni , imprese e cittadini a Grottaminarda.Chiederemo la nomina del commissario ad acta al Governo per difendere il futuro di questa importante infrastruttura e il futuro del nostro territorio». E concludono: «Chiediamo la massima partecipazione ai nostri rappresentanti politici a tutti i livelli, ai consiglieri regionali irpini e ai parlamentari irpini , alle Istituzioni presenti su tutto il territorio e a tutti i cittadini».

MURO CONTRO MURO. Le posizioni sono cristallizzate. A Roma il Ministero ha lasciato trascorrere il tempo. Fin da settembre il Commissario Filippo D’Ambrosio aveva lanciato l’allarme, chiedendo che il Governo provvedessero ad un passaggio di consegne, avendo capito che la struttura commissariale non sarebbe stata prorogata. Sono cinque mesi che nessun passo avanti è stato fatto. Il tempo è trascorso portando i cantieri al fermo del primo gennaio, in coincidenza con la fine della stazione appaltante. Da allora i costi sono proseguiti, le imprese hanno accumulato crediti, ma dal Ministero non è arrivato né un commissario nuovo, né il passaggio di consegne ad altra struttura. Si dice che il Provveditorato alle Opere Pubbliche subentrerà. Lo afferma da settimane il Sottosegretario Carlo Sibilia, che però opera in un altro Ministero, quello degli Interni. Secondo il sindacato se non lo farà entro una settimana, non potrà più farlo per quest’anno e la conseguenza sarà l’abbandono dei cantieri per l’intero 2019, con prospettive di contenzioso e futuro riappalto in danno, che probabilmente saranno i prossimi governi a fare in futuro. Dall’altra parte la Regione Campania, titolare dei due terzi dei fondi impegnato sul raccordo autostradale tirrenico-adriatico tra Lioni e Grottaminarda, attenta a seguire l’evoluzione della situazione, ma impossibilitata ad intervenire se non in presenza di un danno grave e irreparabile che metta a rischio le risorse impiegate, quelle assegnate e non ancora spese e le opere già realizzate. La manifestazione organizzata per venerdì a Grottaminarda potrebbe offrire il momento della svolta, perché certificherà attraverso le posizioni che saranno espresse dalle parti sociali, dai sindaci co-interessati e, soprattutto, dalla concessionaria Infra.Av, dalle imprese appaltatrici e sub appaltatrici, quindi dai 200 lavoratori impegnati sui vari fronti dei cantieri, il danno grave e irreparabile che attende la Regione Campania per attivarsi.

IN PIAZZA PER CERTIFICARE IL DANNO. Venerdì a Grottaminarda nella manifestazione di piazza per la Lioni-Grottaminarda sfileranno il sindacato,gli imprenditori e sindaci, che nei pressi del casello autostradale dell’A16, chiederanno la nomina ad horas del commissario ad acta al Governo. Nessuno si attende, date le esternazioni degli esponenti pentastellati vicini al Governo, la nomina di un nuovo delegato alle opere. Toccherà quindi alla Regione Campania difendere il destino di una infrastruttura fondamentale per le Zone Economiche Speciali della Campania, per il futuro dell’Alta Irpinia e della Valle Ufita, ma soprattutto delle Aree Interne del Mezzogiorno nel triangolo tra Foggia, Avellino e Benevento. Nel manifesto il percorso e il programma del sit in di venerdì primo marzo.



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