Castel Baronia celebra il “Ciaschino”, antico idioma locale

Nella Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue locali, il Comune castellese ricorda il vecchio dialetto del posto e la sua genealogia.

L’Unpli nazionale (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) nella data odierna ha indetto la Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Italiane.

All’appello dell’Unione ha risposto il sindaco di Castel Baronia, Felice Martone. Occasione ghiotta per ricordare l’antico “Ciaschino”. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di rievocare la storica lingua locale in modo da salvaguardare e preservare il patrimonio culturale locale e la sua espressione linguistica.

“Il ciaschino era un idioma ideato e utilizzato tra i venditori ambulanti del posto – dichiara il primo cittadino – Lo scopo era quello di comunicare tra loro senza farsi comprendere dagli altri”.

Facendo fede ad una ricostruzione storica elaborata dal professore di Carife Salvatore Salvatore, le origini del Ciaschino risalgono al primo ventennio del 1800. Lo scrittore in una pubblicazione del 2017 dichiara: “questa lingua fu utilizzata e via via arricchita di nuovi termini dai commercianti che viaggiando in coppia e in gruppi spesso si spingevano in altre regioni rimanendo a lungo fuori. Parlare senza farsi capire soprattutto quando percorrevano strade molto pericolose o frequentavano zone infestate da briganti, era un modo sicuro per custodire meglio la merce e per comunicare liberamente senza far scoprire i propri piani o le proprie debolezze”.

La merce che veniva realizzata a Castel Baronia e venduta consisteva in pettini per capelli ricavati dalla lavorazione del corno. Se ne producevano circa 800 l’anno ed erano venduti sia sul mercato nazionale che su quello internazionale.

Per l’amministrazione comunale, la Giornata del Dialetto e delle Lingue può incoraggiare la tutela e la ricostruzione storica di un luogo e dei suoi usi.

 

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