Esordisce “Melannurche” album irpino della cantautrice Sarà

Sara Porcu si prepara a presentare insieme al chitarrista Enzo Perna e al flautista Roberto Maria Desiato, il suo disco d'esordio a Sassari, sua città natale, prima di affrontare una tournée in Irpinia. L'album è stato registrato a Gesualdo, e si prepara ad un'ampia diffusione di pubblico e notorietà

Esordisce con l’album “Melannurche” la cantautrice Sarà, di origine sarda ma con spiccate radici irpine, che irrompono con forza in un prodotto discografico innovativo e originale. Autrice degli otto testi e musiche presenti nell’album, ma anche voce e diamonica, Sara Porcu si prepara a presentare insieme al chitarrista Enzo Perna e al flautista Roberto Maria Desiato, il suo disco d’esordio a Sassari, sua città natale, prima di affrontare una tournée in Irpinia.

Otto brani che rispecchiano una personalità fortissima e carica di contaminazioni. L’Irpinia è senza dubbio protagonista, dei testi e nelle musiche, ma anche nel calore della voce che qui ha la forza di rievocare l’importanza delle cose semplici come pilastri fondamentali dell’esistenza umana. Sara Porcu plana sulle cose in maniera leggera ma non in maniera superficiale. I testi delle canzoni rispecchiano un animo gentile e profondo, empatico e solidale rispetto ad un contesto sociale e culturale – quello irpino- che vive la condizione di provincia della Campania interna, e calata nel contesto del Mezzogiorno d’Italia.

“I miei nonni materni sono di Andretta, quindi ho sangue irpino nelle vene” ha spiegato la cantautrice. “Mia madre è nata a Napoli e poi si è trasferita in Sardegna, ma sin da bambina ho sempre frequentato l’Irpinia e ho coltivato l’interesse e la passione per questi luoghi” continua. “Questo album nasce dalla scrittura di una serie di testi, e dall’incontro con Enzo Perna, chitarrista, bassista e percussionista. E poi dal sostegno di Roberto Maria Desiato, flautista, che mi ha convinta a trasformare i testi in un progetto discografico. Abbiamo registrato ad agosto nello studio di Francesco Scauzillo a Gesualdo, ed ora eccoci qua”.

Singolare è il titolo dell’album di esordio: “Melannurca”, che potrebbe rappresentare un distillato di Irpinia in versione “cantastorie”. “Il titolo della canzone è nato per caso. Siamo andati a mangiare in un agriturismo e ho mangiato un dolce con le mele annurche del posto, che io trovo siano l’emblema culturale delle cose semplici e dimenticate. Si tratta di un prodotto tipico che merita di essere valorizzato, così come i valori che custodisce”.

Le otto canzoni dell’album hanno un minino comune denominatore e seguono un racconto ben dettagliato. “Volevo raccontare delle cose che facessero parte di me, ma allo stesso tempo ho inserito degli elementi di spiccato richiamo ironico, come la scarola, i carciofi. I parallelismi con la componente gastronomica non mancano mai” sottolinea l’autrice.

“Ma allo stesso tempo racconto di un cantastorie, di personaggi di fantasia che in realtà mi rappresentano, di temi con risvolto sociale, come la fuitina nella canzone ‘Maria’, che sottolinea la condizione dei deboli e i contesti socio culturali di riferimento. Sono presenti varie tematiche e tante storie, da cui però si può sempre trarre una morale”.

Vicinissima ai lavori discografici dei Makardìa, altro gruppo musicale affermato in Irpinia, il lavoro di Sara Porcu si prepara ad essere annoverato come quello di una cantastorie. “Mi piacerebbe molto lavorare alle illustrazioni per bambini: quando scrivo ho sempre quelle immagini mentali. I testi sono leggeri, ma non superficiali: tutto ha una sua profondità, e sta alla sensibilità di chi ascolta percepirne il valore” argomenta. “Utilizzo dei personaggi per diffondere messaggi universali, che trascinano riflessioni postume all’ascolto, ma cariche di significato. C’è una visione molto sottile, che si affida al filtro delle sensibilità di ognuno” conclude.

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