Comune di Avellino: stabilizzazione precari a rischio

Per l'amministrazione sarà una corsa contro il tempo, per completare l'iter che garantirebbe un futuro ad otto lavoratori dell'ente. I ritardi della giunta nell'approvare il bilancio consolidato potrebbero costare caro. Dure critiche dell'opposizione sulla gestione delle delibere finanziarie.

Il palazzo degli uffici in piazza del Popolo, sede della amministrazione comunale di Avellino

Comune di Avellino: stabilizzazione precari a rischio. Sarà una corsa contro il tempo quella che l’amministrazione cittadina, guidata dal sindaco Ciampi, dovrà fare per raggiungere l’obiettivo della stabilizzazione di otto lavoratori dell’ente. E’ necessario infatti che prima la giunta e poi il consiglio comunale diano il via libera al bilancio consolidato non oltre il 19 novembre, per poter tramettere il giorno dopo gli atti alla commissione ministeriale. In assenza di questi passaggi l’iter non sarebbe valido.

In una delle scorse sedute consiliari, l’esecutivo aveva raccolto la sollecitazione proveniente dai banchi del Pd, per garantire una prospettiva ai precari impiegati nella struttura, dando ampie rassicurazioni in merito. Ma fino a questo momento del bilancio consolidato non c’è traccia. Nella mattinata di ieri era stata programmata una riunione di giunta, che poi non si è più tenuta.

Il primo cittadino, insieme al suo vice, Ferdinando Picariello, e al segretario generale, Vincenzo Lissa, hanno però partecipato ad un incontro in prefettura con le parti sociali, rappresentate dal segretario della Funzione pubblica Cgil, Marco D’Acunto.

Gli esponenti del governo cittadino hanno rassicurato che nella giornata odierna il Consolidato sarebbe stato portato in giunta ed in ogni caso il problema risolto. Il provvedimento dovrebbe essere inviato alla commissione bilancio, corredato dei pareri tecnici, e quindi inviato all’ufficio atti del consiglio, per essere discusso ed approvato in aula, al massimo lunedì. Soltanto tre giorni lavorativi a disposizione per compiere tutti i passaggi. Un inconsueto percorso d’urgenza, peraltro, per un atto rilevante per la programmazione economica dell’ente, che nel caso specifico non consente perplessità e battute d’arresto, per evitare di vanificare la pratica di stabilizzazione degli otto precari comunali.

Un affanno che si sarebbe potuto evitare agendo con più attenzione e sollecitudine, come sottolinea il presidente della commissione Finanze, Alberto Bilotta: «C’è un’assoluta noncuranza per le scadenze. Il Comune è in una situazione di stallo, a causa dell’incapacità e della mancanza di volontà della giunta di assumersi le proprie responsabilità, affrontando e risolvendo i problemi».

Non c’è certezza sui tempi nemmeno per la delibera relativa alla dichiarazione di dissesto, proposta dall’esecutivo, e per gli equilibri di bilancio, per i quali si attende una diffida della prefettura, a cui potrebbe seguire un nuovo commissariamento in caso di inadempienza, mentre si avvicina la convocazione del 24 novembre, con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia nei confronti di Ciampi, che chiuderebbe anticipatamente il mandato.

«Senza una relazione dei revisori – spiega Bilotta – non è possibile immaginare una discussione sul dissesto, soprattutto in presenza di un parere contrario del Ragioniere capo. Purtroppo una scelta che si regge esclusivamente su elementi tecnici, è stata trasformata in un’azione politica. Più che all’interesse della città, i Cinque Stelle pensano alla campagna elettorale. Puntando sul dissesto, poi, Ciampi non ha alcuna intenzione di approvare gli equilibri. Ma così l’ente rimane senza un indirizzo».

L’esponente dei Popolari non ha dubbi: «L’annunciata operazione verità è rimasta solo sulla carta. Anzi, proprio sulle questioni finanziarie il sindaco ha espresso ambiguità ed opportunismo».

Sotto accusa finisce anche la gestione dei fondi europei dell’assessore Carmine De Angelis, con la preospettiva di replicare quanto è già successo a Ferragosto, come spiega il consigliere Nicola Giordano: «Ieri è stata inviata a Napoli la delibera di approvazione del programma del Natale 2018, senza la variazione di bilancio in giunta, ma l’assessore ha dichiarato candidamente che sarà effettuata la prossima settimana, non appena ci sarà il parere dei revisori. A questo punto mi chiedo come si fa a mandare in Regione una pratica dichiarata immediatamente eseguibile, se eseguibile non è?».

Ma il programma di Natale solleva anche un altro interrogativo: come è possibile pensare di spendere 300 mila euro per addobbi e spettacoli, mentre si denuncia la grave situazione finanziaria dell’ente, invocando il dissesto finanziario?

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