Irpiniambiente e Multiutility, in Consiglio provinciale l’atto di accusa di Buonopane contro l’Ato Rifiuti

GESTIONE DEI RIFIUTI E DEPURAZIONE INDUSTRIALE. Il Parlamentino si è riunito per l'informativa del Presidente Rizieri Buonopane I dossier

La facciata di Palazzo Caracciolo, sede della della Provincia

Il Presidente Rizieri Buonopane ha illustrato in Consiglio Provinciale il doppio dossier su Irpiniambiente e Multiutility. La seduta si è aperta con l’aggiornamento delle informative rese il 7 ottobre e il 29 novembre. Il Presidente della Provincia ha parlato di ritardi dell’Ato Rifiuti, indeciso sulla strada da prendere.

Rino Buonopane

Per Buonopane c’è una sola via da seguire, acquisire Irpiniambiente e costruire sulla società attuale un nuovo ciclo integrato dei rifiuti competitivo. Il tempo stringe, ha concluso e al tavolo delle trattative di inizio gennaio l’ente d’ambito deve arrivare con delibere e provvedimenti operativi.

I DOSSIER. Dal 7 ottobre lo scenario ha subito una evoluzione, ma non è cambiato nella prospettiva. La spa Irpiniambiente attende di essere trasferita (nelle forme che sono al vaglio delle parti) dalla Provincia di Avellino all’Ato Rifiuti. La società, finora interamente partecipata dall’ente di Palazzo Caracciolo, deve passare di mano per ricevere l’affidamento del servizio dai suoi stessi committenti, i Comuni. Per evitare una gara e la privatizzazione, gli enti locali devono controllare direttamente il gestore affidatario, oltre che partecipare il capitale almeno per la maggioranza assoluta. Nel frattempo, la Provincia si sta assumendo la responsabilità di consolidare Irpiniambiente, completandola come società multiservizi. Il 13 dicembre, presentando il piano industriale al Consorzio Asi, si è candidata per ricevere l’affidamento di un altro segmento del ciclo integrato ambientale in Irpinia: la depurazione industriale. In questo scenario, quindi, ad Avellino si attua quanto stabilito dalla legge regionale n.14 del 26 maggio 2016, che azzera il precedente assetto disegnato nel 2009: sull’affidamento della gestione del ciclo integrato dei rifiuti devono decidere i Comuni. Irpiniambiente e Multiutility sono sul tappeto.

La facciata di Palazzo Caracciolo, sede della della Provincia

L’INFORMATIVA SULLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE. In Consiglio provinciale oggi il punto sui dossier aperti, in particolare circa il ruolo che l’ente avrà in futuro, sia direttamente che attraverso le società partecipate. A questo proposito, Buonopane ripeterà quanto già messo per iscritto il 24 novembre nel suo decreto sulla razionalizzazione delle partecipazioni societarie: “Si ritiene di dover temporaneamente mantenere la partecipazione in Irpiniambiente s.p.a., la quale pur svolgendo attività economica (gestione del ciclo dei rifiuti) non rispettosa del requisito di cui all’art. 4, comma 1, del D.Lgs. 19 agosto 2016 n. 175 (“società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali”), deve la sua costituzione ad espressa previsione legislativa (cfr. art. 11 del decreto legge 30 dicembre 2009 n. 195 convertito, con modificazioni, in Legge 26 febbraio 2010 n. 26) e, quindi, è possibile giustificarne la conservazione ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. 19 agosto 2016 n. 175, sul presupposto che il suo destino è indissolubilmente legato alla definitiva attuazione della normativa regionale sul riordino del ciclo dei rifiuti (cfr. art. 14, comma 3, della Legge Regionale 4 aprile 2016 n. 6, art. 40, comma 3, della Legge Regionale 26 maggio 2016 n. 14 e art. 16, comma 7, della Legge Regionale 8 agosto 2016 n. 22); peraltro, sono state recentemente avviate interlocuzioni e scambi di corrispondenza (cfr. nota ATO del 12 ottobre 2022, nostro prot. n. 34490 del 13 ottobre 2022 e nostra nota prot. n. 39123 del 16 novembre 2022) per l’avvio di incontri finalizzati alla definizione concordata di un cronoprogramma utile a definire tempi e modalità dei trasferimenti previsti ai fini dell’avvio del servizio sotto l’egida dell’Ambito Territoriale Ottimale ai sensi e per gli effetti della già menzionata normativa regionale”.


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