Questa mattina ad Avellino l’Azienda San Giuseppe Moscati presenta il robot chirurgico da Vinci, alla presenza del Governatore campano, Vincenzo De Luca.
È attesa nella Città Ospedaliera la visita del Presidente della Regione Campania, per visionare il robot chirurgico, che “rappresenta l’ultimo gioiello di tecnologia minivasiva di cui si è dotata l’Azienda”. Nell’occasione, Vincenzo De Luca visiterà il neonato centro per le sperimentazioni cliniche in onco-ematologia. Da programma, alle ore 11 incontrerà una rappresentanza del personale aziendale e gli organi d’informazione in aula magna (primo piano, settore blu). L’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati presenta il robot chirurgico nell’ambito del programma di innovazione tecnologica portato in questi anni anche in concomitanza con l’emergenza sanitaria iniziata nel febbraio 2020.
IL ROBOT CHIRURGICO DA VINCI. Il robot chirurgico ‘da Vinci’ (della Intuitive Surgical) è un sistema di chirurgia robotica. Attualmente è utilizzato generalmente nella procedura di rimozione della prostata, nella sostituzione della valvola cardiaca e nelle procedure di chirurgia ginecologica. In realtà può anche essere usato per qualunque altra procedura chirurgica addominale o toracica. È stato chiamato “da Vinci” perché gli studi sull’anatomia umana di Leonardo da Vinci sono ritenuti in letteratura scientifica la base su cui è stato progettato il primo robot della Storia.
IL SISTEMA DI CHIRURGIA ROBOTIZZATA. Il robot chirurgico si avvale di quattro bracci robotici. Tre sono deputati a bisturi, forbici, bovie o strumenti di elettrocauterizzazione. Il quarto braccio sostiene una telecamera, attrezzata con due lenti. Questo apparato consente al chirurgo una completa visione in stereoscopia dalla console. Seduto presso un pannello di controllo, guarda attraverso due mirini un’immagine tridimensionale che riproduce la procedura, realizzata dai bracci con due pedali e due controlli manuali.
INTERVENTI CHIRURGICI A DISTANZA. Il robot chirurgico da Vinci potrà essere utilizzato in futuro per effettuare operazioni di chirurgia robotica a distanza, cioè in modalità remota. In futuro, con il giusto supporto umano presso la macchina, darà la possibilità a un medico negli Stati Uniti, in Svezia o in Francia di operare un paziente in Italia.
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