Violenza sulle donne, appello dei Carabinieri: «Denunciare». I risultati dell’Arma in Irpinia e in Italia

Presentato ad Avellino dal Comandante provinciale, Colonnello Luigi Bramati, un video in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. I risultati dell'impegno dell'Arma nella repressione del fenomeno in Irpinia e in Italia

In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino sottolineano l’importanza della prevenzione. «Per un contrasto efficace al fenomeno, è importantissima l’informazione, la prevenzione e l’approccio alle vittime di violenza», spiegano i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, che hanno realizzato un video presentato nel pomeriggio dal Comandante, Colonnello Luigi Bramati, agli organi d’informazione. Con l’appello. L’Arma rinnova l’appello a denunciare ogni forma di violenza fiasca e psicologica, offrendo il proprio aiuto nelle forme più adeguate per le vittime anche le più vulnerabili. L’Arma ha diffuso anche una nota del Comando Generale, che fa il punto sui risultati raggiunti nella repressione dei reati collegati alla violenza sulle donne e illustra le iniziative per sostenere e supportare il recupero psicologico delle vittime, ma soprattutto per la prevenzione, riportato più avanti.

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino sottolineano l’importanza della prevenzione

LA GIORNATA PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA SULLE DONNE. Il 25 novembre ricorre la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. Già dal 1981, gli attivisti per i diritti delle donne hanno celebrato in questo giorno la Giornata contro la violenza di genere. La data è stata scelta per onorare le sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana che furono brutalmente assassinate nel 1960 per ordine del sovrano del paese, Rafael Trujillo.

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino sottolineano l’importanza della prevenzione

L’IMPEGNO DELL’ARMA. Coerentemente con l’impegno dell’Arma nel delicato settore, anche in Irpinia i Carabinieri sono impegnati nel contrasto ad ogni forma di violenza di genere, perseguendo in modo fermo, con tutti i mezzi previsti dalla normativa, la violenza contro le donne e, in particolare, quella sviluppata nell’ambito delle relazioni familiari, caratterizzata da maggiore complessità a causa dell’interazione di più fattori: individuali, sociali, relazionali e culturali. I comportamenti violenti si manifestano principalmente in condotte che integrano i reati di maltrattamenti di familiari o conviventi, lesioni personali, violenza sessuale e atti persecutori (c.d. “stalking”).

STALKING, VIOLENZA SESSUALE E MALTRATTAMENTI, LA REPRESSIONE DEL FENOMENO: 113 PERSONE ARRESTATE, 194 DENUNCIATE IN UN ANNO. Nel corrente anno, l’attenzione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino alla tematica è rappresentata in termini numerici dall’arresto di 113 persone, di cui 51 per “stalking”, 50 per maltrattamenti in famiglia e 12 per violenza sessuale. Altro dato di rilievo è quello del numero di persone denunciate all’Autorità Giudiziaria: 194 per maltrattamenti in famiglia, 176 per atti persecutori e 12 per violenza sessuale. I Carabinieri continueranno senza sosta a prestare la massima attenzione a questa grave e intollerabile forma di violenza nei confronti delle donne che, purtroppo, la pandemia da COVID-19 ha ulteriormente aggravato.

UNA SALA DI ASCOLTO PER LE VITTIME DI VIOLENZA. Tra le azioni concrete dei Carabinieri va ricordato il progetto di collaborazione con l’associazione “Soroptimist International d’Italia” denominato “Una stanza tutta per sé” che ha consentito di realizzare presso numerosi comandi dislocati sul territorio nazionale, sale dedicate all’ascolto delle vittime vulnerabili. Tutto ciò, al fine di raccogliere, in un ambiente protetto, accogliente e non promiscuo rispetto ai normali uffici di ricezione del pubblico della Caserma, le denunce per gli abusi, le violenze e le vessazioni subite dalle vittime che saranno aiutate a riconquistare la dignità e la serenità perdute.

Violenza sulle donne, Carabinieri: dire basta si può

L’APPELLO DEI CARABINIERI: “TROVARE SEMPRE IL CORAGGIO DI DENUNCIARE”. L’invito del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino è sempre quello di trovare il coraggio di denunciare e segnalare: la comunicazione e la sensibilizzazione sul problema rappresentano uno strumento essenziale per la lotta alla violenza. Per un contrasto efficace al fenomeno, l’informazione, la prevenzione e l’approccio alle vittime di violenza sono al centro dell’azione dell’Arma dei Carabinieri, che in Irpinia può contare sulle 7 Compagnie e 67 Stazioni. A tal fine, l’Arma da alcuni anni ha avviato e completato la costituzione di una “Rete Nazionale di Monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere” composta da militari formati e dotati di competenza certificata nel delicato settore che facilitano un intervento operativo tempestivo e aderente ai singoli casi, fungendo anche da punto di riferimento qualificato per tutti gli altri Carabinieri sul territorio.

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Caserma Letto ad Avellino si illumina di arancione

CASERMA LITTO ILLUMINATA DI ARANCIONE. Proprio il 24 e 25 novembre, la Caserma Litto, sede del Comando Provinciale di Avellino, viene illuminata di arancione, colore scelto a simbolo di un futuro senza violenza di genere, per ricordare a tutte le vittime che c’è un luogo sicuro ove rivolgersi e per dare coraggio a chi non ha ancora denunciato. I casi più gravi dell’ultimo anno, grazie alla sinergia tra forze dell’ordine e le Procure di Avellino e Benevento, sono stati risolti donando alle vittime (di ogni fascia di età) non solo forza e coraggio per voltare pagina ma anche tanta fiducia nelle Istituzioni.


Il bilancio in Italia

L’ARMA DEI CARABINIERI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Nota del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri

L’Arma dei Carabinieri

Sempre maggiore è l’impegno che anno dopo anno l’Arma dei Carabinieri pone nel contrasto a tutti quei comportamenti che ledono le donne fisicamente, psicologicamente e nella loro dignità. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne l’Arma vuole sottolineare il proprio quotidiano agire con una serie di simboliche iniziative che aiutino tutte le donne, ed in particolare quelle che vivono momenti di difficoltà, a comprendere che il primo passo per tornare libere dalle violenze è quella di denunciare. Uomini e donne insieme all’Arma dei Carabinieri sono gli attori principali per poter vincere questa battaglia, che sempre più incide e si insinua nella nostra società. L’obiettivo è quello di diminuire il numero dei reati sommersi, ovvero tutti quei comportamenti perseguibili che ledono le donne e che, concretizzandosi molto spesso all’interno delle mura domestiche, sono difficilmente individuabili. Tale fenomeno, aggravatosi nel periodo di “convivenza forzata”, conseguente alla diffusione del Covid-19, è stato definito dalle Nazioni Unite una seconda “pandemia nell’ombra”.
Il significato della campagna di sensibilizzazione (in allegato) avviata anche sul web ed i social, le numerose caserme illuminate di arancione in adesione al progetto “Orange the World”, sono alcuni segnali tangibili dell’assoluta attenzione e priorità dell’Arma a invogliare le donne vittime di violenze a denunciare. Il successo istituzionale è quello di dare coraggio alle vittime, che si vedono imbrigliate in situazioni apparentemente senza uscita.
Gli strumenti specifici di cui si è dotata la Benemerita e su cui può fare affidamento chi gli si rivolge, sono vari. A partire dalla Sezione Atti Persecutori – collocata nell’ambito del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche – e che da oltre dieci anni svolge attività di studio e analisi del fenomeno, elaborando valutazioni sui “fattori di rischio” in favore dei reparti operanti, e programmi di formazione del personale. Tra i vari supporti forniti dal Reparto troviamo il “prontuario operativo”, un importante documento riepilogativo delle migliori pratiche adottate nella gestione dei casi, e i corsi basici e specialistici sul tema dello stalking, a favore di Ufficiali dell’Arma in servizio presso i reparti investigativi, nonché di tutti i Comandanti di Compagnia, Tenenza e Stazione. A questo si aggiunge, sin dal 2014, la “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, strutturata su ufficiali di polizia giudiziaria – Marescialli e Brigadieri – inseriti nell’ambito delle articolazioni investigative territoriali e formati presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative, con specifici corsi. Ad oggi ne sono stati svolti complessivamente 19, che hanno consentito di formare oltre 400 unità, operanti sul territorio nazionale.
Inoltre il 25 novembre 2016, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, è stato sottoscritto un ulteriore Accordo tra i Ministri della Difesa e per le Pari Opportunità, cui è seguito il rinnovo della collaborazione tra il D.P.O. e l’Arma che ha portato la Sezione Atti Persecutori allo sviluppo di attività di ricerca e analisi, alla formazione del personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli operatori del numero di pubblica utilità “1522”, nonché a svolgere attività di sensibilizzazione in favore delle scuole, attraverso un ciclo di 40 giornate di educazione. Inoltre su richiesta del D.P.O. è stata effettuata la mappatura dei Centri Antiviolenza presenti sul territorio nazionale, al fine di verificare l’effettiva esistenza ed operatività delle strutture attive nell’ambito dell’assistenza alle vittime.

L’IMPEGNO DELL’ARMA AL FIANCO DELLE ALTRE ISTITUZIONI. L’Arma ha anche collaborato, quale rappresentante del Ministero della Difesa: al Tavolo Interministeriale, istituito nel 2013, per l’elaborazione del “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”, adottato nel luglio 2015 dalla P .C.M.; all’Osservatorio Nazionale sulla violenza, i cui lavori hanno portato alla redazione del “Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne (2017-2020)”, approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri del 23 novembre 2017, e delle “Linee guida nazionali per le aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio – sanitaria” alle donne vittime di violenza, adottate con D.P.C.M. del 24 novembre 2017. Sul piano delle collaborazioni interistituzionali, sul territorio nazionale sono state siglate numerose intese tra Procure della Repubblica, Prefetture, Forze di polizia, Ospedali e Centri antiviolenza, che vedono tutte la partecipazione dell’Arma.

IL SUPPORTO CONCRETO FORNITO ALLE VITTIME.  Si sottolinea inoltre il progetto avviato con Soroptimist International d’Italia, denominato “Una stanza tutta per sé”, consistente nell’allestimento, all’interno di Caserme dell’Arma, di locali idonei all’ascolto protetto di donne vittime di violenza. Un progetto che ha consentito di allestire ad oggi circa 150 stanze su tutto il territorio nazionale che permettono ogni giorno di accogliere in un ambiente confortevole e meno “istituzionale” le vittime di abusi. Inoltre Soroptimist, ha fornito all’Arma 33 kit per la videoregistrazione ad altrettanti Comandi, da utilizzare nelle fasi di ricezione delle querele o nelle attività di escussione. Proprio nella giornata del 25 novembre 2021 viene inaugurata presso il Nucleo Investigativo di Roma un’altra “Stanza tutta per se”, che sarà d’ausilio per le numerose donne della Capitale, vittime di abusi.
L’8 gennaio scorso è stato anche siglato un protocollo d’intesa con l’Associazione “Vite senza Paura”, presieduta da Maria Grazia Cucinotta ed impegnata sul territorio a supporto delle vittime di violenza di genere, per lo sviluppo di iniziative congiunte volte a rafforzare le azioni di prevenzione e repressione del fenomeno.
Non ultimo in concomitanza della celebrazione di domani si svolgerà presso la Scuola Ufficiali Carabinieri il primo seminario, con il coinvolgimento di 100 militari appartenenti alla “Rete nazionale di monitoraggio”, che ha l’obiettivo di fornire specifici elementi di psicologia comportamentale per migliorare le capacità di interazione con le vittime vulnerabili, sia nel primo contatto in situazioni di emergenza, sia nel successivo percorso di formalizzazione della denuncia. Questo è il primo di una serie che scaturisce da un accordo operativo con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) sottoscritto lo scorso 17 novembre 2021.

PREVENZIONE CON L’INFORMAZIONE: IL SISTEMA SCUDO. Infine, l’Arma ha partecipato con la Polizia di Stato alla realizzazione del sistema “Scudo”, una banca dati dedicata, volta a fornire agli operatori, nell’immediatezza degli interventi, un quadro informativo completo su eventi pregressi e soggetti coinvolti. Tutti i militari dell’Arma, in maniera empatica e grazie agli strumenti in possesso sono quotidianamente impegnati a fornire coraggio a tutte quelle donne che si trovano in difficoltà, cercando di trasmettere loro la consapevolezza che insieme si può uscire da situazioni di violenza. Quanto sopra è, prima di tutto, finalizzato ad evitare che si verifichino ulteriori “femminicidi”, ovvero sia l’omicidio avvenuto in presenza di una condotta e/o volontà “discriminatoria” da parte dell’autore del reato (maschio) nei confronti della vittima (femmina o transgender), aggredita poiché considerata “inferiore” in ragione della sua appartenenza al genere femminile, che le uccisioni di donne da parte di uomini, avvenute nell’ambito relazionale, passionale, familiare e di vicinato.

I REATI: INDAGINI E ARRESTI. Ma ci sono altri reati apparentemente meno gravi che insidiano quotidianamente le donne, tra questi troviamo il fenomeno comunemente denominato “stalking”, che è ricondotto ai reati di “atti persecutori” (art. 612-bis c.p.), nonché i casi di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) e percosse (art. 581c.p.), con vittima donna. L’Arma dei Carabinieri anche nel corso del 2020 e nei primi dieci mesi del corrente anno ha continuato a focalizzare il proprio impegno per poter contrastare tali crimini, in considerazione anche dell’influenza che ha avuto su di essi e sulla loro denuncia il periodo pandemico. Nel 2020, rispetto al 2019, i delitti perseguiti dall’Arma con riferimento agli atti persecutori sono 12.138 e con riguardo ai primi dieci mesi del 2021, i Reparti Carabinieri hanno perseguito 9.918 atti persecutori. Per quanto attiene ai maltrattamenti in famiglia, nel 2020, i delitti perseguiti sono 15.701. Con riferimento al periodo gennaio – ottobre dell’anno in corso, i Reparti Arma hanno perseguito 13.014 maltrattamenti in famiglia. Infatti, lo scorso anno sono state tratte in arresto 1.495 persone per reati connessi con gli atti persecutori, mentre nei primi dieci mesi dell’anno in corso gli arresti sono stati 1.390. Analogamente, per i maltrattamenti in famiglia, nel 2020 sono stati arrestati 3.010 soggetti. Nel periodo gennaio – ottobre del 2021 le persone tratte in arresto per maltrattamenti in famiglia sono state 2640. Nel 2020, per reati di violenza sessuale, l’attività istituzionale condotta ha consentito di trarre in arresto 935 persone, mentre nei primi dieci mesi del 2021, gli arresti sono stati 858.


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