Gestione idrica in Irpinia e Recovery Fund, il Comitato: investire per difendere l’acqua pubblica

La Presidente del 'Comitato Acqua Bene Comune – aspettando Godot' Anna Maria Pascale ha consegnato alla Provincia il documento strategico con le priorità per l'ambiente e il ciclo idrico integrato. Il testo

Il Comitato Acqua Bene Comune Aspettando Godot ha indicato al Presidente della Provincia Domenico Biancardi le priorità sulla gestione idrica in Irpinia e sul Recovery Fund. Il Comitato (costituito per la difesa della gestione pubblica dell’acqua) ha diffuso un documento al termine dell’incontro. “Il Comitato Acqua Bene Comune – aspettando Godot ha accolto l’invito all’incontro promosso dalla Provincia di Avellino, avente ad oggetto il Recovery Plan e la programmazione degli interventi per l’Irpinia”, si legge in una nota. “La Presidente del Comitato, avv. Anna Maria Pascale, ha illustrato l’importanza della risorsa idrica irpina per il nostro territorio, per la Campania e per parte del Mezzogiorno e la necessità che essa venga custodita anche a favore delle future generazioni”. Gestione idrica in Irpinia e Recovery Fund per il Comitato sono, quindi, un binomio inscindibile nella pianificazione strategica in provincia di Avellino. Di seguito è riportato il testo.


Acqua pubblica e Recovery Fund sono le priorità

Documento del Comitato Acqua Bene Comune -aspettando Godot

Le sorgenti Pollentina del Calore a Cassano Irpino

Quella del Recovery Fund è una opportunità che non possiamo perdere se vogliamo ottenere investimenti pubblici strutturali nel settore idrico che non gravino sulle tariffe. Siamo pertanto in un’importante fase di proposta per intervenire sul presente e disegnare il futuro ed è nostro dovere lavorare per creare un fronte comune circa la necessità di utilizzare i fondi per importanti interventi sulle infrastrutture idriche della nostra provincia, che rispondano alle reali esigenze dei territori. Considerando la rilevanza che la risorsa idrica ha per il nostro territorio, noi Irpini dobbiamo rivendicare un ruolo da protagonisti in Campania, anche per negoziare adeguatamente i trasferimenti idrici tra l’Irpinia e altri territori, per ottenere la perequazione tariffaria su base regionale ed adeguati ristori a vantaggio dell’Irpinia e dei Comuni che detengono le sorgenti. Ma i fondi che potrebbero arrivare hanno delle limitazioni e c’è dunque bisogno di pianificare, programmare e progettare per poterli sfruttare al meglio. Per questo motivo il Comitato è interessato a partecipare a ogni spazio di confronto e programmazione sul tema e lotterà per affermare innanzitutto la gestione pubblica dell’acqua, che deve restare fuori da qualsiasi logica di mercato, a maggior ragione ora che il settore idrico potrà beneficiare di importantissime sovvenzioni e prestiti pubblici. Per noi, solo attraverso una gestione interamente pubblica del Sistema Idrico Integratolibera cioè da qualsiasi interesse imprenditoriale di rientro degli investimenti e di incremento  patrimoniale, si può assicurare, in provincia di Avellino e nell’Ambito distrettuale Calore Irpino, il servizio per tutti, salvaguardando il nostro bacino idrico attraverso il rifacimento, l’ammodernamento tecnologico ed il riassetto delle reti idriche e degli impianti. Vanno quindi individuati interventi di natura strategica che abbiano un’ampia ricaduta sul nostro territorio, sia in termini di efficientamento energetico che di disponibilità di risorsa idrica insieme ad interventi locali sulle infrastrutture che rispondano ad obiettivi altrettanto importanti, quali il risparmio idrico ed il recupero delle perdite. Certo, pianificare, programmare e progettare opere pubbliche in materia di Acqua è questione complessa e nell’attuale situazione c’è molta frammentazione e sono tanti i soggetti che se ne occupano. Pertanto, per evitare una scarsa efficacia nella programmazione ed una difficile realizzabilità degli interventi,occorre una legislazione speciale che faciliti l’effettivo utilizzo di questa enorme mole di investimenti ed un soggetto unico pubblico che coordini il lavoro di tutti.


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