Il post sisma a Teora nel nome di Luisa Morgantini

L'associazione benefica femminile "Te..ora" celebra il quarantennale del terremoto del 1980 con una testimonianza della nascita della cooperativa sociale "L'alta metà del cielo", le cui partecipanti sono oggi protagoniste della attuale realtà associativa

Il post sisma a Teora nel nome di Luisa Morgantini. L’associazione benefica “Te..ieri, te.. ora, Te..sempre” sceglie di commemorare il quarantennale del terremoto del 1980, ricordando un aspetto tutt’altro che secondario per la comunità: la nascita della cooperativa sociale “L’alta metà del cielo” per opera di Luisa Morgantini. Il grande coraggio e la forza che le donne di quella associazione dimostrarono a quell’epoca si ripete oggi, all’interno del solido gruppo delle donne teoresi. Come nel 1980, le donne guidano con forza e determinazione il processo di cambiamento in corso, sanno riconoscere i nervi scoperti e sanno intervenire laddove si presenta la necessità. Con spirito di dedizione, esattamente come 40 anni fa, le stesse donne che fecero squadra per risollevare una comunità dispersa nell’ora più buia, fanno quadrato oggi e da ben 10 anni intorno all’associazione “Teo…ieri, Te..ora…Te…sempre”.

Tutte quelle donne, hanno voluto esprimere oggi, in questa data così solenne, un contributo personale. Da Gerardina Di Nicola a Giuliana Donatiello, Anna Pannuti, Dina Dona, Antonella Donatiello, Filomena Restaino e Manuela Cosentino. Ognuna di loro ha consegnato una memoria di quello che è stato e la preziosa eredità consegnata all’associazione femminile che si impegna ogni giorno per migliorare la qualità della vita della propria comunità. “Ritenendo che il ricordo del sisma 1980 debba essere in primis una forma di rispetto per quanti in quel giorno trovarono morte e sofferenza, ma convinte dell’importanza della disamina degli eventi storici per il rilancio e per la crescita dei nostri territori, come associazione attiva da dieci anni, abbiamo ritenuto di dover dare il nostro contributo pubblicando le testimonianze di alcune socie. Ora come allora, il contributo delle donne, fu ed è il vero valore aggiunto per il riscatto della nostra terra. Come associazione femminile non possiamo non ricordare quel gruppo di donne che costituirono, guidate da Luisa Morgantini, una cooperativa dal nome “La metà del cielo” che segnò la ripartenza lavorativa di quante con forza gridavano: “Vogliamo viaggiare, non emigrare”.  Alcune di quelle donne, sono oggi socie della nostra associazione che abbiamo denominato “Te…ieri, Te…ora, Te…sempre” con il chiaro intento di mettere in evidenza l’importanza sociale e umana del Te” ha spiegato Giuliana Donatiello.

Le donne di Teora commemorano il sisma nel nome di Luisa Morgantini

“La cooperativa “la metà del cielo” nacque nella primavera del 1981, su iniziativa di una sindacalista accorsa a Teora nel post terremoto, Luisa Morgantini, con l’obiettivo di inserire le giovani donne del posto nel mondo del lavoro. In questa cooperativa il nostro lavoro sarebbe consistito nel realizzare dipinti a mano su tessuto. La nostra formazione venne affidata ad una signora di Milano che lì gestiva un laboratorio di dipinto a mano. Una parte del corso fu tenuta qui a Teora, mentre una seconda parte a Milano presso il suo laboratorio. A Milano andavamo a turno in gruppi di 2 o 3 ragazze e la nostra permanenza lì durò 15 giorni durante i quali fummo ospitate da Luisa Morgantini presso la sua abitazione. Ricordo che i genitori di alcune di noi disapprovavano questo nostro viaggio a Milano perché non volevano che noi giovani ragazze andassimo fuori da Teora da sole. Fu Luisa stessa a presentarsi di persona a casa di ognuna di noi per convincere i nostri genitori. Era una donna decisa e ferma sulle sue convinzioni, forte era la sua volontà di aiutare noi giovani donne a crescere, a realizzarci, a confrontarci con le altre realtà. Di ritorno da Milano iniziammo a metterci all’opera. All’interno della cooperativa dipingevamo su realizzazioni cucite da noi stesse come presine, sacchetti, grembiuli ecc.. ma anche su magliette, tovaglie e tutto ciò che ci veniva richiesto. Per far conoscere la nostra attività fuori da Teora,Luisa Morgantini ci propose di andare ad esporre le nostre creazioni nelle diverse fiere in tutta Italia(Bari, Roma, Foggia, Napoli..) e anche fuori (Lugano). In queste fiere vendevamo i nostri lavori ma dipingevamo anche sul posto per mostrare quello che era il nostro operato nella cooperativa. Io personalmente mi sono ritirata dalla cooperativa nell’ottobre del 1983, anno in cui mi sposai. Negli anni successivi la cooperativa ha avuto una svolta in quanto ci si dedicò principalmente al cucito e meno al dipinto. Le prime che iniziarono ad operare nella cooperativa eravamo: Fiamma Chirico che fu nominata presidente della cooperativa, Gerardina Chirico, Linda Chirico, Angela Sibilia, Rosetta Grasso, Angela Di Domenico, Agnese Di Nicola,Cristina Festa, Maria Marzullo ed io Angela Megaro” racconta Angela.

Le donne di Teora commemorano il sisma nel nome di Luisa Morgantini

“La forza delle donne ha sempre trovato la possibilità di manifestarsi, soprattutto nei momenti più tragici della vita umana; il coraggio, la determinazione, anche quando si incontrano tanti ostacoli e tante voci contrarie, consiste proprio in questo, farsi sentire e vedere nonostante tutto. Sì, perché ciò che manca alla nostra società o ciò che ancora si tende a minimizzare è proprio il contributo che ogni singola donna può offrire grazie ad una sensibilità e ad un modo di percepire naturalmente diverso e, direi, unico. Ora più che mai  il ricordo acquista un valore e un’intensità maggiore, la pandemia che ha travolto le nostre vite non fa altro che acuire e rendere più vivo quanto già è stato patito dalle nostre comunità. Ma la forza delle donne è sempre pronta ad intervenire e a rendere meno amare la pillole della sofferenza. La nostra piccola associazione è cresciuta ed è operativa, agisce in silenzio, ma ascolta le voci di chi ha bisogno e spesso non chiede” scrive Gerardina.

“Ho seguito con ammirazione e un po’ di sana invidia quello che un gruppo di donne stava creando e portando avanti con caparbietà e coraggio: la cooperativa ” La metà del cielo. Forse anche questo nel corso della mia vita teorese mi ha spinto a far parte di associazioni di volontariato” rivela Filomena. “Anche io all’epoca ho acquistato dei lavoretti realizzati dalla cooperativa dove ci lavorava la mia cara amica e indimenticabile Maria Marzullo, prematuramente scomparsa, che mi parlava sempre del suo lavoro . E mi ricordo anche che Giuseppina Ferrara, giovane sposa del post sisma, per il battesimo della figlia, decise di regalare bomboniere dipinte a mano dalla Cooperativa. Fu davvero un bel gesto. A distanza di anni, forse anche in ricordo di quella iniziativa di donne coraggiose, abbiamo creato la nostra Associazione femminile benefica denominata Te’ ieri, Te’ ora, Te’ sempre. L’augurio è di andare sempre più avanti, cosi come si e’ fatto fino ad ora e mettendoci sempre la buona volontà” rivela Anna.

“Sono le donne che “aiutandosi”, stringendosi le mani, e forti e coraggiose come solo una donna può essere, posero la prima pietra di una prima rinascita. Nacque una cooperativa, “la metà del cielo”, un gruppo di grandi donne che avevano capito che dalla economia dovevano partire. Le donne teoresi, hanno fatto emblema della loro vita la parola Aiuto, sempre ancora oggi. Continuano con l ‘associazione “Te ieri te oggi te sempre”, di cui sono fiera di esserne parte ma solo come sostenitrice, per via della distanza, a mettere il Te sempre Prima di tutto. E aiuto è la loro parola d’ordine sempre e costante: aiuto, la sola parola che può dare un senso a tutto ciò che nella vita conta” scrive Antonella. Infine Manuela, nata dopo il terremoto. “Non c’ero ma ho voluto conoscere per prendere coscienza di ciò che era accaduto. La memoria storica è un bisogno che nasce in ognuno di noi, soprattutto quando una vicenda è legata alla tua vita, alla tua terra. La mia nascita è stata il frutto di un amore nato per caso durante gli aiuti post-terremoto. Mia madre partì da Brescia come volontaria in risposta all’appello dell’allora presidente Pertini: “Fate presto!”. Credo che aiutare il prossimo, chiunque egli sia, è un naturale istinto dell’essere umano. Ci sono persone che dedicano la loro vita al servizio degli altri anche per professione. E poi ci sono persone altruiste nella vita di tutti i giorni”.


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